scambi 'l capo pel vivagno. -uscir di capo: dimenticare; lasciarsi persuadere
mi studio di dargli retta. -uscir di chiave: stonare. -al figur.
qualche primitivo o barbarico alfabeto. -uscir fuori, spuntar fuori; traboccare (un
non ci avessi che fare. -uscir di debito: pagare ciò che si deve
e far dell'oro. -uscir di donzellina: liberarsi della tutela,
dosso un benessere non mio. -uscir di dosso: derivare, nascere.
a correre con la persona. -uscir di fantasia: uscir di mente, essere
a faretra, precisa. -uscir di faretra: uscir dal luogo nativo;
gli tagliava e minuzzava. -uscir fuori: portarsi all'esterno di un luogo
avesse perso i gattini. -uscir di gatta mogia: darsi da fare,
quel suo fare da gattamorta. -uscir di gattamorta: manifestare apertamente ciò che
ho parlato in gergo. -uscir di gergo: uscire di metafora.
così brutto come e'si dipinge. -uscir dell'inferno, entrar nello abisso: andare
di masino, il minchione. -uscir di gatta mogia: v. gatta,
osso, / vedendo tal percossa. -uscir fuori delle polpe: morire. g
, / con che pur ier ristette -uscir di villa, / né sa né può