letter. dante, inf., 10-110 : or direte dunque a quel caduto
colleghi insieme queste pietre. ariosto, 10-110 : quale 0 trota o scaglion va
a covare il suo tesoro. manzini, 10-110 : mi guardava come se mi avesse
e delle cose mie. forteguerri, 10-110 : io vo'l'emenda lor, non
lo cominciorono fortemente a temere. pulci, 10-110 : un mezzo miglio s'eran dilungati
mirabili porte del san giovanni. bocchelli, 10-110 : per fondere una statua ci vuole
a volta; cfr. isidoro, 10-110 : 'fomicatrix est cuius corpus publicum
lusinghiera pel povero antonio. manzini, 10-110 : sfuggendo quanto più potevo il quadro
e prendono il ricco. campailla, 10-110 : il solfo sol co'rami suoi tenaci
magior il meno asconde. aretino, 10-110 : essi, lampeggianti per l'oro
quelle vincere e soprafare. ariosto, 10-110 : quale o trota 0 scaglion va
e 'l verso inculto. ariosto, 10-110 : quale o trota o scaglion va
). dante, purg., 10-110 : non attender la forma del martire:
e da buono provvedimento. giamboni, 10-110 : per lo buon provedimento può l'
pesce morto). ariosto, 10-110 : quale o trota o scaglion va giò
morbosamente o fieramente vermigli. pavese, 10-110 : non si muove il cadavere disteso
. ant. cavedano. ariosto, 10-110 : quale o trota o scaglion va giò
don vergogna il snerva. forteguerri, 10-110 : la giustizia esser dovria / spesso
accompagnato fermo a saldo. giamboni, 10-110 : questo fatto simigliantemente dèe andare,
. a. f. doni, 10-110 : la fama grande che vola per il
sentimento. dante, par., 10-110 : la quinta luce [salomone],
e dal suo figliuolo. pavese, 10-110 : stamattina la vita ci scorre sull'
anche sostant. g. villani, 10-110 : nel... 1328..
grande cosa. idem, purg., 10-110 : non attender la forma del martire
c. e. gadda, 10-110 : intanto, dopo dodici enormi tocchi,
rugiadosa della notte temperarsi. forteguerri, 10-110 : la giustizia esser dovila / spesso
mancata pubblicazione delfantipati- co'. arbasino, 10-110 : cerca di difendersi; non accetta minimamente