cetera, con grande carità. leopardi, 16-68 : è fatto estrano / ogni moto
scoglio, afflitta e sbigottita. caro, 16-68 : crescesti poi che le tue cime
che dagli occhi uscio. leopardi, 16-68 : a palpitar si move / questo mio
a. pucci, cent., 16-68 : tra'quai rimase degli uberti il fiore
impallidir la luna altera. tasso, 16-68 : s'empie il ciel d'atre nubi
avevano giocata repentinamente. bartolini, 16-68 : altra improvvisata, che s'erano proposte
, diabolico. b. corsini, 16-68 : dal piede / fino alla testa le
pescatore] alle onde liquide. caro, 16-68 : crescesti poi che le tue cime
l'uom s'innamori. ariosto, 16-68 : vedeasi or l'uno or l'altro
esser catto. idem, par., 16-68 : sempre la confusion de le persone
ne ha coscienza dolorosa. guerrazzi, 16-68 : non sono solo a sentirmi maliscente
si turbò e fessi fosco. forteguerri, 16-68 : ho ben certa speme / che
mugghiò la formidabile cortina. tasso, 16-68 : ecco già sotto i piè mugghiar
e di maturo ingegno. forteguerri, 16-68 : disse ricciardo: io sono di
, un contrasto). ariosto, 16-68 : la fiera pugna un pezzo andò di
-superare in altezza. caro, 16-68 : crescesti poi che le tue cime estreme
ed altri simili tranelli. ghislanzoni, 16-68 : l'avere un bel nome, un
un freddo sasso preme. caro, 16-68 : morto è 'l buon gaddo, e
d''antipatiche '. ghislanzoni, 16-68 : non ho mai capito questa predilezione
1 balconi e le persiane. alvaro, 16-68 : la città era tutta rimessa a
arrosto dopo la scannatura. ghislanzoni, 16-68 : tutte le volte che il maestro
nutrirsi con pochissimo cibo. guerrazzi, 16-68 : presi cecchino appena spoppato, l'ho
. c. e. gadda, 16-68 : la toponomastica urbana ha sapore classico