cuor più d'un sospiro. leopardi, 17- 15: un detto d'alcun
tu pure avviluppando per casa? sacchetti, 17- 57: pauroso, come si
desideroso che ciascuno il calpestasse. monti, 17- 169: aiace / circuisce e
sopra quel corsettino di campagna. moretti, 17- 143: appariva goffa e ridicola
traboccando d'amor pianto infinito. marino, 17- 74: l'una a destra
, e vinta. d. bartoli, 17- 3 * 35: poiché riebbe se
insistenza che non ammetteva deroga. manzini, 17- 233: mi piace quello scoccare
senza. pietro de'faitinelli, vi-n-231 (17- 64): da'buon sarai con
d'ogni bene nelle republiche. marino, 17- 173: l'altro esterminio onde
in altra maniera legittima. de luca, 17- 1-36: impropria e causativa si dice
, fu chiamata megulia dotata. tasso, 17- 48: me, d'un
perversità. s. agostino volgar., 17- 77: la verga del drizzaménto è
umane facoltà la più efficace. romagnosi, 17- 123: ella [la storia
in negletta e torbida onda. guidiccioni, 17- 222: falda di bianca neve
una congettura etimologica, cfr. isidoro, 17- 4-3: « faba graeca etymologia a
di mancare, di cadere. bartolini, 17- 178: tanto meno passerai per il
quella del fegato. i. nelli, 17- 1-16: questa è frittura bianca,
manto e lacerossi il volto. forteguerri, 17- 35: con la spada furibonda
confessione con l'umiltà dovuta. caro, 17- 34: si può chiamar '
e di ricchissimo poverissimo divenne. gelli, 17- 206: continovamente temete di perdere quel
fu tentato dalla donna amabile. gelli, 17- 25-2: tu hai a sapere che
negre. g. m. cecchi, 17- 72: sentendo il carro rimbalzare
di affanni e mesti lutti. caro, 17- 60: vi sono certi piaceri mesti
umano forma la morbosa intemperie. campailla, 17- 116: fa lo stato morboso
barbone di quasi mosaica rispettabilità. bocchelli, 17- 339: s'alzò colla sinistra
il nodo / dell'ospitalità? romagnosi, 17- 236: l'ospitalità, benefizio
le mani scarne della levatrice. moravia, 17- 117: sto in piedi nel bagno
fiere orrende amica e placa. bacchelli, 17- 341: ei la pacò [
e certi berretti alla catalana. moravia, 17- 154: vestito alla carlona,
d'un guardar di paradiso. ghislanzoni, 17- 105: assorto in quella visione di
mafai [« la repubblica », 17- xi-1982], 3: fanfani non
parole / con una passeggiatrice. moravia, 17- 121: siamo andati a fermarci
sé com'una grua '. ghislanzoni, 17- 162: l'aggiunto alle ipoteche
dànno in preda a'piaceri. gelli, 17- 87: io non mancava mai
deltariosto, plebee del menzini. pasolini, 17- 417: l'autore esprime autorità
questo piano di ecclesiastica educazione. ghislanzoni, 17- 11: suo primo pensiero, entrando
degli uomini della detta arte. machiavelli, 17- 151: era il dì che
puerilità, inverosimile e inconcludente. ghislanzoni, 17- 143: se qualcuno de'miei
alcuno suo prossimo. idem, inf, 17- 48: per li occhi fora
gravi sarebbe considerabilmente ritardata. romagnosi, 17- 106: una soverchia tardanza e
piano (del comodino). alvaro, 17- 349: i fion sono divenuti davvero
potrete andare in sino scapegliata. redi, 17- 128: 'rawisolare ':
a tutte le comunioni cristiane. ghislanzoni, 17- 106: esitava fra l'andarmene dispettosamente
registratore nella tasca dei pantaloni. pasolini, 17- 373: c'era la presenza
il suo sostentamento. l'illustrazione italiana [17- ii-1946], 104: vescovo residenziale
prossimana profondità. domenichi [plinio], 17- 13: l'altra sorte [
giunse a una gran palude. alvaro, 17- 461: la moglie sabina è
che aveva saputo scegliere giusto. manzini, 17- 18: quel fervore, quelrattenzione
oa annovali, overo messe. stefani, 17- 27: come in firenze si
a reverirla sorge. è. corsini, 17- 40: chies'ei..
del suo vicino di letto. comisso, 17- 121: due bambini si rivoltolavano sul
ne possono esser la prova. romagnosi, 17- 238: se i fatti immaginati
è il caso di parlarne. pasolini, 17- 202: baldini inserisce negli ultimi
il caminetto gigantesco di pietra. alvaro, 17- 414: chi passava di là
a tempo debito, scattante. moravia, 17- 179: magro, scattante,
collettivo nazionale di lavoro pelli e cuoio [17- vm-1983], 49: settore valigie
collettivo nazionale del lavoro pelli e cuoio [17- ix-1983], 47: addetti alla
si inabissa. il pomeriggio [16 / 17- ix-1943], 2: giusto ad
con un sospiro veramente lirico. pasolini, 17- 253: prodotto diretto, formale
po'di pepsina come digestivo. moravia, 17- 203: c'è tutta una
quanto questo el vin percuote. caro, 17- 24: quel legno, che
sul palco scenico di verona. ghislanzoni, 17- 124: va'in una sala
per nascondere una cosa sola. alvaro, 17- 234: tommasi levò il viso
del corpo. dante, infi, 17- ^ t. per li occhi fora scoppiava
aspetto di grande borgata medioevale. alvaro, 17- 68: una signora matura e
popolare. c. e. gadda, 17- 58: 'sinite parvulos venire ad
mandavano alla spezieria del pubblico. ghislanzoni, 17- 84: quando non poteva staccarselo dalle
. galapagos [« il manifesto », 17- i-1986], 6: la stretta
di sottoporre a'lor casi. manzini, 17- 203: la macchina sociale.
la sviscerava. la vivisezionava. pasolini, 17- 159: egli assume l'argomento europa
lattes coifmann [« la stampa », 17- ii-1982], iii: nella città
. vogliamo tagliarli a spazzola? manzini, 17- 183: soltanto per non perdere
come telefonino portatile. corriere della sera [17- xi-1991], 32: il telefonino
rilevante agli effetti dell'esegesi. pasolini, 17- 108: c'era in gadda
'statua da mettersi sulla tomba'. alvaro, 17- 50: mi ricordai che poco
medici, purgarsi e ripurgarsi? campatila, 17- 25: in ciel soffiando i
a tale scopo qui esiste. ghislanzoni, 17- 104: « mi spiace di
lo vento. dante, par., 17- 133: questo tuo grido farà
vision sia ciò che miro. ghislanzoni, 17- 105: da quel palco io
e di conquista dei mercati. oggi [17- xii-1953], 3: v'è
droga nel periodo prenatale. la repubblica [17- ix-2000], 13: se
esplorate su un tamburo. la repubblica [17- ix-1986], 58: le
più di cinquanta dipendenti. la repubblica [17- iii-1997], 19: la più