. fecero opere a fresco. rajberti, 1-147 : tanti abbellimenti di queste ricche città
. riscaldare, infervorare. comisso, 1-147 : la vecchia gigia oziosa, accanto al
beata si lasciavano scarrozzare. emanuelli, 1-147 : osservavo sempre la cima degli alberi
? siete in contravvenzione. calvino, 1-147 : gli agenti salivano senza riuscire a
e riuscivan male. d'azeglio, 1-147 : il buon ordine giudiciario ed amministrativo,
nelle menti ansiate nello spirito. fioretti, 1-147 : frate ginepro vede costui così ansiato
i'ho dato presso. tocci, 1-147 : l'usò egli questo no per si
-sulle toppe arse dei colli. tombari, 1-147 : le onde balzavano sulla spiaggia come
, è l'orazione. cuoco, 1-147 : le prime armi di una rivoluzione virtuosa
se n'era avveduto. leonardo, 1-147 : chi lo vede di terra ferma
fino a sei anni. settembrini, 1-147 : altri stabilivano in napoli il primo
la viva fede asperse. tommaseo, 1-147 : l'anima mia... asperge
le famiglie degne. f. rinuccini, 1-147 : trovando i cittadini della nostra città
di una certa durata. cassola, 1-147 : io mi ricordo di quando lei fu
le foglie del gelso. govoni, 1-147 : nelle case ove gli uomini / dormono
di cumuli di farina lordata. bartolini, 1-147 : la palomba per un attimo parve
, divenuti ora case. calvino, 1-147 : intorno al cortile ingombro di barili
. -figur. govoni, 1-147 : nelle case ove gli uomini / dormono
bagnando, nutrire e mutare. bembo, 1-147 : come se il beveraggio della maliosa
ruote de gli oriuoli. carena, 1-147 : la spada... si 'brandisce'
di basso ceto ». piovene, 1-147 : parlavo avvolta in una nebbia, con
ariosto medesimo fanno arrossire? baretti, 1-147 : m'è forza disapprovare in questo
abbondano nell'isola sacra. slataper, 1-147 : un respiro caldo di vento fa
lenzuola. -caldicciuòlo. bembo, 1-147 : tutte queste vaghezze mortali che pascono
a lungo come vorrei. nievo, 1-147 : come giunse col calesse all'uscita dal
purgando la caligine del mondo. bembo, 1-147 : e senza dubbio, figliuolo,
: cambiare condotta. cicognani, 1-147 : avevo passata la ventina, preso il
in talune regioni). fioretti, 1-147 : era a questo altare uno fregio singu-
di un'impresa). aretino, 1-147 : e tanto vanno di sala in cucina
intelligenza pronta e acuta. barilli, 1-147 : mi piacciono quelli che capiscono a
e della fede altrui. settembrini, 1-147 : chiedeva di fare la ferrovia per
la machina della nostra religione. crudeli, 1-147 : i due cardini sopra i quali
celate al semplice pastore. settembrini, 1-147 : alcuni sollevavano quistioni economiche, nelle
reciproca / gaia censure. settembrini, 1-147 : alcuni sollevavano quistioni economiche, nelle
e approvati. i. pitti, 1-147 : nondimeno, cimentandosi cosiffatta deliberazione con
per tutto il mondo. cicognani, 1-147 : a mio padre... -un
ira, lo sdegno. nievo, 1-147 : era egli tanto buono che parevagli peccato
generale delle truppe spagnuole. cuoco, 1-147 : il sentirsi obbligato (in
signore e dalla provvidenza. cicognani, 1-147 : a mio padre...,
grande e necessità evidente. settembrini, 1-147 : emmanuele melisurgo, chiedeva di fare la
tutte cose manche fa compiute. bembo, 1-147 : né in che guisa esse [
da lui governato comportevolmente. bembo, 1-147 : pochissime sono le più che comportevolmente
tolse commiato. g. bassani, 1-147 : si era mai vista, al contrario
