occhi usati alla clausura. bartolini, 1-157 : [gli aironi] hanno occhi chiari
morire prima di toccarti. slataper, 1-157 : le tue mani non sono più
bo naventura volgar., 1-157 : conciossiacosa ch'elli [gesù
conca piena dell'afflato adriatico. tombari, 1-157 : prima di bussare, si fermò
un certo agente dello imperatore. cuoco, 1-157 : i nuovi agenti della polizia repubblicana
aggiunsono a dieci canzoni. bembo, 1-157 : né ad alcuno s'interdice il cercar
imbarazzo, trovarsi bene. cuoco, 1-157 : il carattere e le intenzioni dei popoli
suoi lavori d'ago. slataper, 1-157 : avrei voglia di fresche perline da infilare
dell'altipiano etiopico). abba, 1-157 : quando eravamo a gibilrossa, ora un
una innocenza quasi animalesca. emanuelli, 1-157 : la sua prestanza fisica del tutto
giornate intime e casalinghe. slataper, 1-157 : le tue mani non sono più
? -ella chiese ansiosamente. palazzeschi, 1-157 : il caso... desta di
servati i titoli feudali. d'azeglio, 1-157 : mi toccava alvaro, 9-93
. concordanza, corrispondenza. einaudi, 1-157 : ha qualche fondamento l'ipotesi che
insegnò poi delle altre. simintendi, 1-157 : ricevi aguale l'assaggiamento del mio
-anche assol. malispini, 1-157 : assegnando per autorità di sante scritture
. letter. conseguimento. bembo, 1-157 : queste cose di qua giù, che
la vittoria del re. settembrini, 1-157 : si ottenne una certa larghezza nella stampa
candido e fa sottili vermene. mattioli, 1-157 : non è an cora
d'acque e di cieli. bartolini, 1-157 : vedo due aironi dalle blande ali
aulo e di d'elei. abba, 1-157 : un boaro, galoppando curvo.
portan le brache. g. gozzi, 1-157 : io non scrivo questa stravaganza,
: ma mi sentii diverso. chiesa, 1-157 : de'baldi ducci
lo spoglia e lo lava. pratolini, 1-157 : ti ha fatto la bua anche
; parte dell'intestino. simintendi, 1-157 : o qualunque leoni abitate in questo
accetta a qualche legna. leonardo, 1-157 : o tu [delfino] che co'
opera o una famosa sinfonia. comisso, 1-157 : due schiere d'uomini..
piccola e modesta cappa. fioretti, 1-157 : tagliò il cappuccio della sua capperuccia,
gloriosus 'di plauto. algarotti, 1-157 : e quella istessa grande maniera dandosi
parati di lampioncini variopinti. soffici, 1-157 : aveva visto... il venditore
carro di villanie. g. gozzi, 1-157 : di tali esempi se ne potrebbono
difesa delle istituzioni repubblicane. palazzeschi, 1-157 : il caso... desta di
proprio del catasto. buzzati, 1-157 : nella pianura del nord avanzavano schiere
-acer. cattivóne. pratolini, 1-157 : ti ha fatto la bua anche a
che la pioggia vi scivolava. levi, 1-157 : il carro, coperto da un
a godere i beni patrii. bembo, 1-157 : quivi a niuno si cerca inganno
come grandi luminari. leggende inedite, 1-157 : a me parve vedere una donna
nella campagna di firenze. trinci, 1-157 : si taglino [i rami di falso
/ meditando un tradimento. cuoco, 1-157 : i francesi forse temettero più del
). guido da pisa, 1-157 : ebbene anche uno altro [tempio]
che agisca sull'uomo. cuoco, 1-157 : credettero pericoloso che questo popolo,
trapunti di bei colchici lilla. govoni, 1-157 : freddi buoi di nebbia / camminano
che grado era egli? crudeli, 1-157 : gli uomini son sempre pronti per
una compagnia di cantatori. levi, 1-157 : in paese ci aspettava una straordinaria
a'cortonesi miei compatriotti. algarotti, 1-157 : nel disegno [del correggio] la
