, verde e viola. civinini, 1-143 : i vecchi infermi in pantofole,
.). a. segni, 1-143 : vari ordini di drappelloni cadeano sul
inganno anche è caduto. slataper, 1-143 : tu sei uno che non sa
acagiù. serapione volgar., 1-143 : anacardo è frutto dello albero,
e soffi per le nari. simintendi, 1-143 : l'aspro cavallo anatrisce quando lo
di più ne'suoi annali. tommaseo, 1-143 : leggo muratori, gli annali.
vita del tutto. slataper, 1-143 : la cosa pensata da tutti non è
combattevano assistiti dall'arbitro. marotta, 1-143 : stava dettando a un gruppo di
quel sant'uomo). d'azeglio, 1-143 : dall'indomani non ci furono più
maestria recuperare. ugo delle paci, 1-143 : per quel veder l'alma mia s'
mogio giù per la scala. abba, 1-143 : i villafratesi che discorrevano con noi
ti va? ci stai? piovene, 1-143 : questi discorsi... sollevano
a pranzo seco. d'azeglio, 1-143 : il povero prete m'uscì di
d'ira e fremente. chiesa, 1-143 : e la luna apparì limpida, e
quegli esordi de'canti. baretti, 1-143 : tutta l'opera, che si finge
affetti teneri e gentili. lambruschini, 1-143 : i ragazzi riuniti insieme..
di là, all'ingresso. pavese, 1-143 : solo nando andava e veniva contento
bulbi capilliferi rigermogliavano densi. chiesa, 1-143 : occhi umani, diceva, lenti
gliene passava la voglia. buzzati, 1-143 : gli artiglieri si misero a preparare i
riferisce ai burattini. cicognani, 1-143 : l'indomani sorprendo il figliolo nella
rimane l'argento calcinato. garzoni, 1-143 : qui s'impara di chiamar i
il suo peso all'ali. borgese, 1-143 : in lui, non diversamente da
amore leggero, incostante. imbriani, 1-143 : si sa, che certe parole {
cigolar la lor bilancia. caro, 1-143 : il grido, lo stridore, il
, che domenica andranno. aretino, 1-143 : anco degli alfieri e dei capi
voce malevola nei suoi riguardi. pavese, 1-143 : intorno alla macchina ferma, coi
assegnabili proporzioni numeriche. bar illi, 1-143 : papà rossini... dà lo
; processo di coagulazione. garzoni, 1-143 : qui s'impara un'arte da lambicarsi
in su la gaggia. alunno, 1-143 : 'cocche', sono legni marittimi che
colti alle ripe scheggiate. pancrazi, 1-143 : spariti presto i còlti e i vigneti
; di sangue. pallavicino, 1-143 : quando l'animo ed il corpo
volontà riscossa. e. cecchi, 1-143 : lo credevo più giovane, franco
ma dubbio del dove. imbriani, 1-143 : non poteva, conscia del valor
possa essere consigliatore sospetto. algarotti, 1-143 : di giotto restauratore della pittura fu
navi avversarie. c. bartoli, 1-143 : gli antichi usarono mettere su le
rispondenti al vero). slataper, 1-143 : per esempio, cosa parlano di annullamento
la sua ebrezza più forte. calvino, 1-143 : ormai è mattina e non faccio
di vestito goffo e lungo. comisso, 1-143 : sono bambini appena decenni dalle grosse
pericle e da socrate. pallavicino, 1-143 : e suoi seguaci degenerarono in laidezze
verno democratico. cuoco, 1-143 : intanto s'inviarono da per tutto dei
allato quella buca il cesso. garzoni, 1-143 : qui s'impara quella grammatica insulsa
dreto un gran bemoccolone. foscolo, 1-143 : il varco il tengo io primo
impeso per la gola. busini, 1-143 : poteva dichiarare che di nuovo fussi
re e di papi. savinio, 1-143 : non so chi tu sia, ti
vecchia commedia d'arte. serao, 1-143 : comparvero i rinfreschi. e allora tutti
per mano di peccatori. mamiani, 1-143 : chinati ossequioso in quella vece, /
, disperato è. delfino, 1-143 : se la colpa orrenda / alla fuga
elettriche nell'uragano. de roberto, 1-143 : tutte la baciarono; ed ella
le sue ultime disposizioni. cuoco, 1-143 : si ordinò a tutte le antiche
vaga e lusinghiera. d'azeglio, 1-143 : la sera stessa, l'arciprete di
come nella cura domestica. monti, 1-143 : per non dupplicar lettera, dite a
, o fuoco. g. bassani, 1-143 : giovanotti e ragazze...