condotto di una latrina. calvino, 1-147 : dietro i muri delle scale le immondizie
. giuseppe flavio volgar., 1-147 : avendo in lor potestà la
conseguitare beatitudine. f. rinuccini, 1-147 : a qualunche cosa dirizzava lo ingegno,
con così nimichevole contumacia. bembo, 1-147 : e senza dubbio, figliuolo, se
del terzo di italia. bembo, 1-147 : né in che guisa esse [
suore di un monastero. fioretti, 1-147 : fece chiamare frate ginepro, e presente
arte convertire. f. rinuccini, 1-147 : da molti anni in qua sempre
cameriere a cavallo da corriere. cuoco, 1-147 : il coanticamente si chiamavano * ethera
di pelo di capra. pancrazi, 1-147 : agli uomini si vedono alte uose
in pochi luoghi possono passarsi. domenichi, 1-147 : e così i paesi piani e
chi regna si sforzano. pallavicino, 1-147 : la setta epicurea, che nello stesso
farsi canzonare per sempre. nievo, 1-147 : era egli tanto buono che parevagli
e falle seccare. andrea da barberino, 1-147 : aveva rotto lo scudo e parte
n'era il preparamento. montecuccoli, 1-147 : e con questo esercito ebbe pure
contro il tempo. d'azeglio, 1-147 : in italia, in ispecie, lo
-per simil. andrea da barberino, 1-147 : allora s'aventò contro a carlo
dio deputato governatore. varchi, 18- 1-147 : mentreché per queste novità stava sospeso e
denari iiij. simone della tosa, 1-147 : die xx di maggio morio in viterbo
percorrere una traiettoria diagonale. bartolini, 1-147 : la palomba per un attimo parve
con accanimento. andrea da barberino, 1-147 : come ricominciarono la battaglia, e
e dietro pasto. aretino, iv- 1-147 : noi gettiam via il tempo dietro al
che ciascun ne mora. brosoni, 1-147 : quella fanciulla in braccio gli metteva
mondo esser perpetuo. guido da pisa, 1-147 : onde nascesse questo pessimo errore,
, concedere una pausa. dottori, 1-147 : in pace disarmò l'anima forte /
ti fa dire così. di costanzo, 1-147 : questa superbia è fondata sopra molto
acqua stagnada si dilaga. alunno, 1-147 : 'dislagare'... vai allargare
remanesse a vedere questa opera. piovene, 1-147 : ero nello stato in cui l'
/ l'impeto ostile. foscolo, 1-147 : stava / nella tua casa il ferro
e 5 il quante volte. garzoni, 1-147 : dice il monade, overo uno
-anche con uso avverb. abba, 1-147 : rocca palomba è come tutti gli altri
il ben de l'intelletto. cicerchia, 1-147 : ginocchion con amorosa vena / [
preghiera. fra giordano, 1-147 : alcun'otta si fa questione qual
e che possa spendere. foscolo, 1-147 : qui tra'paterni avelli / accoglievi il
amadore dell'antica semplicità. mamiani, 1-147 : empirea cosa / fassi il piacer
evento). livio volgar., 1-147 : la guerra dei latini, la quale
suo moto la vita. prati, 1-147 : ma una sùbita errò fiamma sottile /
antico errore. guido da pisa, 1-147 : onde nascesse questo pessimo errore,
quantunque di bassa condizione. rosa, 1-147 : io non so qual altra cosa
fiori di singoiar vaghezza. trinci, 1-147 : riesce l'olio di colore così
se non saprò profittarne. mamiani, 1-147 : intemerata amante / d'un angiol
quantità d'altri segni. cardarelli, 1-147 : oh senza sosta io vissi / ed
ingannatrice propositi troppo feroci. pancrazi, 1-147 : so una canzone con un verso
figlio? delfino, 1-147 : a te [tartaro] chiuda le
mente nella sua creatura. negri, 1-147 : il bieco occhio geloso in me
. p. f. giambullari, 1-147 : ogni ordinazione, come nello vili della
