annitrir cavalli e sonar tube. tasso, 16-28 : qual feroce destrier, ch'ai
uccide. g. m. cecchi, 16-28 : appostò l'appostatore il buon uomo
tenzonare a'suoi maggiori. ariosto, 16-28 : mentre quivi col ferro il maledetto /
o descriva. idem, par., 16-28 : come s'avviva allo spirar de'
un difetto, emendarsi. iacopone, 16-28 : s'eo vergogna avesse avuta, non
dell'arcion si crolle. leopardi, 16-28 : ivi, quando il meriggio in ciel
damerini. b. corsini, 16-28 : questi, che il fior parea de'
scornato e afflitto. sacchetti, 16-28 : costoro con la donna si tornarono
i poeti chiamano gorgone. caro, 16-28 : a me la gorgone dimostra / questa
ch'io canto d'armi. caro, 16-28 : questa dea,...
. esercizio, allenamento. moravia, 16-28 : indurirci. che significa questa parola?
nella quale esso s'infonde. peri, 16-28 : brancolando se 'n va fin che
che la mia bella cice. tasso, 16-28 : qual feroce de- strier, ch'
appresso i pungenti sproni. la spagna, 16-28 : or quando fu venuto il terzo
c. e. gadda, 16-28 : i buoi dissero all'operaie: «
mischio ed al perdiglio. marino, 16-28 : de le colonne e d'ogni serie
ecc. dante, inf., 16-28 : se miseria d'esto loco sollo /
mostaccio simile al bove. forteguerri, 16-28 : nuotan balene / ch'hanno mostaccio
. mescolare, rimestare. bartolini, 16-28 : la moglie del pastore stava accanto
sopra la pegola soverchio. forteguerri, 16-28 : passar vi conviene / nel chiuso e
-incoronare d'alloro. caro, 16-28 : ornate e lei di gloria e me
, ricche e succulenti. manzini, 16-28 : domandò: « va bene, per
mio pagani è buono. guerrazzi, 16-28 : ma tu di consigli non sai che
. c. e. gadda, 16-28 : il beccafico vide quella natura morta del
gran lunga in mare. ghislanzoni, 16-28 : siccome le due lettere dell'incognita
e farina e semola bollita manzini, 16-28 : domandò: « va bene,
le prerogative del loro sesso. ghislanzoni, 16-28 : siccome le due lettere dell'incognita
a. pucci, cent., 16-28 : e 'l conte sopraddetto, ch'era
. - anche assol. tasso, 16-28 : feroce destrier... /.
suggestioni risvegliate dal senso. ghislanzoni, 16-28 : siccome le due lettere dell'incognita
atto di scardassare lana. alvaro, 16-28 : gli accadeva spesso di sognare il
nun so''na sciccheria? arpino, 16-28 : il pescespada eracibo disperato, diceva mio
dosso un oggetto personale. arpino, 16-28 : musi da niente, dico io.
per conto di altri. ghislanzoni, 16-28 : nella mia qualità di segretario amoroso
suo orto. dante, inf, 16-28 : « se miseria d'esto loco sollo
atti. c. e. gadda, 16-28 : il generale salasco, a milano,
. s s peri, 16-28 : brancolando se 'n va fin che s'
-sostant. dante, par., 16-28 : come s'avviva a lo spirar d'
che sta fuori di esso. ghislanzoni, 16-28 : una espressone di compiacenza misteriosa,
dal busto...? landolfi, 16-28 : -le tue veneri, per esempio
vestimenta del ferro. la spagna, 16-28 : durlindana, suo [di orlando]
vien da tutte le parti. arpino, 16-28 : i balordi veri non vengono qua
, e rincalzato rincalza. tasso, 16-28 : qual feroce destrier, ch'ai faticoso
quante veneri d'annunziane. landolfi, 16-28 : le tue veneri, per esempio quelle