, concedere la grazia. cicerchia, 1-143 : o madre mia, la grazia,
questa esenzione di fatiche. pallavicino, 1-143 : l'errore dunque, o d'epicuro
di gara. d'azeglio,. 1-143 : io ero assai forte, alto,
acqua. a. m. ricci, 1-143 : sfattene giù basso, e la
dieronmi molto da maravigliare. algarotti, 1-143 : i pittori che dopo i buonarroti
novellamente quelle degli usurai. settembrini, 1-143 : in ogni paesello il prete il
che eterizzarla continuamente ». faldella, 1-143 : sacchetti era silenzioso. davanti alle
mitico. guido da pisa, 1-143 : questa trasformazione di love in
di faraone: borace. garzoni, 1-143 : qui s'impara di conoscere il corpo
fare a meno. tavola ritonda, 1-143 : lo re disse perché egli facea
le chiese sonavano vespero. guerrazzi, 1-143 : la fastidievole regolarità ti ammazza.
fatto con molte baratterie. gregorio dati, 1-143 : ha [il capitano del popolo
ant. argento vivo. garzoni, 1-143 : qui s'impara di conoscer l'argento
giullare, non crudele. dominici, 1-143 : assai cose narra la scrittura di
è oscurata nella realtà fenomenica. gentile, 1-143 : lo stesso movimento...
. -sostant. anguiuara, 1-143 : non si trova ferir più fermo e
dio son ordinate. storie pistoiesi, 1-143 : molti altri cittadini si disse ancora
era ocultata. guido da pisa, 1-143 : questo toro... era bianco
(un luogo). simintendi, 1-143 : egli vae ove lo festereccio monte
lor restare in piede. mamiani, 1-143 : inni al signor che in campo di
e dal camino stanco. molza, 1-143 : al fin stracciata da i rabbiosi denti
imb arcazione. c. bartoli, 1-143 : le parti de'navili son queste:
mobile fiume della storia. de libero, 1-143 : la lotta nera che il tempo
de'florali. s. borghini, 1-143 : dimostra [la posterità] da'titoli
e letter. forchetta. ariosto, 1-143 : che debbo fare io qui, poich'
di braccia e fianco. d'azeglio, 1-143 : siccome io ero assai forte,
gli francheggiasse o rifugiasse. mamiani, 1-143 : inni al signor che i giusti /
ancore apparecchia da rispetto. alunno, 1-143 : 'fraschetto'... è quello fischio
incitamento, vigoroso stimolo. sbarbaro, 1-143 : la frustata della primavera lo fa
essi impresse. l. adimari, 1-143 : come asserisce il pierio ne'suoi
furtivi giuochi. andrea da barberino, 1-143 : era [il re]..
la macchina da presa. levi, 1-143 : ecco, a uno a uno,
sbarbaro, 1-143 : mi gonfia il cuore l'inquietudine della
tenersi su. ritmo nenciale, 1-143 : datti bel tempo, or che tu
la rogna. guido da pisa, 1-143 : europia, preso ch'avé più sicurtà
ondeggiar e), guido da pisa, 1-143 : con la man manca tenia la
dell'olio che vi galleggia. trinci, 1-143 : mutando più volte l'acqua,
forza; predare. fra giordano, 1-143 : per convertire uno peccatore dovrebbe l'
, una volgarità ignobile. emanuelli, 1-143 : abbassò il capo come davanti ad
immaginare. b. spaventa, 1-143 : questa esemplarità (o, se mi
hanno fatto in ogni tempo. zoccolo, 1-143 : non si lascino i figliuoli
imparticulare del cardinale illustrissimo. rosa, 1-143 : saluto tutti cotesti signori et imparticolare
il petto im- pliche. varano, 1-143 : il gran dolor... l'
. le biade impregna. vettori, 1-143 : teofrasto disse che l'ulivo non faceva
lor torna all'imbarco. scarpelli, 1-143 : a la destra d'agnese..