ant. gioco infantile. dominici, 1-147 : se ancora convenisse giucare alla fontanella
. a. neri, 1-147 : chi non avesse commodità di fornace
quell'industria è forzata. bartolini, 1-147 : mirai giusto al segno della palomba
di nostra brigata sarete. busini, 1-147 : ma queste cose voi le sapete meglio
appena sento di me. cicerchia, 1-147 : si pose in terra con umil
mugoli a bocca chiusa. loria, 1-147 : le alette delle froge vibravano frinendo stridule
re fugato per adesso. cuoco, 1-147 : i nostri traviati fratelli meritavano più
cangiar del pelo. canti carnascialeschi, 1-147 : ciechi, stolti ed insensati, /
ed alla fine lo storpiano. loria, 1-147 : poi, a render spaventevoli gli
giucar co'suoi pari. dominici, 1-147 : non vietar loro di giucare alle
dove e'desidera. d'azeglio, 1-147 : trovarono comodo di accettare l'eredità
sursero non leggieri differenze. rosa, 1-147 : io per adesso non voglio appellarmi
il sentimento della repubblica. rosa, 1-147 : dubitate ch'io non sia per glosare
dei frammenti di marmo]. biringuccio, 1-147 : bisognava un glùtino tenace che le
bisogno di lui. andrea da barberino, 1-147 : tu ti fidi nell'arme,
. ant. vedetta. crescenzio, 1-147 : la guardia, o altri che scoprirà
indumento troppo largo. savinio, 1-147 : guazza in un par di calzoni bianchi
quello, a se stesso. loria, 1-147 : prima si studiarono di incalmordimenti della
l'impedimento dell'essecuzione. loredano, 1-147 : il bacio è il maggior incentivo che
favore). cicerone volgar., 1-147 : l'una [sentenza] si è
infiltrandosi in tutte le stanze. slataper, 1-147 : dalle stanche nuvole s'infiltra la
sua pena. catone volgar., 1-147 : le cose acquistate con fatica,
a terra. d'annunzio, iv- 1-147 : in quel mattin religioso, egli voleva
. ingrigire, incupirsi. slataper, 1-147 : tutto s'ingrigia in un languore d'
e di vino come maiali. monelli, 1-147 : ha veduto altrice della pinguedine.
ma fuorviato ti inoculava. piovene, 1-147 : un poco per la vanità che mi
insensatamente e ingiustamente vissero. sbarbaro, 1-147 : io non volevo sopravvivermi. «
o come ingiuria. canti carnascialeschi, 1-147 : ciechi, stolti ed insensati,
; insuperbito, imbaldanzito. panigarola, 1-147 : insolentito amasia, re di giuda,
da qui avanti. giorgio dati, 1-147 : mandò a fare intendere a corbulone che
principi del primo federigo. brusoni, 1-147 : passò intorno alla meza notte verso
in trafatto della guerra. idem, 1-147 : il duca se n'andò fuori di
irreale. parini, giorno, 1-147 : certo fu d'uopo che dal prisco
viso dalla mestizia. c. bini, 1-147 : il cuore e la mente inviliti
campi. -figur. rinaldeschi, 1-147 : tu... irriga di divina
si conviene lattare. m. savonarola, 1-147 : molte ho cogno- suto che non
confraternite dei laudesi. borsi, 1-147 : nella mia cella bianca, / con
lenocinio 'della forma. bucini, 1-147 : non ammalarti di sincerità, ama l'
di porco insieme mescolati. bergantini, 1-147 : tal è la trementina, che nell'
e imparare a patire. varchi, 1-147 : né voi, che nel cammino
(lezione pubblica). guazzo, 1-147 : del beneficio che nasce da questa felice
propio sangue fosse liberale. simeoni, 1-147 : se di sangue liberal fu tanto,
contessa, si ubbriacarono. palazzeschi, 1-147 : dal principe furono congedati ultimamente tutti
brusco, congedo sbrigativo. sbarbaro, 1-147 : fuori, poggio, una pozzanghera.