sembravano terminarsi amichevolmente. boccardo, 1-157 : l'arbitramento o compromesso è la giurisdizione
facoltà di decidere '. boccardo, 1-157 : le controversie si possono compromettere in
che gloria per quel padre! imbriani, 1-157 : la radegonda, vergognosa e
pit ture. algarotti, 1-157 : alla grande maniera di michela
agli oratori della repubblica di firenze, 1-157 : sicché a questo [fatto del sale
potere aver vita assai consolata. marino, 1-157 : così tra verdi e solitari boschi
si paghi la guerra. bembo, 1-157 : quivi a niuno si cerca inganno,
a cordoni: cordonata. bellori, 1-157 : fece la scala segreta a cordoni,
di una sua strana vita. calvino, 1-157 : mentre i bambini spargevano chicchi di
crepa, il fetente. slalaper, 1-157 : sei una bestia ferita a morte
desideravo con tutto il cuore. piovene, 1-157 : ti scrivo per pregarti con tutto
corteggia le dame. dottori, 1-157 : un campion galante / di casa soliman
e danvi del calcagno. dominici, 1-157 : il figliuolo è cosa del padre
c'era da fare! levi, 1-157 : mi raccontò che egli era stato anche
e sospirando, tacque. anguillara, 1-157 : et altri et altri ne vennero
(un terreno). genovesi, 1-157 : queste montagne... veggonsi in
, ecc.). pallavicino, 1-157 : come awien bene spesso nel soverchio
niente, essere perfetto. garzoni, 1-157 : a questi ultimi [medici] si
sento un orrendo / presagio. cuoco, 1-157 : 11 popolo, temendo, era
allegri. -figur. mamiani, 1-157 : rizzandoti poscia con l'impulso /
si vedevano in lui singolari. carena, 1-157 : 'digradare', confondere ed unir bene
e i discorrenti rivi. genovesi, 1-157 : molte pianure o le discorrenti
del disegno. piccólomini, 1-157 : per queste ragioni adunque si muove
cfr. allegare1). bencivenni, 1-157 : chi mangia le porcellane, quando
. indole, temperamento. nievo, 1-157 : ogni disposizione di natura, per quanto
sempre i tre casi. ginanni, 1-157 : il colonna vuol... rinvenir
mia distretta. andrea da barberino, 1-157 : per mio consiglio, sarebbe il meglio
prigione. andrea da barberino, 1-157 : si levò il re alicar d'
ondeggiare violentemente. a. segni, 1-157 : improvvisa maraviglia... fu il
. -anche sm. garzoni, 1-157 : i dogmatici... non sprezzano
. alear. h, 1-157 : all'ombra di fatidiche betulle / dai
. -figur. delfino, 1-157 : nelle più profonde / voragini del mare
qui uno per sorta. baretti, 1-157 : qual è quell'orecchio di ferro che
giovane del droghiere. p. verri, 1-157 : venne ordinato, che gli speziali
servirla anche di altri. sbarbaro, 1-157 : sorella, le dissi, non ho
avesse ribi di vestirlo. aretino, 1-157 : il mangiare fin che basta, è
giunge galieno colla dottrina. garzoni, 1-157 : altri son gli empirici nella sola
. -per simil. cassola, 1-157 : le buche dei granchi sono riconoscibili
il sogno. donato degli albanzani, 1-157 : essendo diventate ottime esponitrici di leggi
come essiccanti ed astringenti. carena, 1-157 : 'essicante liquore o altro composto
voluto morire per me. slataper, 1-157 : il tuo dannato lavoro sarà,
né la tua negra fatatura. soldani, 1-157 : che 'l petto di forte fatatura
e che può possedere. imbriani, 1-157 : felicità vuol dire oblio d'ogni cura
(l'udito). baretti, 1-157 : qual è quell'orecchio di ferro che
la preda al primo colpo. sbarbaro, 1-157 : dall'ospedale in città..