ne raddoppia il suono. ginanni, 1-143 : sono [certi bozzoli] tessuti con
inchina. c. bini, 1-143 : le turbe, fatalmente inchine a
; incenerimento. garzoni, 1-143 : qui s'impara di nominar l'argento
, travolgente. saba, 1-143 : gli studenti,... per
quasi ad ogni occhiata. ginanni, 1-143 : sono tessuti con fila che s'
dettagliatamente. busone da gubbio, 1-143 : i quali congiurati e promossi presono
. m. savonarola, 1-143 : quello... infassiato e adaptato
infocherà. a. neri, 1-143 : come [il cristallo di montagna]
. -eccitazione. sbarbaro, 1-143 : gli alberi hanno acceso la luminaria
-ant. insegnamento. serdini, 1-143 : quest'è l'ultima insegna: /
non suoi. niccolò da correggio, 1-143 : solcati campi e le fecunde vite
un gemito di compunzione. aleardi, 1-143 : onde mi viene / questo poter
2. irregolarmente. ruscelli, 1-143 : sentiste voi padron mio 'messe'nel
amore per incatenarmi. ritmo nenciale, 1-143 : ti richieggo 'l mio cuore, /
fanno le giocate. berchet, 1-143 : così fossero sempre buoni anche in
al mondo noti! c. gozzi, 1-143 : solo a voi, marmi orrendi
infiammato che vera fiamma. aleandro, 1-143 : in cambio di smoccolatoio molti usano
fa divinamente. a. neri, 1-143 : piglisi questo cristallo così calcinato et asciutto
maestri di cavalcare. b. corsini, 1-143 : si fermò in barberino un passeggero
mi nato. tortora, 1-143 : i cattolici di borgogna, non potendo
degli alchimisti: argento. garzoni, 1-143 : qui s'impara di nominar l'argento
che lo giuocano. del casto, 1-143 : nella voce poi di 'mammalucco '
donna graziosa e pia. serdini, 1-143 : istate ornai contenti / e fatene
lumi a mano a mezzogiorno. borgese, 1-143 : egli partiva con ima valigetta a
dell'amore. c. bini, 1-143 : le turbe, fatalmente inchine a
gli argenti delle chiese. milani, 1-143 : né pure nel tempio potè frenarli
. boccia da alchimista. garzoni, 1-143 : con un occhio ai erosoli lutati,
a quelle della volgare saponaria. garzoni, 1-143 : sughi d'erbe, di saponaria
del duca di montealto. costo, 1-143 : al tempo delle vendemmie passava un
del carbone. ventura rosetti, 1-143 : pigliarete radice d'ortiche oncie
paonazzo per la rabbia. savinio, 1-143 : rimani di fronte a loro come una
dolore per percosse subite. zena, 1-143 : nicola voleva essere padrone assoluto,
ipocriti foderati di menzogna. borgese, 1-143 : per ottenere tanta libertà eugenia doveva
, combinato con abilità. borgese, 1-143 : per ottenere tanta libertà eugenia doveva
un poco stettero stupefatti. caviceo, 1-143 : levata del sogno, tutta defixa,
del miserere. note al malmantile, 1-143 : il mal del miserere...
del miserere. note al malmantile, 1-143 : * caduto sia nel mal del miserere
un miserere, note al malmantile, 1-143 : il mal del miserere...
, nostra madre. di costanzo, 1-143 : spinta d'animo generoso, [camiola
ant. molletta. garzoni, 1-143 : pistoni, mortari, erosoli, soffietti
un pavimento). garzoni, 1-143 : qui s'impara un caos di faccende
, angustia, difficoltà. serdini, 1-143 : o car signori, amici, o
, angustia. serdini, 1-143 : deh, non piangete, umana gente
le scorie; raffinazione. garzoni, 1-143 : qui s'impara [dall'alchimia]
candelabri alti d'argento. gentile, 1-143 : il movimento (effetto del peso
da te. cicerone volgar., 1-143 : che differenza sarà, togliendo il
vischio quercino. ricettario fiorentino, 1-143 : recipe mucellaggine di psillio,
. dimin. muffarellina. trinci, 1-143 : una certa muffarellina di colore nericcio
son sopravenute. s. borghini, 1-143 : gli altri [giuochi] destinati per
astronomia per non errare. borgese, 1-143 : essa imparò presto a munirsi di
e come poi gli estingua. sarpi, 1-143 : l'ultima sua, sì come
col solo compenso del mangiare. buzzati, 1-143 : perfino al piantone che faceva la
cade. b. del bene, 1-143 : coloro che hanno vaghezza delle sacre tenzoni
al campo ed all'armata. sergardi, 1-143 : vicina è la taverna ove la
naturalmente nella pelle infìssa. boiardo, 1-143 : avevano in costume le amazoni circa
ricopre facilmente). garzoni, 1-143 : qui s'impara di nominar l'argento
spendono la rendita agraria. pavese, 1-143 : a mezzogiorno prendo da parte vinverra
, verona. m. palmieri, 1-143 : il nome suo fece nominatissimo. nardi
mar notò sì spesso. da porto, 1-143 : la fanteria veneziana, nuotando le
sparse ad humida terra. caviceo, 1-143 : levata del sogno, tutta defixa,
fiamma il cor si alluma. benzoni, 1-143 : un fiocco rosso alla sinistra banda
né in capo. benzoni, 1-143 : il giorno venne il re con più
divina immensità ed onnipresenza. angioletti, 1-143 : avrei voluto smarrirmi nella massa..
