. laiini, rettor., 15-16 : e là dove dice « aguaglianza »
dalle mille cinture verdi. bartolini, 15-16 : di tutto il resto, venere compresa
sono difficili ad eseguirsi. casti, 15-16 : quasi sarei d'opinione / che
feroce turcan che s'avvicina. leopardi, 15-16 : quanto, deh quanto / di
prima sono stato. la spagna, 15-16 : mai non saremo di niente avari /
emulgenti o a'reni. campailla, 15-16 : l'emulgente e l'aorta invia di
nell'utero materno sieno. campailla, 15-16 : [delle arterie] una va
, grande senno dell'antica. cieco, 15-16 : niun ricusi il primo germo /
(il vento). ariosto, 15-16 : lasciando il porto e tonde più tranquille
- anche al figur. manzini, 15-16 : entrambi erano stati travolti da una
di vertute il chiaro germe. cieco, 15-16 : però niun ricusi il primo germo
e'forti scudi imbracciono. aretino, 15-16 : i paladin gridavon viva viva, /
muletto baio. dante, inf., 15-16 : incontrammo d'anime una schiera,
. -assol. moravia, 15-16 : il consumatore è un budello. cioè
formaggio involtolati nella stagnola. alvaro, 15-16 : gli mostrò una mano della statua
? c. e. gadda, 15-16 : né il cucchiarone di maldigesta retorica di
sì viva e brillante. gioberti, 15-16 : il lento opificio delle nubilose si ferma
son paludose e malariche. alvaro, 15-16 : in quell'alloggio nella piana malarica
melomello. domenichi [plinio], 15-16 : debbonsi corre le mele dopo l'
settentrionale). storia di stefano, 15-16 : la sua nuora, che addite
s. gregorio magno volgar.], 15-16 : l'uomo ipocrito, imperocché per
odorifero di fiori di timo. ariosto, 15-16 : sopra le ricche e populose ville
anche: vibrare. sacchi, 15-16 : la massima porzione delle particelle di
la faccia. m. rossetti, 15-16 : con la spada ei lo batte;
ma non patite servizzie. piovene, 15-16 : l'offesa patita sembrava già dimenticata
zendado di trasparente gielo. piovene, 15-16 : un tantino teatrale, però con
prora or da poppa. ariosto, 15-16 : lasciando il porto e
porte la secca terra. tasso, 15-16 : come porte / al mar tributo
celebrò la greca antichità. landolfi, 15-16 : è un vero peccato che i
c. e. gadda, 15-16 : la funeraria priapata di codesto cervellone
applausi e d'imprecazioni. leopardi, 15-16 : quanto, deh quanto / di te
in minute goccioline. piovene, 15-16 : scintillava con gli angoli della bocca,
è dido. idem, inf, 15-16 : incontrammo d'anime una schiera / che
[il cortigiano] gemer machiavelli, 15-16 : questa serpe, sì corta e rannodata
della marchesina. e roberto, 15-16 : donn'antonia sedette nell'ampio seggiolone
però e variamente configurato. moravia, 15-16 : il consumatore è un budello.
l'aria di tenergli bordone. landolfi, 15-16 : siamo ridotti a sostenere, colla
vue de linguistique romane », iv, 15-16 (luglio-dicembre 1928), 222]
nell'arco della giornata. pecchi, 15-16 : 'impiegato'è una gran bella parola (
è stracciata. storia di stefano, 15-16 : la coltra ch'ai bon vechio si
, nell'imminenza di. iacopone, 15-16 : so en tanta affrantura, / che
le marce, si fanno con facilità 15-16 km / litro. -nel gergo sportivo
. dante, par., 15-16 : quale per li seren tranquilli e puri
atmosferico). e. siciliano, 15-16 : all'improvviso si avventavano sulla spiaggia
c. e. gadda, 15-16 : né il cucchiarone di maldigesta retorica
del verso undicisillabo. carducci, iii- 15-16 : s'industriava a dar similitudine dell''