e dio sa come. algarotti, 1-157 : lontano da ogni graziosità fu michelagnolo,
; gusto, capriccio. settembrini, 1-157 : ferdinando diceva... che egli
era cosa proprio da ridere. cassola, 1-157 : egli giocava molto finemente; la
ultimi marchesi di ferrara. saba, 1-157 : frequentava l'osteria romana nella quale
. fortuzzo, forteruzzo. bencivenni, 1-157 : perciocché elle [le porcellane] sono
poteva arrischiare nella miniera. cassola, 1-157 : le buche dei granchi sono riconoscibili dalle
rivolge ai cardinali. malispini, 1-157 : tuttoché fosse uomo di sangue, fece
oro e di forbito elettro. granucci, 1-157 : psiche... in vasi
giurano quasi per nonnulla. aretino, 1-157 : è cosa bella e onorevole lo astenersi
addio mio solo bene. aleardi, 1-157 : dai dólmini cruenti / ispirate lanciàr
vestaglia o casacca ordinaria. guerrazzi, 1-157 : egli vestiva un gabbano da camera
pochissimo le membra anteriori. abba, 1-157 : un boaro, galoppando curvo che
impronta bazza dello stròlago. savinio, 1-157 : non sono un illusionista del verbo
giuria e non dell'architetto. cicognani, 1-157 : il ritrovo per i corridori
tempo e della battuta. algarotti, 1-157 : lontano da ogni graziosità fu michelagnolo
elocuzione. s. borghini, 1-157 : tutto il grazioso di tal luogo [
levante e tramontana, greco. crescenzio, 1-157 : venendo dalla grecia, fu dato
vini grossi. c. bartoli, 1-157 : se [il vino è tocco]
il quarto giostrare. storie pistoiesi, 1-157 : cominciarono a fare gualdane e cavalcate
pietà ch'ella aga. da porto, 1-157 : saltò all'altra ripa, non
uno scritto). montale, 1-157 : tutta l'impalcatura del libro risente
la pratica di correggio. carena, 1-157 : 'impastare', dicesi del distendere i
(un lavoro). magalotti, 1-157 : su i quali [tamburetti] non
lingua di alcun suo privilegio. beni, 1-157 : non dee titalian poeta per timor
scalzarvi. c. campana, 1-157 : gli assediati... s'inchinarono
mento inchiodato sul petto. loria, 1-157 : gli correva incontro come per baciargli
verità di ciò che sostengo. montano, 1-157 : ma quando
. conferire, attribuire. pallavicino, 1-157 : come quelli che nascono colle inclinazioni
mio dal duol turbato. straparola, 1-157 : il biondo apollo con 1'infiammato
or lieti e già dolenti. lubrano, 1-157 : sapesti felicitare i vicedii co'sudori
? s. bonaventura volgar., 1-157 : a te, padre mio, piacque
? di chi la colpa? borgese, 1-157 : quel chiacchiericcio stridente, un po'
bene poi farvi l'ingranato. idem, 1-157 : queste polvere messe in correggiuolo,
. a. neri, 1-157 : poi si cuoca questa pasta in fornace
quando la primavera verrà. pea, 1-157 : disse che era preferibile mettergli una corbella
ant. ingrossamento. binnguccio, 1-157 : attorno al circolo da basso vi si
, e questi ammazziamo. marino, 1-157 : non nutre il terren fere o
per inossar le tavole. carena, 1-157 : 'inossare', intonacare di polvere d'
veri. -indecifrabile. calandra, 1-157 : riprese filippo, alzando la faccia
volle acconsentire. g. gozzi, 1-157 : incominciò la giovane a desiderare ardentemente
seppellire, inumare. tavola ritonda, 1-157 : tanto cavalca ch'egli fue a
e alle sue necessità? borgese, 1-157 : soffriva di nuovo insonnia, improvvise debolezze
d'accordo. cicerone volgar., 1-157 : si pensano d'avere di che
ne sarebbe campato. tavola ritonda, 1-157 : allora intraversa il corpo del suo compagno
se ho voi tediato. guerrazzi, 1-157 : ammesso nello studio, intantoché il
, che invietano. c. bartoli, 1-157 : i legumi che da qual si
-screpolarsi. b. del bene, 1-157 : la terra di soverchio rada tramandar,
nione e ci resta invischiato. calvino, 1-157 : sognò il tetto cosparso di beccacce
f. f. frugoni, 1-157 : si mise in grembo a quelle sel-
sciogli i lacci rei? varano, 1-157 : perché, se scritto in ciel
colle quali finisce il poema. varano, 1-157 : nave intanto scendea, pel non
. f. f. frugoni, 1-157 : onorato si mise in grembo a
credo che un mulin macinerebbe. borgese, 1-157 : l'acqua che salta a suo
neppure nel sonno dà tregua! calvino, 1-157 : se vedete sien garzoni; / ché