già mostrate di sopra. bonghi, 1-143 : siccome mediante queste opposizioni e relazioni gli
non genera li pulcini. luca pulci, 1-143 : sempre il giusto giudicio viene a
mutuo consenso. busone da gubbio, 1-143 : i quali congiurati e promossi presono
sol spiega la chioma. tansillo, 1-143 : vegna alcun che m'apra /
una postura di sbieco. emannelli, 1-143 : in essi è una miseria così scoperta
molto ottocento vi spira. arbasino, 1-143 : mette soggezione quel gentiluomo ottocento col
, commuova ed inanimi? beni, 1-143 : la perspicacia e memoria umana è
d'ovo: mercurio. garzoni, 1-143 : qui s'impara di conoscer l'argento
statuti de'cavalieri di s. stefano, 1-143 : le commende del serenissimo granmaestro e
nella corsia per romperle. pantera, 1-143 : sarà anco bene, per ammaestrar i
concerne le stampe. g. gozzi, 1-143 : lunedì in piazza di san marco
(una luce). buzzi, 1-143 : nelle luci pazze, l'affresco della
io vo traendo guai. benivieni, 1-143 : non fu mai 'l più bel solazzo
e gli agnelletti. erbolario volgare, 1-143 : quando le peccore mangiano lo serpillio
-compiuto da altri. guazzo, 1-143 : era più degna di scusa questa donna
libbre 11. erbolario volgare, 1-143 : la decoczione de ser- pillio
stimo che sia bastante. garzoni, 1-143 : i sughi d'erbe, di
e rotto dal sospiro. scarpelli, 1-143 : per gusto de'suoi con queste
del male e dell'inferno. pascarella, 1-143 : egli appena salito sul pulpito si
di pena. chiose sopra dante, 1-143 : essendo in roma il gran perdono
plenaria. (chiose sopra dante, 1-143 : essendo in roma il gran perdono
occasioni che sono occorse. beni, 1-143 : la perspicacia e memoria umana è
diritto, spettare. macinghi strozzi, 1-143 : egli è di nicistà...
pesi sconci della natura scaricare? boiardo, 1-143 : avevano in costume le amazoni circa
del magazzino delle scarpe. buzzati, 1-143 : perfino al piantone che faceva
ant. sale combustibile. garzoni, 1-143 : qui [nella scuola dell'alchimia]
amorosa gioia. s. barbagli, 1-143 : l'onore... è uno
per forza. l. strozzi, 1-143 : come ella ogni pisana / avanza di
e pellicce di gran prezzo. penna, 1-143 : sotto il riflettore / risplendono i
inter.). ritmo nenciale, 1-143 : e che ti credi, poccia dell'
, poetuzzo. l. strozzi, 1-143 : che gran presunzione è dei figliuoli /
tonalità e di colori. venditti, 1-143 : 'bianco'... /..
