di vergogna e di morte. caro, 1-841 : stupor, timor, letizia,
dall'ago lo contrappeserà. negri, 1-841 : bello veder mattoni e calce, lastre
la scarsella o ver carnieri. garzoni, 1-841 : da norsia vengono quelli che acconciano
ecc.). negri, 1-841 : bello veder mattoni e calce, lastre
., poi abdo castrato. garzoni, 1-841 : il mestiero de'castratori quanto all'
però ne vien consultato. garzoni, 1-841 : un castradore non è altro che un
; il perché saperai tosto. garzoni, 1-841 : da norsia * cera '
stia a seder crogiolandosi. negri, 1-841 : or tocca a voi, figliuoli
gl'impalmò per fede. alfieri, 1-841 : credi, ch'io assai lo estimo
che lui la patria estimi. alfieri, 1-841 : credi, ch'io assai lo
ed interrotto. d'annunzio, iv- 1-841 : era tempo di levante. il cielo
calunnia anche si rese. alfieri, 1-841 : poiché maggior del mio dolore io sono
fece dono di grandissimo benefizio. buti, 1-841 : messer branca d'oria non era
-in ozio. b. accolti, 1-841 : molti sono di loro al tutto delle
sempre lei sola cantando. buti, 1-841 : questi romagnuoli non sanno onorare alcuno
scudi / un lungo consonar. guerrazzi, 1-841 : il adolini, ch'era dei
(un'età). guerrazzi, 1-841 : il costume di tempi perdutissimi insegni
lunga e perigliosa navigazione. guerrazzi, 1-841 : il cadolini, ch'era dei
uno scempio. bandello, 2-20 (1-841 ): la bettolina, che aveva anzi
ferirmi il lato manco. alfieri, 1-841 : quanto poi più il giorno /
oscena. p. fortini, 1-841 : prese la donna nel mezo e la
a lo stollo. p. fortini, 1-841 : margarita..., vien qua