di uno alquanto maggioretto. magalotti, 1-157 : essendo radi e non molto grandi
sete smodata di guadagno. nievo, 1-157 : un tale che, partitosi dalle folte
menzia nell'ira. c. bini, 1-157 : cesserà il malignar dei pedanti e
chiosarla questa maràvigliosa terzina. puoti, 1-157 : ecco ancor io vi mando un
facemmo una mano alle carte. cassola, 1-157 : a volte era sicura di aver
a li cai. da porto, 1-157 : volle che innanzi a tutti andasse la
masticato. m. savonarola, 1-157 : le sia facto [al bambino]
accoppiarsiliberamente, a caso. boiardo, 1-157 : mach e ausei... senza
lo mette per facile. magalotti, 1-157 : prima di segarli [i cedri]
forse a parigi di giugno. bettini, 1-157 : soltanto i monti stanno: /
sol piene. s. borghini, 1-157 : essendo tutto il grazioso d'un tal
-minorétto. s. bargagli, 1-157 : la madre... sola con
a sensi altri destina. fogazzaro, 1-157 : se vedesse... in che
un'opera letteraria). bonghi, 1-157 : se... ci facciamo guidare
, ecc.). beni, 1-157 : non dee l'italian poeta per timor
una difficoltà al mondo. cagna, 1-157 : quel bagolone filava dritto senza un
sostant. b. galiani, 1-157 : si fanno oltre a ciò de'tempj
sarà al giudicio. boccaccio, viii- 1-157 : deesi... intendere li dannati
di libertà; angustia. gnoli, 1-157 : son fatto àdulto, e non basta
delle natiche. voce usata becelli, 1-157 : inginocchiata e rannicchiata ell'era / tal
eccessivo o anormale. bonghi, 1-157 : non è già un pittore, bensì
impersonata della potenza lirica. cassola, 1-157 : dopo, giocavano a carte.
freddo e ha fame. camerotti, 1-157 : a pietroburgo, la civiltà occidentale
, che non erano poche. rinaldeschi, 1-157 : faranno festa, cioè con allegra
si fa pane. c. bartoli, 1-157 : e'si debbe tenere il litanie
ampio, avvolgente). buzzi, 1-157 : scontroso al pari di un nume,
enea e a sé. bembo, 1-157 : al corpo quello che è bastevole si
ieri e il domani. guglielminetti, 1-157 : in abbandono la tua vecchia casa
accusativo alla greca. negri, 1-157 : tornavan da la valle, / ombrate
opera per certo. giorgio dati, 1-157 : non aveva il veleno forza alcuna
amministrata la pace dell'università. oddi, 1-157 : il medesimo eccellentissimo ordinatore d'ogni
, smisurato, gigantesco. magalotti, 1-157 : la ragione del valer là [il
sono oziosi. cacherano di bricherasio, 1-157 : tutta la porzione di terreno che
loro camere racchiuse dimorano. dominici, 1-157 : il figliuolo debbe essere umilissimo dinanzi
giorno ritornavano. cacherano di bricherasio, 1-157 : tutta la porzione di terreno.
intensità di un profumo. magalotti, 1-157 : l'odore soavissimo; ma forse direi
di sé e degli altri. aleardi, 1-157 : rendere allor dovea / una grande
-taccia, accusa. bonghi, 1-157 : chi s'è appiccicata questa pece del
soffocante moralismo. c. arrighi, 1-157 : l'infelice, coll'idea di educar
saldo amor per pegno attende. bettini, 1-157 : questo anello, pegno d'amore
corpo in pelegrinàio. guido da pisa, 1-157 : la sua festa celebravano li amanti
-con metonimia: film. thovez, 1-157 : ho rivisto, come nel vertiginoso svolgersi
alla mia interpretazione. c. arrighi, 1-157 : persuaso che noemi non potesse per
traendo fuor del liccio. guerrazzi, 1-157 : la porta di casa esternamente vidi ornata
: per assoluta mancanza. caviceo, 1-157 : revenni famagusta, 've dimorai alcuni
lo faceva, nulla intendendovi. guerrazzi, 1-157 : ogni generazione dèe vivere del suo
apoplessia. a. f. bertini, 1-157 : siete tanto pericoloso di pigliar de'
salute aha maestà vostra ». pasolini, 1-157 : il lenzetta... stette
scempia piagnolosa. petruccelli della gattina, 1-157 : non dire che io sono piagnoloso
(un testo). onghi, 1-157 : un fine di una proporzione esteriore,
parte, tornavano a dietro. calvino, 1-157 : quello era certo uno stormo spaventato
pistacchi di più sorte. ricordati, 1-157 : appresso vi sono gli alberi che fanno
più pittoresco dell'isola. borgese, 1-157 : l'acqua che salta a suo
penne per il capo. boiardo, 1-157 : le vergini degli ausei ogn'anno.