attigui ferve la mietitura. lucini, 1-143 : voi credete d'essere sincero, /
di porfido. a. neri, 1-143 : piglisi questo cristallo così calcinato et
più solenni feste mettesse piede. brusoni, 1-143 : volle aiutarmi sì fattamente la sorte
portantini con una barella. pasolini, 1-143 : imitò i gesti del riccetto,
resistere alle tentazioni. bestiario moralizzato, 1-143 : ki vede creatura delicata / dea
di cenere la bocca. fenoglio, 1-143 : si tuffò tutto nel pensiero,
ad iustizia. giov. cavalcanti, 1-143 : se nostri antichi ciptadini observorono giustizia,
fianco. g. bufalino, 1-143 : m'infuriassi, vedendo la sua regina
che mostra alla preteria. testi, 1-143 : rispose ch'egli era di complessione
sopra di se medesima. rinaldeschi, 1-143 : il corpo è pregione dell'anima
un capello bianco! ». gozzano, 1-143 : - « manca d'annunzio tra
nella capacità del popolo. einaudi, 1-143 : l'autarcìa, prima voluta come
sempre di laudar non fini. serdini, 1-143 : 0 car signori, amici,
o naturale. f. negri, 1-143 : la fertilità deba terra di tutto questo
nato dalla gente idumea. diodati, 1-143 : nelle cose del mio servigio non
piazza in giorni di fiera. toesca, 1-143 : il più antico protiro finora noto
ad onor lor giovinezza. tavola ritonda, 1-143 : quando la donzella si corica la
da tutte le parti. angioletti, 1-143 : mi si spalancò davanti una folla
gio- van molto. erbolario volgare, 1-143 : facendo empiastro con aceto e questo
s'elle sono mentali. guerrazzi, 1-143 : sequela altresì di questa quadratura di
di quadrelli cotti al sole. brusoni, 1-143 : la malizia de'muratori nel chiudere
riguardi il governo. marchesa colombi, 1-143 : la rosetta invece, nella sua
con rabbioso dente assanna. molza, 1-143 : cerva... /..
/ gioconde a raccontar. tenca, 1-143 : quella ballata, in cui si
impaccata. i. da sanseverino, 1-143 : nel mezo del sasso è una grandissima
la prima virtù creasse mai. serdini, 1-143 : io vo fra i dolci rai
una qualche rammanzina fierissima. guerrazzi, 1-143 : allorché qualche principe si dispose non
nucifraga e sitta). savi, 1-143 : i rampicatori, corticicoli,..
/ né più l'obblìa. aleardi, 1-143 : celesti volti / che raffaello in
tagli e inganni. de mori, 1-143 : orsù sarà meglio che mi taccia e
perpetua / libertà l'immortal. aleardi, 1-143 : onde mi viene / questo poter
segreto 'del cassettone? pasolini, 1-143 : il vecchio... cacciò il
castelpulci, reparto incurabili. vendittx, 1-143 : son parole senza / significato innanzi
degno di riflessione. cesariano, 1-143 : non mi pare cosa più replicanda di
(una concessione). guarini, 1-143 : mi par d'essere ubligato a v
responsabile del suo tempo. angioletti, 1-143 : avrei voluto smarrirmi nella massa.
-in infinito ben restituirle. rinaldeschi, 1-143 : trai della carne l'anima mia,
opprimere la prepotenza senatoria. molineri, 1-143 : don gregorio si recava spesso a
. riaccendere il fuoco. pavese, 1-143 : solo nando andava e veniva contento e
anche con sineddoche. de roberto, 1-143 : subitamente il suo sdegno, la sua
disus. rincalzare. ritmo nenciale, 1-143 : s'io aro, azzappo o ricalzo
non ricevendo ma dando. borgese, 1-143 : pareva che l'ospedale fosse un
di questo suo intrigo. fenoglio, 1-143 : si ricondusse in mente quella veglia,
, cittadino d'arezzo. settembrini, 1-143 : io scrivo 'le mie ricordanze'.
o qualcosa. groto, 1-143 : ponderarono il vostro consiglio, di cui
, traboccante. filenio, 1-143 : non è mai el sol tanto sereno
del padre antonino diana. crudeli, 1-143 : i nostri tempi, che riducono
un luogo alto. anonimo romano, 1-143 : là voleva commattere la rocca e
colui che ti ha creator bonghi, 1-143 : siccome mediante queste opposizioni e relazioni gli
che vi s'accomoda. aleardi, 1-143 : onde mi viene / questo poter recondito
coscie da pallida incarnazione. ortes, 1-143 : l'intensione... del
n'avrem palme divine. guerrazzi, 1-143 : le storie ricordano che solo dopo
devota). d'azeglio, 1-143 : bisogna sapere che in villa c'era
un fiume). stoppani, 1-143 : l'imagna si rintana un'altra volta
se nulla fosse successo. lucini, 1-143 : ogni minuto che scatta / sopra il
e npezzare dove sia mestieri. lucini, 1-143 : igni minuto che scatta / sopra
sia resoluto. ann. romei, 1-143 : per risolver gli argomenti in contrario,
di piena. ca'da mosto, 1-143 : dentro de remoi e zoram è un
lunga ansia di bronzo. cesareo, 1-143 : sono le sue parole come i brevi
tremila cinquecento di rottame. brusoni, 1-143 : la malizia de'muratori nel chiudere
, lampo di fuoco ». lucini, 1-143 : voi credete d'essere sincero,
che non ha misura. scarfoglio, 1-143 : appariva sul rutilante orizzonte cecil rhodes
ventosità, lo solvono. erbolario volgare, 1-143 : vale nelle medicine le foglie e
palagio ispi- rituale. anonimo romano, 1-143 : entrao la sacnstia e sopra tutte
volgarmente si chiama saponaria. garzoni, 1-143 : i sughi d'erbe, di saponaria
, sei il mio bene. scalvini, 1-143 : mi sentiva debole e avvilito e
bosco, ecc. anonimo romano, 1-143 : tutto depopularo lo sio terreno.
