, e leggiadra comittiva. marino, 17-109 : cavalca altri di lor curvo delfino,
diletta mia, ascoltami. bartolini, 17-109 : come sta la rosa / in fondo
visa. dante, purg., 17-109 : intender non si può diviso / e
: ciarlatano, cavadenti. pulci, 17-109 : non so ben chi si sia quel
. dimin. fantasmétto. campailla, 17-109 : poi si nudre, e si aumenta
. g. m. cecchi, 17-109 : questi panni e questa barba saranno
smarrimento. dante, purg., 17-109 : intender non si può diviso, /
-omaggio di sudditanza. pulci, 17-109 : non so ben chi si sia quel
pagliaio '. cfr. redi, 17-109 : « 'mitule': quel lungo legno o
avete! idem, inf., 17-109 : icaro misero le reni / sentì
ant. stollo. redi, 17-109 : 'mitule': quel lungo legno o antenna
. c. e. gadda, 17-109 : nella netta cucina erano tegami di nichelio
ratezza. ghislanzoni, 17-109 : ella non saprà mai che ho
, all'ubriachezza). ariosto, 17-109 : non ebbe così tosto il capo basso
spese e sta grasso. magazzini, 17-109 : si conosce chiaramente quando i parenti di
che tonino li aveva precipitati. bacchelli, 17-109 : talento e ingegno sono doni di
dormiva costrinse a destarsi. ariosto, 17-109 : non ebbe così tosto il capo
future. idem, par., 17-109 : di provedenza è buon ch'io
, schiena. dante, inf, 17-109 : icaro misero le reni / sentì spennar
de lo tuo santo viagio. getti, 17-109 : è bene avere degli amici e
di selvaggiume per livorno. bacchetti, 17-109 : una volta... il pollivendolo
(un inganno). ariosto, 17-109 : martano intanto et orrigille a spasso /
temine. g. m. lecchi, 17-109 : fatto sta ch'io ti avevo
-a spasso: passeggiando. ariosto, 17-109 : martano intanto et orrigille a spasso /