bocca a modo di lambire. ibidem, 1-147 : loc di sugo di scilla di
e macchine rusticali. pratesi, 1-147 : il conte aveva perfino fatto venire dall'
uccidere o 'l morire. loredano, 1-147 : il bacio è il maggior incentivo,
mandante. g. m. casaregi, 1-147 : benché in quanto ad altri effetti
insoffribile ne'vostri dolori? becelli, 1-147 : il gonnella ancor se n'andò
disposizione una grande quantità. guazzo, 1-147 : accadendo communemente nelle conversazioni ragionar di
che non è la mastice. bergantini, 1-147 : il mastice dei lentischi amari.
appena bastava a frenarmi. pratesi, 1-147 : il conte non s'esaltava meno,
lunga etate. c. bini, 1-147 : è meritata o codarda l'ingiuria?
suo cor: genti merlotte. lalli, 1-147 : costui cantò del cielo i vari
a sì perfetta meta. tansillo, 1-147 : sforzar da le parole non mi
vanno pe'le piste. pasolini, 1-147 : sor antonio, che costretto a far
termini monetari. a. serra, 1-147 : le monete grosse e in quantità,
anguillette, nell'aceto. passeroni, 1-147 : sì minuta è la mia mole [
gli eserciti migranti. savi, 1-147 : 'i mirmecòfagi'. 'sagitillingues'..
in sassate il berlingozzo. del casto, 1-147 : 'miterino'per degno di mitera,
di mitidio comprenderà perfettamente. cicognani, 1-147 : se non muti registro -mi predicava
immensa mole sua giva volgendo. passeroni, 1-147 : sì minuta è la mole,
. -mulino. dotti, 1-147 : mole, d'un fiume in su
. monacónzolo. petruccelli della gattina, 1-147 : quando tutti furono partiti, anche
moneta spezzata. a. serra, 1-147 : con tutto ciò che venezia ha dimesso
moneta che io vaglio. tansillo, 1-147 : sforzar da le parole non mi
, metterla a cavallo. carena, 1-147 : 'montare una lama ', che
, altrove un pozzo. verga, 1-147 : tutti codesti monticelli... fanno
puzzasse 'l fiato. piccolomini, 1-147 : uomo... per brutte e
fumo al vento. da porto, 1-147 : era mostruosa e mirabilissima cosa il vedere
nell'oglio violato. bergantini, 1-147 : la secca / mucillaggine...
far roteare velocemente. fenoglio, 1-147 : « tarcisio? » bisbigliò giovanni al
munizioni; e senza viveri. cassola, 1-147 : prima che arrivassero i tedeschi,
(sitta europea). savi, 1-147 : picchio muratore...: muraiola
particolarmente noioso). berchet, 1-147 : tu ci hai sbattuta sul muso una
da bagno estive. arbasino, 1-147 : raccontano in classe [carla e renata
è fore. guidotto da bologna, 1-147 : di giustizia può l'uomo essere lodato
/ sospesi sulle alette. prati, 1-147 : nicchiato / s'era il torbido prete
iniustizia. p. f. giambullari, 1-147 : diceva platone che lo ente disordinato
un ferro chirurgico). sergardi, 1-147 : evvi ancora colui che le sonaglia /
indi in qua. c. fioretti, 1-147 : anche senza il notificaménto della
l'acqua. ca da mosto, 1-147 : abi a mente e sta ben attento
lo sguardo). calvino, 1-147 : gettava una cruda ombra sui suoi
; dovuto. m. palmieri, 1-147 : tutti gli altri che...
spiacevoli. i. andreini, 1-147 : brutta cosa amar donna ch'altro non
torgli il paradiso. ritmo nenciale, 1-147 : io so ben io che l'amico
intensa; ombroso. serdini, 1-147 : un rivo in verdi lame ombrato.
modellato da urbano lucchesi. serra, 1-147 : le pagine della sua prosa onesta.
