scontro). malispini, 1-408 : com'è usanza nelle terre di lombardia
di nero. d'annunzio, iv- 1-408 : ella mi riapparve quale era in realtà
riferisce alle assicurazioni sociali. einaudi, 1-408 : è verosimile che le discipline vigenti
leggi aveano finalmente rappacificati. settembrini, 1-408 : « e così che si fa a
la via de'carri. foscolo, 1-408 : tu il credevi / bizzarro d'ira
meriggi d'agosto. borgese, 1-408 : allora quegli teneva una concione ammi
/ vive totò merùmeni. palazzeschi, 1-408 : la porta della stanza si apre
. grossa cipolla. trinci, 1-408 : si piantano le cipolle porraie o,
con ciò suo figliuol verace. algarotti, 1-408 : e una tal verità viene ad
stanze sulla cella medesima. d'azeglio, 1-408 : nel conclave non s'usan cucine
e di quell'allegria. algarotti, 1-408 : la rima incastrata a luogo
restare a parlare con loro. anonimo, 1-408 : ciò è che qui non ha
corpo col pareggio mensile. palazzeschi, 1-408 : non mi si voleva lasciar entrare,
cibo ai cardinali. d'azeglio, 1-408 : siccome l'ufficio consiste unicamente nel
, / pur opri scaltro! aleardi, 1-408 : lo stesso achille / deiforme avria
autorità); spodestato. aleardi, 1-408 : persin le insuperate forme / attiche
piacere della novità. g. gozzi, 1-408 : egli è vero che le donne
eloquenza miracolosa dell'uomo. delfino, 1-408 : corto / dimostrano i presagi il viver
aspetto esteriore). d'azeglio, 1-408 : mio zio... mi usava
peccato. cicerone volgar., 1-408 : ora questi, non solamente da
non serbar cosa più bella. delfino, 1-408 : parca, se vuoi ferirmi,
le stesse virtù. g. gozzi, 1-408 : le donne... con
al florido pennone. canti carnascialeschi, 1-408 : ogni degno prelato / del giuoco oggidì
dubitare). livio volgar., 1-408 : da quel rumore furono grandemente spaventati
spoglia e nome cangiai. foscolo, 1-408 : allor d'ulisse / strane le guise
libero movimento della persona. panzini, 1-408 : filò in linea retta sbarazzandosi il
, deh il caccia! de roberto, 1-408 : tu sei d'inciampo alla mia
per udir la sua volontà. buti, 1-408 : infanzia è in fino alli 7
nobile giovane si conviene apparai. buti, 1-408 : infanzia è infino alli 7 anni
armigera arte e dottrina. alfieri, 1-408 : -offesa io son, pel fratei
caldo e più intento. piccolomini, 1-408 : essendo adunque vero che le madri,
parte delle sue marine. dotti, 1-408 : da padre umano il re pellèo
: stupore, meraviglia. bronzino, 1-408 : il sonno fugge, e 'l cervel
la chiesa visibile. pacichelli, 1-408 : gl'* invisibili', che sentono spropositi
, e tardi. g. gozzi, 1-408 : un rimasuglio di languida amicizia,
faccia restar confuso. note al malmantile, 1-408 : 'alli biti '
un profilo marcato e severo. pea, 1-408 : le narici mobili e marcate.
in marcia per quella volta. borgese, 1-408 : teneva una concione ammirabile ai suoi
che erano caduti e giacevano. pacichelli, 1-408 : sortiron... gli '
su lor livide gote. alfieri, 1-408 : uom che altamente si professa e
graziosi pettirossi dalla coda mobile. pea, 1-408 : le narici mobili e marcate.
