aggrappa ». idem, purg., 17-102 : ma quando al mal si torce
g. m. cecchi, 17-102 : io metterò fuora di quella finestra uno
. g. m. cecchi, 17-102 : poiché voi m'avete fatto sonare,
. g. m. cecchi, 17-102 : e'serrerà l'uscio a chiavistello
si vanno colà giuso. sacchetti, 17-102 : questi diavoli che vanno la notte
dallo studio del disegno. bartolini, 17-102 : passi, per strada deserta, l'
di costruire un edilìzio. linati, 17-102 : sulle pareti in giro sono stati
. dante, inf., 17-102 : come la navicella esce di loco /
che ingrandisce gli oggetti. comisso, 17-102 : le stelle viste con qualsiasi telescopio
d'acqua e di sasso. manzini, 17-102 : bellezza attutita dell'oblio di sé
. c. e. gadda, 17-102 : or si presero a mormorare dai
luogo occupato dal genitore. romagnosi, 17-102 : nella scoperta e nella dimostrazione della
invisibili ad occhio nudo. comisso, 17-102 : mi disse che le stelle viste
intende. idem, par., 17-102 : tacendo, si mostrò spedita / l'
conduce una vita inerte. hislanzoni, 17-102 : quanto al cugino, che sì bene
una normalizzazione della situazione. comisso, 17-102 : la distanza è tanto immensa che
fine stre. comisso, 17-102 : mi disse che le stelle viste con
2. esemplarità. pasolini, 17-102 : il caso... è di
scacchiere. c. e. gadda, 17-102 : il frugare in una scatola di
segnalare i papaveri e ifiordalisi. manzini, 17-102 : un lusso di sorriso, anzi una
estens. credenza esoterica. pasolini, 17-102 : è possibile che un uomo dell'intelligenza
-costituito di stelle. comisso, 17-102 : ò avuto da questo l'impressione che
poste. dante, par., 17-102 : poi che, tacendo, si mostrò
poi pena e danno. ghislanzoni, 17-102 : dopo ciò, mi userai maggior indulgenza
col brando in mano. ariosto, 17-102 : ferì quel di seleucia alla visera /