armonia delli moti di pianeti. migliorini, 1-147 : recentemente, il lettore di un
stile solenne e magniloquente. bonghi, 1-147 : il buon scrittore è 'candido,
di uno scrittore. bonghi, 1-147 : le qualità primarie sono: la 'candidezza
strano orrore. v. colonna, 1-147 : in crudel pianto, in solitario
simus 'per 'sumus'. bonghi, 1-147 : il buon scrittore è 'candido
savio e volente. de roberto, 1-147 : quando egli esprimeva un proposito,
abbiamo trovato noi manifestare. pallavicino, 1-147 : né credo che vi parrà nuovo
parlare toscano e fiorentino. tausilio, 1-147 : questa lingua volgare, ond'io
acquistare vita eterna. canti carnascialeschi, 1-147 : ciechi, stolti ed insensati,
il dipsacus sylvestris. erbolario volgare, 1-147 : la verga del pastore: la sua
desse a questo invio. dominici, 1-147 : non vietar loro di giu- care
vi taglio la faccia! saba, 1-147 : come sempre succede, un pelo
ma sciòlti non potean. loria, 1-147 : rattratto e pendulo nel giuoco delle
. figur. incombere. savinio, 1-147 : l'attenzione di libane penzola sopra
ginnico della verticale. cameroni, 1-147 : sulle piazze e nelle fiere si sferza
25. prov. busini, 1-147 : né mai fu cosa buona o nei
ha lupo del pastore. molza, 1-147 : de la nostr'alma e nobil pianta
mangiata buona parte della foglia. pratesi, 1-147 : pensava quanto poteva ricavare da tanti
restare segreto o riservato. giuglaris, 1-147 : non v'è segreto nel gabinetto che
piace star con nani. astolfi, 1-147 : alessandro macedone era di persona molto
vanga e là semina. térésah, 1-147 : picciolétto dolore, e non mortale,
uno sconvolgimento sociale. gadda conti, 1-147 : per conto mio non mi occuperò
dal loro sito. la capria, 1-147 : « anche un piede di
, conquistare una persona. bembo, 1-147 : elle a poco a poco in maniera
trasalimenti. -intr. trinci, 1-147 : in quanto al modo di conservar l'
-orcio per l'olio. trinci, 1-147 : in quanto al modo di conservar l'
un determinato modello. guerrazzi, 1-147 : il gioberti col nome greco insomma
podere sensa sospetto. ritmo nenciale, 1-147 : io mi rammento quando e'ti
delizie sue. giov. cavalcanti, 1-147 : tu rubi per la pompa del
gola, uscì dallo sgabuzzino. palazzeschi, 1-147 : il palazzo del principe, qui
la possibilità del caso medesimo. gentile, 1-147 : a cominciare dall'essere, nella
città per venti giorni. molineri, 1-147 : leggeva 'l'armonia', celebratissimo foglio clericale
chi ve 'l provi. loredano, 1-147 : chi vuole conservarsi pudico fugga il
è un solo spiraglio. trinci, 1-147 : in quanto al modo di conservar
che da noi deve adempirsi. delfico, 1-147 : quando una legge è oscura,
il timor di dior » cicognani, 1-147 : -se non muti registro -mi predicava
dileguato. l. adimari, 1-147 : vincenzo da filicaia, in oggi pregiatissimo
premiarmi. -assol. dominici, 1-147 : la quarta regoluzza... è
a pavia. s. spaventa, 1-147 : pongniamo, al contrario, che
per alcun modo coprire. magri, 1-147 : si deve finalmente notare che gli ebrei
giocavano una grossa primiera. aretino, 1-147 : ecco alla nostra primiera un con
mille lassava erede. bestiario moralizzato, 1-147 : nella primera 'tade fosti [
ribellione). busone da gubbio, 1-147 : pensatamente [alcuni] disfare la
entrar nella terra della promissione. dominici, 1-147 : non vietar loro di giucare alle
tu mi presti fé. crudeli, 1-147 : giacché gli uomini sono in società,
statuti dei cavalieri di s. stefano, 1-147 : padronato d'al- cuna commenda,
se fosse perturbato. n. villani, 1-147 : quando si fanno prosopopee ai passioni
sé più prossimani. malatesta malatesti, 1-147 : regina excelsa, quanta grazia e
degli altri. catone volpar., 1-147 : sempre sia prima prossimo a te
la loro protervia. c. bini, 1-147 : se la giornata del dolore ti
cuoi. bianchini [in soldani, 1-147 ]: gargiliano si serviva per ispelarsi
fa il vetro. a. neri, 1-147 : se si rompessi il correggiuolo quando
punti verdi. a. neri, 1-147 : se si rompessi il correggiuolo quando la
troppo. bestiario moralizzato, 1-147 : lo nibbio, iovanetto molto bello
con isabella il paladino. molza, 1-147 : né stella seguì mai purpurea face /
di dio). garzoni, 1-147 : la tetracti overo quatemità...