andare in estasi. de pisis, 1-408 : la città pentagona talora, quando
delle piena occupazione. gadda conti, 1-408 : arrivati a cartagena...,
bel candore. g. gozzi, 1-408 : egli è vero che le donne hanno
tali pezzi. a. boito, 1-408 : a destra, a sinistra della scacchiera
s'avviò a piedi. gadda conti, 1-408 : ci fece mille angherie, prima
dell'avversario. a. boito, 1-408 : tom... prese una pedina
vista). a. boito, 1-408 : le palpebre... mostravano scoperto
ne professa le dottrine. pacichelli, 1-408 : gl'invisibili, che sentono spropositi
a presidio. b. galiani, 1-408 : se questa seconda ruota orizzontale fosse più
le brutezze et obscenità. segneri, 1-408 : quante oscenità [vorrebbe il demonio]
una città si ricerchi. piccolomini, 1-408 : parlando prima delle amicizie tra i
quel diserto. l. giustinian, 1-408 : prendi sto partì, / ch'io
, un inquieto. de pisis, 1-408 : la città pentagona talora, quando
altresì nel quinto. de pisis, 1-408 : la città pentagona talora, quando meno
viver sicuro per terzo. testi, 1-408 : qui la serenissima casa di vostra
cadere gocce di liquido. calvino, 1-408 : lei... si mise a
demenze e tante scelleraggini? balbo, 1-408 : non sono libri di politica se
, un ambiente). borgese, 1-408 : l'atrio era barocco, con un
scongiurator di spiriti. canti carnascialeschi, 1-408 : ogni degno prelato / del giuoco
, veri recinti di cannelle. frateili, 1-408 : una scritta su un recinto di
l'esecuzione dell'ordine. aleardt, 1-408 : allor la renitente io credo /
. migliorato nella salute. fogazzaro, 1-408 : degli zii posso, grazie a dio
: espugnare di nuovo. borgese, 1-408 : intanto, ancora un altro 'vir clarus'
rimasugli di quelli. g. gozzi, 1-408 : un rimasuglio di languida amicizia,
pur quei luoghi montuosi. stoppani, 1-408 : una strada tortuosa e dirupata,
alla santificazione del sabato. pacichelli, 1-408 : sortirono... gli apostolici,
locuzione e vitoperosa. canti carnascialeschi, 1-408 : sempre stemmo in trabalzi; /
principessa. g. gozzi, 1-408 : qui i costumi sono affatto diversi da
mi scandolizzate. g. gozzi, 1-408 : mi dispiace di vedervi nel numero di
al palpito del cuore. calvino, 1-408 : a mia moglie e a me è
religione, una credenza. aleardi, 1-408 : con parola d'amore indusse il mondo
di pietra selenitosa. bombicci porta, 1-408 : se havvi un cemento, questo è
settecentesco. b. barezzi, 1-408 : se si potesse giuocare a sette e
settuagesima: settuagesima. magri, 1-408 : 'septuagesima': vien così chiamata la domenica
vescichette si ci porta. aleandro, 1-408 : dirà lo stigliani che ha voluto come
d'avere a sloggiare. emiliani-giudici, 1-408 : l'anima di bab- biolino aveva
era uscita. r. sacchetti, 1-408 : tu vuoi la fortuna, la
altra è ne'confini. lancellotti, 1-408 : cicerone... senza invidia lodava
-sfoggiare lusso e ricchezze. delfico, 1-408 : leone x spiegò dal primo momento con
di una città. de pisis, 1-408 : la città pentagona talora, quando meno
storto: di malumore. zena, 1-408 : il parroco quella mattina anche lui si
baci ei tosto corse. negri, 1-408 : mi sei buono talvolta, e suggi
esporsi al ludibrio. filenio, 1-408 : chi presume di se stesso / e
/ onde svezzarti dagl'inganni. fantoni, 1-408 : se fossi più vicino vorrei svezzarli
-cessare di desiderare. bettini, 1-408 : amore della vita, / nessun da
prendere le distanze. gadda conti, 1-408 : io penso che i giovani, entrando
intagli del tabernacolo. b. cerretani, 1-408 : a san felice montò in sul
caminare per tutta la città borgese, 1-408 : una volta uno di questi 'viri clarissimi'
dosso e panni. canti carnascialeschi, 1-408 : sempre stemmo in trabalzi; / sempre
espressione spontanea e vivace. tommaseo, 1-408 : noto inoltre nel parlar della povera gente