maggior cura. idem, par., 13-132 : sì come quei che stima /
frutto finalmente. idem, par., 13-132 : non sien le genti, ancor
, avversità e sventure. moravia, 13-132 : non si ha idea quanto i poveri
ogni ramo dello scibile umano. bocchelli, 13-132 : che l'arte è infetta e
openione. dante, inf., 13-132 : presemi allor la mia scorta per mano
lavorare). e. cecchi, 13-132 : questa mia incapacità a ripigliarmi,
. -tormentare. salvini, 13-132 : lavora, affinché poi non ti nimichi
dei professori di conservatorio. pecchi, 13-132 : questo il nodo più grosso: appena
frode / e a ingiuria! tecchi, 13-132 : poi ci fu l'altro pensiero
lavoro perduto. e. cecchi, 13-132 : questa mia incapacità a ripigliarmi,
in uno stile alquanto rococò. faldella, 13-132 : esce da loro quella letteratura tabaccosa
dantesco. dante, in /, 13-132 : menomali al cespuglio che piangea /
not- tilucio sopra ciò. guerrazzi, 13-132 : si narra da persone che si
procede in modo convulso. faldella, 13-132 : nasce quell'altra letteratura secca,
abiando alcum vigor. dante, inf, 13-132 : menommi al cespuglio che piangea /
l'umidità dell'orina. faldella, 13-132 : finiti gli studi e conquistata una
, di fuggire i fantasmi. alvaro, 13-132 : ella si ravviava i capelli,
narrativo o stilistico. faldella, 13-132 : nasce quell'altra letteratura secca, epilettica
-compagno di sbornie. montale, 13-132 : chi ha operato il miracolo è una
modo di parlare). faldella, 13-132 : esce da loro quella letteratura tabaccosa e
ne modificano l'intima natura. calvino, 13-132 : insomma è al fare (ad
santissima e venerabile dea. salvini, 13-132 : lavora, affinché poi non ti