pesi sconci della natura scaricare? boiardo, 1-143 : avevano in costume le amazoni circa
qualcuno scatarrare e sputare. fenoglio, 1-143 : deviò sotto un fico selvatico,
atteggiamento psicologico). simeoni, 1-143 : questi, chi mira con la mente
? pendente dal labbro. angioletti, 1-143 : mi si spalancò davanti una folla così
sciolta da ogni impegno ». angioletti, 1-143 : avrei voluto smarrirmi nella massa.
grammatica. bianchini [in soldani, 1-143 ]: sacrificano [i adri]
la signora, levandosi presto, cameroni, 1-143 : il 'refrattario'di vallès vede scompor
condizione psicologica). molineri, 1-143 : si arrabbiava se qualcuno...
volgar., 11-20: il nuelli, 1-143 : in essi è una miseria così scoperta
rimaste.. ». pavese, 1-143 : le scoprimmo la faccia e guardai per
certa età. g. bragaccia, 1-143 : non dovrà... porsi alcuno
e seccamente del luogo. trinci, 1-143 : principiò a farsi sentire dalle parti occidentali
vien da sege eteree. serdini, 1-143 : o quanto è beatrice / chi scande
che i secondi. f. negri, 1-143 : la fertilità della terra di tutto
riflessa la sua sembianza reale. saba, 1-143 : egli sidilettava a disegnare rapidamente in terra
un contenitore). borgese, 1-143 : egli partiva con una valigetta a mano
fende e sfarina. a. neri, 1-143 : si macini sopra porfido con macinello
sbaragliare ogni difesa. ritmo nenciale, 1-143 : che ti credi, poccia dell'amore
o rovescio di pioggia. cagna, 1-143 : ancora per un venti minuti sotto la
= deverb. da sfrisare1. bartolini, 1-143 : intorno ai miei passi [i cani
mostrando i denti. ritmo nenciale, 1-143 : se 'l mio asin ragghia o s'
reazione di attivismo. sbarbaro, 1-143 : « costui, se d'inverno si
a farsi largo l'amore! pavese, 1-143 : a mezzogiorno prendo da parte vinverra
il pro tavola ritonda, 1-143 : quando la donzella si corica laprio stato
un sovrano. fusone da gubbio, 1-143 : il disperato brundisbergo pensa lo re
né alterato da interpolazioni. muzio, 1-143 : detto abbiamo de'sinceri testi e degli
volerlo ismembrare. ariosto, sat., 1-143 : che debbo far io qui?