o d'un sospiro. bestiario moralizzato, 1-147 : lo nibbio, iovanetto molto bello
momento. bestiario moralizzato, 1-147 : lo nibbio, iovanetto molto bello
o tacere per sempre. tenca, 1-147 : il grido di protesta che aveva risuonato
occasione per rifulgere. gadda conti, 1-147 : gioacchino murat raccoglieva al suo passaggio
di cibo. f. negri, 1-147 : esso allora ritirò a sé il piatto
queste altre parole. g. bargagli, 1-147 : poco sono ancora da commendare alcune
cosa peggiorata di molto. panigarola, 1-147 : l'usanza deh'assoldar soldati stranieri
un sentimento). bacchetti, 1-147 : la violenza del termine vilipendioso mostrava
, paragone. c. fioretti, 1-147 : il rassomigliaménto d'argante al toro
lor luoghi e preminenze. guazzo, 1-147 : del beneficio che nasce da questa
la donna il nome suo. castelvetro, 1-147 : la reiterazione della sentenzia può essere
. s. bonaventura volgar., 1-147 : non stava elio in mezzo di
o altre partizioni). sbarbaro, 1-147 : manicomio di castelpulci, reparto incurabili.
. g. m. casaregi, 1-147 : restituendosi il denaro avuto in altra moneta
taglà'la riva. andrea da barberino, 1-147 : quando almonte ebbe molti colpi feriti
di un fiume). rajberti, 1-147 : qui s'apre un ombroso passeggio,
gioco o una disgrazia. aretino, 1-147 : ecco alla nostra primiera un con tre
letto di sua nonna. molineri, 1-147 : gettava appena un occhio sbadato sopra
disonesta cosa? i. andreini, 1-147 : brutta cosa amar donna ch'altro non
una sostanza). bergantini, 1-147 : quell'umore, che, povero d'
consequienzia ridonda nelle femmine. caviceo, 1-147 : qual vizio essendo delli antinati, non
delle proprie opere. dolce, 1-147 : tra i componimenti di questo poeta [
-educato, istruito. guazzo, 1-147 : avendomi l'accademia tolto in prestito,
. a. neri, 1-147 : la pasta, se è pulita,
pensa o si asserisce. guerrazzi, 1-147 : cotesto ingegno tumultuario ed incondito,
. f. f. frugoni, 1-147 : irritati dall'umile indignazione per vedersi
statuti dei cavalieri di s. stefano, 1-147 : qualunque persona, così ecclesiastica come
e risolvetemi in liquore. dotti, 1-147 : noi del tempo il vasto gorgo
chiaro tornano vermi. g. bianchetti, 1-147 : dirò ora che le due cose
nuova libertà con ottime leggi. guazzo, 1-147 : che in questa academia regnino quella
furono in inghilterra. anonimo romano, 1-147 : ianni colonna subito se imbraccia lo
a sé. f. negri, 1-147 : esso allora ritirò a sé il piatto
statuto dei cavalieri di s. stefano, 1-147 : dopo detto capitolo non vogliamo che
suo padre russava reco. loria, 1-147 : rattratto e pendute nel giuoco delle
la scatola ». borgese, 1-147 : eugenia fra venti o trent'anni sarà
. f. f. frugoni, 1-147 : irritati dall'umile indignazione per vedersi
ossa e dei cuori. buzzi, 1-147 : il rito si va compiendo coi gesti
quelli usati nei primitivi tempi. pratesi, 1-147 : il conte aveva perfino fatto venire
le bestie che parlano? » costo, 1-147 : un certo ser mariano, per
in sella. b. barezzi, 1-147 : pareva che essi [i cavalli]
questi ben mondani. ritmo nenciale, 1-147 : bene spesso cade da la cima