la letizia dell'essere. chiesa, 1-157 : piumati erti gli stocchi / del
del ciel diventi unico polo. aprosio, 1-157 : mi fermarò ne'due poeti che
quando dico popolazzo intendo tutti. cuoco, 1-157 : le congiure si tramavano tra il
di buona razza. da porto, 1-157 : essendo il cavallo del misero giovine tanto
ai potenti della terra. borgese, 1-157 : credeva d'essere fuori della guerra e
troppi rispetti, difettosi. borgese, 1-157 : una volta, cambiando il nastrino
-caduta nel peccato. buti, 1-157 : precipitazione è cadimento nelli pericoli e
innanzi a un fioretto innocuo. borgese, 1-157 : filippo non riusciva a vedere in
di farla in settembre. pea, 1-157 : mio nonno disse che era preferibile mettergli
-dare premio: premiare. mazzini, 1-157 : quando le sorti concederanno all'italia
o presciti ch'eglino sieno. sergardi, 1-157 : delle corone eli al tuo crin
disonore o mortai danno? molza, 1-157 : alto silenzio, ch'a pensar mi
del suo ufficio. b. pitti, 1-157 : io non mi ritrassi dalla mala
l'ombra). cesariano, 1-157 : era necessario che le linee indicative
parole e di sentimento. pallavicino, 1-157 : non meno ingegnoso è ciò che
agg. possessivo). malispint, 1-157 : gregorio vi... ciò che
discendono dagli stessi protozoi. savinio, 1-157 : la natura, in fondo,
che si possa provare. imbriani, 1-157 : come que'ghiottoni, che vogliono
al passaggio d'oltremare. rinaldeschi, 1-157 : qui david invita e provoca ogni
venne fatto. giov. cavalcanti, 1-157 : non fu punto più debile providdimento
fissato, fermato. marchesa colombi, 1-157 : la prima domenica di dicembre,
famorose punture. g. bargagli, 1-157 : quando egli le punture d'amor sentisse
col più mordace aceto. becelli, 1-157 : sul maigo di quel [fiume]
in purgo). magalotti, 1-157 : se ne trovano tronchi così orribili che
a compilarvi un inventario. borgese, 1-157 : in ufficio lo avevano specializzato, per
: smania di ricchezza. nievo, 1-157 : un tale che, partitosi dalle folte
di mezzo secolo addietro. slataper, 1-157 : un piccolo atto incomprensibile ha disperso
in un de'disegni. bonghi, 1-157 : è un pittore quello che, guardando
, stramberia. g. gozzi, 1-157 : quando la fantasia s'interna in una
di fuor palese. da porto, 1-157 : saltò all'altra ripa, non però
rattoppò la vecchia / barca. ojetti, 1-157 : era neo, un ragazzotto sui
successivi indefinitamente. levi della vida, 1-157 : il caso di alfredo loisy,.