lumi e candele. aleandro, 1-143 : in cambio di smoccolatoio molti usano le
spiccarsi il monte ammira. stoppani, 1-143 : due rupi fantastiche, ritte sull'ingresso
o di modestia). bonarelli, 1-143 : potrei... sperare che il
fretta il viaggio. g. gozzi, 1-143 : sollecitò quanto potè il suo cammino
veduta non avea. anonimo romano, 1-143 : in questi dìi sopravvenne a roma uno
, e mi misi sotto. calvino, 1-143 : si mette sotto e tira il
occupano l'uomo. erbolario volgare, 1-143 : la decoczione de serpillio con radice
, spalazi e lanze. biringuccio, 1-143 : un gentiluomo tedesco... batte
per lui. c. fioretti, 1-143 : sono gli accademici della crusca rimasi
oggetto luccicante. g. gozzi, 1-143 : il maestro degli storti comperò un foglio
altro dello stesso luogo. saba, 1-143 : poi, seguito dai compagni che gli
vari altri modi si sputtana. arbasino, 1-143 : dico al procurato re
il vino e le frutte. gazola, 1-143 : la terra ed il sole altro
a leggere. bandello, 1-12 (1-143 ): io non starò a raccontarvi per
stivali del cavaliere. brusoni, 1-143 : incominciai con la stelletta d'un sprone
, le sacre scritture. dominici, 1-143 : molte hanno suscitato il fuoco innanzi al
, gli occhietti. g. gozzi, 1-143 : ha trovata l'arte di
un'immagine riflessa). biringuccio, 1-143 : accostandosi alla cosa per il dritto,
de le limo- sine. caro, 1-143 : il grido, lo stridore, il
debba strigliare un cavallo. scalvini, 1-143 : fossi nato un contadino, a
stritolarsi per terra. a. neri, 1-143 : piglisi questo cristallo così calcinato et
lo campo s'odono suonare. simintendi, 1-143 : l'aspro cavallo anatrisce, quando
un'allusione oscena. ritmo nenciale, 1-143 : il codera ha detto / ch'io
a san dinigio. anonimo romano, 1-143 : levao campo e annao sopra la castelluzza
i taciti fuochi suscita. dominici, 1-143 : molte hanno suscitato il fuoco innanzi
di nera infamia. de'mori, 1-143 : « le donne » disse la signora
messo nel fuoco. anonimo romano, 1-143 : tutto depopularo lo
il figliolo. g. raimondi, 1-143 : si sapeva, così, che viso
però va e viene. guerrazzi, 1-143 : sequela altresì di questa quadratura di
tavola pitagorica. giov. cavalcanti, 1-143 : allora, iacopo misse mano al coltello
. -costellare. buzzi, 1-143 : naxar aveva spente, accese, rispente
dell'india. garzoni, 1-143 : qui s'impara di conoscere il corpo
nella varietà de'secoli rivolger alba, 1-143 : tenevano alte le teste guardandoci appena,
. tato con sé. bernari, 1-143 : se pensa al ragazzo diventa nervoso,
illeciti e disonesti. ojetti, 1-143 : il fratello matteo, sui quaranta,
del trattato. g. gozzi, 1-143 : forse avrebbe avuto compassione, se
verrà a patir meno. trinci, 1-143 : tosto che egli si vede esser chiarito
trotto al'osteria? g. gozzi, 1-143 : uscì della piazza e se ne
sauro in quel trotto leggero. sbarbaro, 1-143 : non badategli: la frustata della
cortesia. novella del grasso legnaiuolo, 1-143 : noi vi preghiamo, se vien
n. 7). garzoni, 1-143 : qui s'impara di conoscer l'argento
presente. g. gozzi, 1-143 : forse avrebbe avuto compassione, se lo
all'uricemico. g. raimondi, 1-143 : a quel tempo, i tranquilli lettori
seguir la legazione. erbolario volgare, 1-143 : quando le peccore mangiano lo serpillio,
e la antica architettura. cuoco, 1-143 : s'inviarono da per tutto dei 'democratizzatori'
poco dianzi da un forestiero. borgese, 1-143 : egli partiva con una valigetta a
-spreg. verbàccio. ruspoli, 1-143 : deh! fate largo che un poeta
». g. gozzi, 1-143 : intese da alcune femminette della vicinanza,
stagione della vendemmia. f. negri, 1-143 : la fertilità della terra di tutto
chi con ghirlande di erbe. varano, 1-143 : men sarò infelice, ove non
(un ricordo). pallavicino, 1-143 : nel resto l'allegrezza, che vien
di sangue emesso. erbolario volgare, 1-143 : bevendo lo aceto dove questo [il
dal caldo si difendano. ritmo nenciale, 1-143 : s'io aro, azzappo
ant. calamina. garzoni, 1-143 : i modi usati dell'arte, fumi
consuma bevande alcoliche. viviani, 1-143 : 'quella prigione verde per donne stitiche ed
più in campagna. arbasino, 1-143 : ma quel che vuol sapere..
ambito. f. fornari, 1-143 : abbiamo quindi una proposta di deresponsabilizzazione
. m. di lascia, 1-143 : saverio, così si chiamava quel selvatico
, un atteggiamento) magris, 1-143 : così in tutto il mito francesco giuseppe