che grondavami dalle guance. leopardi, 16-83 : col suon dell'armi e con
nell'intrico della foresta. bartolini, 16-83 : intorno erano piante di aranci nel loro
quel barbon che busca. casti, 16-83 : — dinne, barbon, diceano [
ceffo sconosciuto e deforme. leopardi, 16-83 : a teso orecchio / il fragor delle
. dimin. cerbiattino. caro, 16-83 : par ch'all'ombra la chiami,
piace. idem, purg., 16-83 : però se 'l mondo presente disvia,
man copersi. idem, par., 16-83 : e come 'l volger del ciel
spavento, dal terrore. leopardi, 16-83 : poscia improvviso [il pallido ladron]
/ pigli la mira. caro, 16-83 : dietrole [a una pastorella]
ricopriva. dante, par., 16-83 : e come 'l volger del ciel della
una prop. dichiarativa. caro, 16-83 ^ sta dietro un salce insidioso arciero /
-spettrale; cadaverico. leopardi, 16-83 : col suon deh'armi e con la
guizzante a membro a membro? forteguerri, 16-83 : ed ecco che veniva ignuda ignuda
ridotto in schiavitù. caro, 16-83 : tra le reti / mostrando involto un
/ veder mi parve. ariosto, 16-83 : di qua e di là col brando
e spreg. nasicciuòlo. ghislanzoni, 16-83 : quel tuo gramo nasicciuolo da micio
a petizione di principio? pasolini, 16-83 : egli ha fondato la sua protesta sull'
perpetuamente. dante, par., 16-83 : come 'l volger del ciel de la
faccia allegra. idem, inf, 16-83 : se campi d'esti luoghi bui /
lavorare con il badile. linati, 16-83 : mentre sbadilavano alla stracca, udii il
in superuomini e sottouomini. pasolini, 16-83 : egli ha fondato la sua protesta sull'
di là. dante, inf, 16-83 : se campi d'esti luoghi bui /
morale si vien cercando. bartolini, 16-83 : io ne ho già sofferte abbastanza,