che ha lineamenti marcati. bonghi, 1-157 : è un pittore quello che, guardando
sbagliato nella conversazione. saba, 1-157 : frequentava l'osteria romana nella quale
noi si relinque. malatesta malatesti, 1-157 : da quanti fugge [la vita
cesariano, 1-157 : era necessario che le linee indicative
che è autocoscienza vuota. montano, 1-157 : ma quando volli, delicatamente e
tenebroso. p. gonnelli, 1-157 : 'riannuncio l'indicazione, fatta dall'
, una mano). alberti, 1-157 : alzò su gli occhi insieme e levò
ten lo stato. i. andreini, 1-157 : mi contento, poi, che
proprie aspettative. b. pitti, 1-157 : io non mi ritrassi dalla mala impresa
biasimo. brutta parola. buzzati, 1-157 : mi duole adesso dover fare un rimarco
gentilezze e le affettuosità. fenoglio, 1-157 : oggi lei aveva così una bocca
non me ne risenta. garibaldi, 1-157 : quell'imbrattarsi di sangue d'altra
stabilito per tale incontro. cicognani, 1-157 : il ritrovo per i corridori, per
territorio di nola. tansillo, 1-157 : gli asprini e gli agnianici e i
. fra gior dano, 1-157 : l'ossa loro, degli apostoli,
fra due altissimi rocchi. mamiani, 1-157 : poscia a un immane /
e poetica campagna romana. saba, 1-157 : frequentava l'osteria romana nella quale
: mescolarli fra loro. carena, 1-157 : 'rompere i colori'dicesi il mescolarli,
/ ai rondinotti nuovi. guglielminetti, 1-157 : v'eran nei nidi rondinotti neri,
. rosariino, rosarino. magalotti, 1-157 : dai lavori... che ne
in modo troppo tornito. bonghi, 1-157 : non è già un pittore, bensì
una rissa. della porta, 1-157 : -ecco il bastone. -vieni con l'
con qualcuno. l. strozzi, 1-157 : sono alle peggiori del sacco, /
... cità sacerdotale. angelini, 1-157 : chi vuole invece sia la città
. alasia [« quaderni rossi », 1-157 ]: vi sono state 58 ore
: violento, sanguinario. malisfiini, 1-157 : tuttoché fosse uomo di sangue, fece
par piano ogni monte. da porto, 1-157 : essendo il cavallo del misero giovine
la cartapesta col bronzo. sbarbaro, 1-157 : una notte, scambiò, pare
somme enormi. v. pica, 1-157 : una commedia di costumi politici, portante
priego, rettrancjuillarlo. v pica, 1-157 : una commedia di costumi politici,
stagion cura non prendi. becelli, 1-157 : sul margo di quel [fiume
. ant. meridiana. cesariano, 1-157 : è appellato questo instrumento da li
(uno sguardo). bonghi, 1-157 : non è già un pittore, bensì
partita di questo secolo. buti, 1-157 : amore del presente secolo è quando lolussurioso
una questione). tenca, 1-157 : vi sono questioni che stanno ad ogni
o abitando divisi. boiardo, 1-157 : machii et ausei... senza
, over gegno. fogazzaro, 1-157 : ah se si potesse trovarci tutti qui
di disegno. g. testori, 1-157 : « cosa fai? studi? »
-mezza serqua: sei. guerrazzi, 1-157 : ogni toscano che rammentasse il nome
son cristiana io detta. sbarbaro, 1-157 : una notte, scambiò, pare,
molto intensa. l. conti, 1-157 : rabbrividì, quando gianna le infilò
lui le riluttanti nubi. svevo, 1-157 : il mare sferzato dal vento di terra
ma de'loro appoggiati. pantera, 1-157 : avvertisca... che non si
o bianche sudice sfumanti. carena, 1-157 : si dice sfumante di colore digradato
per far tondeggiare un viso. bonghi, 1-157 : è un pittore quello che,
distanza sparisce ogni indecisione. carena, 1-157 : 'sfumato': dicono i pittori di quelmodo
pensier discaccia e sgombra. marino, 1-157 : così tra verdi e solitari boschi
elanguit »! g. gozzi, 1-157 : fuvvi uno qui, e non è
: certo! davvero! proprio collenuccio, 1-157 : eccomi, padre mio, quanto mi
statuti dei cavalieri di s. stefano, 1-157 : dovendo i cavalieri avere tema di
, lontano da qualcuno. filemo, 1-157 : travaglia el mie pensier, sperando /
di quelle orribili voci. borgese, 1-157 : soffriva di nuovo insonnia, improvvise
da l'amoroso impaccio. varano, 1-157 : perché, se scritto in ciel era