, ragioneremo alquanto di lei. guazzo, 1-147 : accadendo communemente nelle conversazioni ragionar di
-con riferimento alla bocca. serdini, 1-147 : gli occhi suoi ladri, e tutto
allo sbando. del carretto, 1-147 : durò gran tempo la mortai battaglia,
mio negozio per partirmene. marini, 1-147 : venuta l'ora di cena, fu
a vostro segnore ». bonfadio, 1-147 : come prima io mi sono sbrigato di
dannaran miei detti scabri. baruffaldi, 1-147 : dunque l'età non vai? né
scapestreria). r. sacchetti, 1-147 : quando seppe la non lieta novella,
nei capelli neri e scarruffati. angelini, 1-147 : la cosa meno composta in lui
sessuale. guido da pisa, 1-147 : qui faremo fine alle sceleritati di
-venire improvvisamente in mente. savinio, 1-147 : lascio scritto sul marmo del tavolino
di vedersi tutto scombinato. deledaa, 1-147 : « questo sta a vedersi »,
dove alligna la malavita. pasolini, 1-147 : quando... si furono bene
la soa mente. guido da pisa, 1-147 : qui faremo fine alle sceleritati di
potrà mai sciorse ». crudeli, 1-147 : sradicate dall'uomo queste passioni,
non par che 'l sapiate. serdini, 1-147 : le voglie nostre eran sfrenate e
frivole e fatue. tenca, 1-147 : priva di fede, inetta a riannodare
bero anche ben intese. giacosa, 1-147 : che gli uomini am
alcuno lume. ca'da mosto, 1-147 : abi a mente e sta ben attento
avendo trair. ritmo nenciale, 1-147 : tosto ch'un ti fa qualche presente
molti legami, senza esitare. cinelli, 1-147 : non fecero a tempo ad alzarsi
desse pochi segni di vita. loria, 1-147 : rattratto e pen roco
cavalcare. b. barezzi, 1-147 : pareva che essi [i cavalli]
aveva tenuto il sellino. arbasino, 1-147 : le vediamo che partono sul sellino
seco mi mise. malatesta malatesti, 1-147 : io dico che 'l tuo padre,
binario o ternario. a. adami, 1-147 : dopo l'epistola segue il graduale
ridendo il roseo corridore. cameroni, 1-147 : a mio avviso, la letteratura contemporanea
/ sufficiente ho schermo. lucini, 1-147 : non ammalarti di sincerità, ama
cader del letto fuore. cagna, 1-147 : ebbe una scossa allegra che gli
con uso avveri). loria, 1-147 : c'era uno stallone nero che,
né a chiunque si voglia. castelnuovo, 1-147 : io non parlo sicuramente. non
un rilievo quasi duro. guglielmotti, 1-147 : « no ». sillaba sola che
un aspetto antiquato e sinistro. stuparich, 1-147 : sarretta aveva in sé qualche cosa
età. l. strozzi, 1-147 : - di quanti anni mi stimi?
privo di unità nazionale. settembrini, 1-147 : noi eravamo servi, divisi, sminuzzati
vuol chiamar reina sopra noi. serdini, 1-147 : di beltà passa ogni creatura:
/ a colui nel lavorare. stuparich, 1-147 : « andiamo a disintirizzirci le membra
(un comportamento). lucini, 1-147 : non ammalarti di sincerità, ama l'
riferimento a dio). pratesi, 1-147 : faceva recitare ogni sera nella cappella della
condizione). v. colonna, 1-147 : senza il mio sole in tenebre e
giù presso ai sonagli. sergardi, 1-147 : èvvi ancora colui che le sonaglia /
/ per fare tua figura. bonarelli, 1-147 : né meno è [l'amore
dimin. sorcèllo. bestiario moralizzato, 1-147 : lo nibbio... /.
