zede. dante, inf., 13-118 : ed ecco due dalla sinistra costa,
cibo amaro. idem, purg., 13-118 : rotti fuor quivi e volti nelli
sostant. dante, inf., 13-118 : quel dinanzi: / ora accorri,
ingiuriosa al lito infausto. marino, 13-118 : fortuna ingiuriosa, i'non credea /
s'affatica. idem, inf., 13-118 : or accorri, accorri, morte
e buddismo e orientalismo. bacchelli, 13-118 : bisognava dedurne che a farsi benvolere giovava
, delle bocche semiaperte. bocchelli, 13-118 : le loro donne erano rispettate,
perché altri non muoia. calvino, 13-118 : questi sono i danni dell'isolamento
sbagliato di sana pianta. calvino, 13-118 : per esempio: mettiamo che volessi
inclinare. dante, par., 13-118 : più volte piega / l'oppinion corrente
di una situazione economica. tecchi, 13-118 : forse ci fu anche, nei primi
(la voce). faldella, 13-118 : c'è nel giardino un francese grosso
capitali investiti all'estero? tecchi, 13-118 : forse ci fu anche, nei primi
suscita ilarità, ridicolo. faldella, 13-118 : una terza musica è ungherese ed è
. dante, purg., 13-118 : eran li cittadini miei presso a colle
far portare in lettiga. guerrazzi, 13-118 : i tuoi sicari questi miei concetti sbeffeggiano
che girava in motocicletta. arpino, 13-118 : odori ai trucioli arrivarono con il
delle lacrime per commuovermi. bacchelli, 13-118 : a farsi benvolere giovava più la
l'innanzi potuto fidare. calvino, 13-118 : ho molti modi di sfumare un'affermazione
con maggior furia del bisogno. faldella, 13-118 : una terza musica è ungherese ed
la bellezza delle tinte. calvino, 13-118 : qui la duttilità dell'italiano non è
con sussiegosa sufficienza. bacchelli, 13-118 : bisognava dedurne che a farsi benvolere
bien'gorgoglia con squadrata voce. faldella, 13-118 : c'è nel giardino un francese
di vitalità e sviluppo. faldella, 13-118 : là corre e si stereotipa la scena
eccesso di un comportamento. lucini, 13-118 : quel professore classicheggiante non avrebbe dovuto
mi chiamate? ». piovene, 13-118 : nelle sue poche frasi insignificanti portava
sprecare il proprio tempo. manganelli, 13-118 : va da sé che nulla è perditivo