lo spingeva alla socievolezza. saba, 1-157 : frequentava l'osteria romana nella quale
arricciando si vanno e soffregando. raiberti, 1-157 : si soffrega [il gatto]
i superbi oto e tifeo. pantera, 1-157 : intendendo che tra i suoi soldati
ecclesiastico. livio volgar., 1-157 : il senato mise la questione in mani
la competenza. borgese, 1-157 : in ufficio lo avevano specializzato, per
una persona). sbarbaro, 1-157 : una notte... traboccò sul
aveva spiccicato i sigilli. calvino, 1-157 : cercava di spiccicare le ali dalla poltiglia
un compito. g. bargagli, 1-157 : bella fra le altre e spiritosa parve
età). c. bini, 1-157 : gli anni spossavano l'ingegno. carducci
cervella per la campagna. settembrini, 1-157 : i romani davano ai nostri molte
i suoi bestiali stamburameli. loria, 1-157 : curtius, nascosto dietro un pilastro
disgrado. a. f. bertini, 1-157 : ora io ho voluto dirvelo,
(il carattere). bertolucci, 1-157 : la luce di nuovo accesa mi rivelava
/ ove se'incorsa. de'mori, 1-157 : bramo altrui mine, strazi e
rischio di sentirsi nspondere. montano, 1-157 : più che mai turbato, la incalzai
(un edificio). cicognani, 1-157 : le povere case tutte compagne coi visi
e fra la ciglia. pascarella, 1-157 : mentre i due beccai annotavano le
in tanto studiavamo il cielo. calvino, 1-157 : marcovaldo studiava le nude piante a
naturalistica creata dai toscani. de pisis, 1-157 : spaziare in quello [campo]
insetto parassita). de'mori, 1-157 : il ragno è tanto malvagio, tanto
sorti della nostra civiltà. de pisis, 1-157 . da antichis un
(un animale). calvino, 1-157 : quella notte marcovaldo sognò il tetto cosparso
marito di questa taglia. emiliani-giudici, 1-157 : le porte di casa pomposi..
e paragone strettamente commessi. bonghi, 1-157 : è un pittore quello che, guardando
sia perpetrata in quattordici versi. piovene, 1-157 : da quello che mi hai narrato
cui è l'uccello. guerrazzi, 1-157 : stavasene accoccolato su di una ta-
traduzione del celebre marchetti. gentile, 1-157 : questo passato, per dir così
aperto questo adito. de pisis, 1-157 : riesce assai interessante... per
quelli si tirino i muri. boterò, 1-157 : sesostre tirò un muro da pelusio
vi era della gente. sbarbaro, 1-157 : una notte, scambiò, pare,
spirito di alcuni scrittori. comisso, 1-157 : la gente di mare non e una
-transenna. ulloa [barros], 1-157 : tosto che entrò nella popolazione,
la bella prima. l. strozzi, 1-157 : non mi travaglio volentier con questi
facendo valorosa difesa i corinzi. pantera, 1-157 : sappia mettere prestamente in battaglia la
d'immondo ciarpume. g. vialardi, 1-157 : otto un momento, gettate il
connotazione iron.). tansillo, 1-157 : se io vo'gustar del buon che
cuor mio. l. strozzi, 1-157 : o mona betta, voi / siate
da bagno inzuppato. de pisis, 1-157 : attrai chiunque segua gli ultimissimi indirizzi del
de l'amoroso nembo. dominici, 1-157 : il figliuolo debbe essere umilissimo dinanzi al
interesse, tornaconto personale. pandolfini, 1-157 : se mi fusse troppo sconcio fare quello
con pennellate vergini e franche. carena, 1-157 : 'vernine'dicesi del colore naturale o
loro. mattioli [dioscoride], 1-157 : ne sono oltre a ciò di una
, magari con la minaccia. montani, 1-157 : mi si tutto in un cantone,
comportamento osceno, licenzioso. tondelli, 1-157 : quei passaggi a frascati altro non erano
). a. casella, 1-157 : dopo quattro anni di esperienze talvolta divergenti
musicisti. a. casella, 1-157 : influenzato qua e là da qualche debussysmo
: riordinarlo, rassettarlo. fogazzaro, 1-157 : domani vado in valsolda a mettere il
rapporto sessuale, coito. arbasino, 1-157 : cuor di senape ha fatto qui un
skank. m. philopat, 1-157 : placisulpalcostaskankeggiandocomeunattore consumato da oltre due ore
decappottabile. s. ballestra, 1-157 : ristoranti alla buona, dove giovani spideristi