costringere, anche con la violenza. -tirato per i capelli: un discorso,
i quali uno s'inginocchia. -tirato a lustro (anche semplicemente a lustro)
incerto, fiacco, bastardo. -tirato a tutto pulimento (con valore aggetti)
prese per mano la nipotina. -tirato , non spontaneo (il sorriso).
dimanda le fiere ispaventate. -tirato su, raccolto sul capo (la chioma
sagitta collocato sopra uno poggio. -tirato lateralmente, scostato (un tendaggio).
il riverso d'una facoltà. -tirato di man riverso: a tradimento, in
una bocca piccina e voluttuosa. -tirato all'indietro. boccaccio, i-145:
tomaia di questo paragone? -tirato a segno: teso al massimo.
o da una catapulta. -tirato (un colpo di arma da fuoco)
. libro, n. 31. -tirato a specchio: lucidato in modo da risplendere
dal servitore per di dietro. -tirato con violenza. moravia, iii-186:
lo sento fra due tanaglie. -tirato con le tenaglie (con valore aggett.
le minime tracce di sapone. -tirato sulle ossa al punto da renderle evidenti (
uccello di palude. -tirato a fine: portato a compimento, completato
ingrossare le loro con poca. -tirato a lucido: v. lucido2, n
. lucido2, n. 5. -tirato a lustro: v. lustro2, n
. lustro2, n. 16. -tirato a pulimento: v. pulimento1, n
. pulimento1, n. 1. -tirato a specchio: v. specchio1, n
non che una ». -tirato giù: composto in modo frettoloso e approssimativo
colla fatica di loro braccia. -tirato in ballo-, reso partecipe suo malgrado di
, innocuo signor martino martinelli. -tirato per i capelli: costretto a viva forza
capelli, sebbene quasi calvo. -tirato per il collo-, costretto, obbligato a
se non tirato pel collo. -tirato su: allevato, educato. c
, / ma con amor. -tirato con gli uncini: forzato adducendo ragionamenti