-costituirsi separatamente. pacichelli, 1-147 : ne'suoi tempi si specificano undeci collegi
rasoio. bianchini [in soldani, 1-147 ]: quegli che spelavano e facevano
siete tutta la destra! » sbarbaro, 1-147 : nella stanza, la giornata di
di un programma radiofonico. saba, 1-147 : « avete ascoltato » direbbe la spicherina
, personalità propria. a. baratono, 1-147 : non appena il contenutismo romantico,
dolcezza il cor lagrime stilla. pecchio, 1-147 : i versi e le prose di
costanza in un sentimento. caviceo, 1-147 : genevera effusamente e cordialmente ama peregrino
grande capacità di pensiero. montano, 1-147 : che si dirà? non mettiamoci in
e tonnellate 59 con merci. pratesi, 1-147 : pensava uanto poteva ricavare da tanti
, come dicesi a londra. montano, 1-147 : cervelli stagnanti, dico io,
era. l. strozzi, 1-147 : di quanti anni mi stimi? c
insieme di strumenti). velluti, 1-147 : in questo dì andòe il bando parecchi
di ualche forza straniera. panigarola, 1-147 : l'usanza dell'assol- ar soldati
princìpi neppur accessibili alla confutazione. bonghi, 1-147 : questo stravolgimento nella stima dello scrittore
la sua legge era dura. comisso, 1-147 : veniva il naccari, uno dei
tra noi qualche distanza. montale, 1-147 : chi ha letto svevo ha dovuto spesso
ne svegli l'udito. cagna, 1-147 : ebbe una scossa allegra che gli svegliò
un pennacchio). gadda conti, 1-147 : [pennacchi] alti e svolanti,
per far vesti lunghe. testi, 1-147 : il signor duca era vestito d'un
! suonare il timpano. boiardo, 1-147 : allegri di cotale novella con tutte le
alle proprie dipendenze. guazzo, 1-147 : e posso ben io affermare sanza vanagloria
situazione, una condizione. dotti, 1-147 : noi del tempo il vasto gorgo incalza
trachea arteria. e. sanguineti, 1-147 : la voce è come tanti singhiozzi,
parole animate e faconde. borgese, 1-147 : non formulò come aveva cominciato il pensiero
nella inghilterra. c. campana, 1-147 : quel governatore corse dapoi gran pericolo della
infermi trasportarsi da tomo. anonimo romano, 1-147 : lo destrieri lo trasportao in una
di fronte a dio. cicerchia, 1-147 : il cuor mi fai tutto in corpo
maestro. p. della rocca, 1-147 : tutti sete truanti, / qual mercatanti
, stupiva forse all'ingiro. tondelli, 1-147 : impietosito il comandante lo fa restare
all'uscita di luglio. comisso, 1-147 : venne la volta di impegnare gli
e di prodezza. chiose sopra dante, 1-147 : il re pelleo...
soggetti astratti o inanimati. palazzeschi, 1-147 : pare che il patrimonio del principe versasse
copiosa e tanto abbondante. costo, 1-147 : un certo ser mariano, per avere
allegri e spiritosi. v. galilei, 1-147 : la viola da gamba, e da
, assassinare. busone da gubbio, 1-147 : pensatamente disfare la nostra reale vita
attività creativa. navarro della miraglia, 1-147 : un bel terzetto di innovazioni puristiche
a qualche silenzioso intoppo. fenoglio, 1-147 : si sentì il passo zoppo del podestà
sbornia. e. brizzi, 1-147 : peccato però che quando vado col pilota
realtà. v. vitiello, 1-147 : il mondo volta a volta apparente delle
polipi. f. nobili, 1-147 : dallagastroscopiaperò sievidenziaun'iperplasiadi dimensioni cospicue,
sessuale. l. rognoni, 1-147 : la voce del capitano è indicata da