notte par che m'accompagne. tasso, 16-12: mormora l'aura e fa le
canto e in umil viso. idem, 16-12 : sia caso od arte, or
loco om non po aricchire. idem, 16-12 : eo non disio d'aricchir d'
ei si vuol spacciare. leopardi, 16-12 : voi, cittadine infauste mura, /
a vestirsi di piume. tasso, 16-12 : vezzosi augelli in fra le verdi
vaneggiar de l'aure. idem, 16-12 : mormora l'aura, e fa le
li venti si chetano. ariosto, 16-12 : et or mi manda questo incontro
brontolino a lor posta. marino, 16-12 : guarda se ben chiodata è la corazza
. g. m. cecchi, 16-12 : diremo ch'e'potesse molto ben
g. m. cecchi, 16-12 : diremo ch'e'potesse molto ben
mi sono avveduta. la spagna, 16-12 : incominciò a far dirotto pianto,
. a. pucci, cent., 16-12 : quivi il conte, e gli
al figur. ceccoli, vii-678 (16-12 ): signor, se vostra vertù en-
, le spighe). tasso, 16-12 : mormora l'aura, e fa le
gentil d'alma villana. ariosto, 16-12 : fortuna... /..
fiamma un peccatore invola. caro, 16-12 : or, se di voi son privo
con la ciera molto languidetta. boldoni, 16-12 : pur languidetta è ancor la faccia
più lascivetta e molle. tasso, 16-12 : vezzosi augelli fra le verdi fronde /
fui posato lieve lieve. tasso, 16-12 : quando taccion gli augelli alto risponde
. gregorio magno volgar.], 16-12 : l'onnipotente iddio riempie di beni le
bene. dante, pttrg., 16-12 : si come cieco va dietro a sua
il tedio della vita. ghislanzoni, 16-12 : il terrore aveva prodotto in quell'
diranno i miei lamenti. tasso, 16-12 : mormora l'aura e fa le foglie
un elemento naturale). tasso, 16-12 : quando taccion gli augelli alto risponde,
. latini, rettor., 16-12 : costrinse e raunò in uno luogo
facilmente noi trarrei più fuore. ghislanzoni, 16-12 : in forza della maledetta abitudine,
pur tempro il dolore. caro, 16-12 : or, se di voi son privo
molto in poco tempo. de roberto, 16-12 : aveva misurata la vanità degli affidamenti
quanto nel popolo provvisto. ghislanzoni, 16-12 : a questo mondo è sempre dene
detto. dante, par., 16-12 : dal 'voi'che prima a roma s'
s. gregorio magno volgar.], 16-12 : l'onnipotente iddio riempie di beni
esso possa dimorare. dante, inf, 16-12 : ahimè, che piaghe vidi ne'
non vince con essi? ghislanzoni, 16-12 : « joseph! » ruggì l'altro
spandeva la primavera di fiori. caro, 16-12 : ual altra vista spande /
stomaco per la fame. ghislanzoni, 16-12 : in forza della maledetta abitudine, contratta
e tramortirti in braccio! bacchetti, 16-12 : « siamo rimasti in 'panne'» fece
stuolo accrescerai delle deluse. moravia, 16-12 : questi cinque [miei] figli
asè e con anemo. getti, 16-12 : appoggiatosi e sostentato sul grande amore
sibilo lieve del vento. tasso, 16-12 : tacquero gli altri [uccelli] ad
(un uccello). tasso, 16-12 : vezzosi augelli infra le verdi fronde /
mi travagliavano di continuo. ghislanzoni, 16-12 : domani... la fame
udir questo vezzosissimo uccellino. tasso, 16-12 : vezzosi augelli infra le verdi fronde
. gregorio magno volgar.], 16-12 : questo fa il sommo maestro, ac-
cera. domenichi [plinio], 16-12 : zopissa... è molto più