-mangiar vaglio: arrabbiarsi in silenzio. -sapere d'aglio: riuscire sgradevole. buonarroti
mani al disgraziato fanciullo. -sapere d * amaro: riuscire ostico, sgradevole
nefanda e dira gente. -sapere assai, importare assai: non sapere
si dica un'avemaria. -sapere qualcosa come vavemarìa: in modo perfetto
puzzo di bruciaticcio: di cose bruciate. -sapere di bruciaticcio: di cibi
quando non serve più. -sapere quante paia fan tre buoi: avere del
in vano esser venuti. -sapere di buono: emanare un profumo gradevole.
in sul cavai del matto. -sapere quanto corra il cavallo di qualcuno:
i conti innanzi desi are. -sapere , saper fare, jare il conto proprio
né mi curo di meglio. -sapere il crudo e il cotto di una cosa
né cotte [le campane]. -sapere il crudo e il cotto di una cosa
cospetto di chi m'ascolta. -sapere a quanti dì è san biagio: essere
a farlo girar com'un paleo. -sapere dove il diavolo tiene la coda o la
maledizione alla sterilità delle galline. -sapere il diritto e il rovescio: avere profonda
torto, errore, colpa), -sapere il diritto e il torto: essere
/ il fango di gennaio. -sapere di fango: avere il colore, l'
di nulla e di nessuno. -sapere il fatto suo: essere molto esperto
della « crudele matrigna ». -sapere di fermo, per fermo, per il
esce più fumo che vivande. -sapere di fumo: avere un sapore aspro e
delle galline, come voi. -sapere di qualcosa meno di una gallina:
palcoscenico delle forme nuove. -sapere o intendere il gioco, essere padrone
non sa chi grado rende. -sapere , sentire, tenere grado o buon grado
per ariberto, sì leggiadre cose. -sapere il mal grado a qualcuno: comportarsi
in casa e la cella. -sapere chiudere e aprire il proprio granaio:
lo dugie rimane un granchio. -sapere la buca del granchio: essere scaltro,
) non si possono offendere. -sapere dare colore e grazia altarte: riuscire
quali oracoli i vostri detti? -sapere da qual piè il maniscalco inchiodi poca
ciascuno rimase colla lana bagnata. -sapere quanto pesa la lana di qualcuno:
nelle principesse d'allora? -sapere o poter leggere in cattedra: eccellere
il quale militava nella stessa compagnia. -sapere , avere, conoscere, vedere lettera,
perch'i'non so di lettera. -sapere , avere molta lettera, buone lettere:
con ima specie di impudenza. -sapere di lezzo: puzzare. burchiello,
la santa madre chiesa. -sapere , apprendere, intendere, avere o poter
se ne staccasse affatto. -sapere , avere qualcosa di luogo dubbio: apprenderla
città non patisse di macinato. -sapere di macinato: suscitare odio e sdegno,
buonanima di suo padre. -sapere male: avere sospetto o timore che
a fare un'altra disgressione. -sapere una matassa di berte; conoscere molti
faccia menzion la sacra storia. -sapere a memoria qualcosa: tenerla impressanella mente.
si dimanda e si desia? -sapere a mente (o per senno a mente
ingegno, della vostra fatica. -sapere spacciare la propria merce: riuscire a
torri e pinnacoli (con partic. -sapere di meschino: apparire imperfetto, inariferimento
risparmiar quest'avanzo di code. -sapere , conoscere il proprio mestiere o il
rinettar i suoi getti. -sapere quanto pesa il proprio metallo: conoscere
mel, tosco raccoglie. -sapere di miele e d'acerbo: avere un
ferraù pesto a minuto. -sapere di minuto: essere o sembrare eccessivamente
tutto in spazio d'un miserere. -sapere qualcosa a memoria più di quanto il
darmi contezza della famosa iscrizione. -sapere molto (con uso antifrastico): ignorare
un calcio al mondo. -sapere che cosa è il mondo o il suo
vista d'avere un male. -sapere di monello: avere del canagliesco.
, il pane piglia di mucido. -sapere , rendere odore di mucido', puzzare.
lire. 5. locuz. -sapere di municipio: avere carattere locale o
quattro tegole al sole. -sapere di nido d'avvoltoio: puzzare in modo
una ed alteri il numero. -sapere di numeri: conoscere l'aritmetica,
sportive più diffuse nel mondo). -sapere di nuoto: sapere nuotare. -per
ad aberintare a parigi? -sapere la nuova (per lo più in forma
, quello, senza farla gridare. -sapere da quale piede il maniscalco ha inchiodato
poche donne la superavano. -sapere male l'oste e il lavorare:
o maleducato a comportarsi meglio. -sapere di osteria: richiamare gli atteggiamenti rozzi
la medicina forse più ostica. -sapere d'ostico: riuscire sgradito; parere
paio con un luciano pulga. -sapere quante paia fanno tre buoi: non essere
stampare nemmeno il paternoster. -sapere qualcosa come il paternostro: conoscerlo a
ché è paurosamente disfatta. -sapere peggio: rammaricarsi. ariosto, 410
altro lazzo a quegli oziosi. -sapere meglio di una pernice: essere molto
sullo stomaco: v. stomaco. -sapere quanto pesa la lana di qualcuno: v
, a dir poco. -sapere , vedere in quanta acqua si peschi:
non dico i fatti miei. -sapere di che piede uno zoppichi: conoscere le
a una gran pioggia. -sapere ancora la camicia o la pelle di piscio
: v. pressappoco. -sapere di poco: v. sapere.
da lor non voglio esser lontano. -sapere a posta: conoscere dove si trovi.
ponno avere in pronto. -sapere dire al momento opportuno. giuliani,
rotte a cremerà et alba. -sapere la quintessenza di qualcosa: conoscerla perfettamente
non fanno / poi nulla. -sapere la ragia: essere astuti, scaltri,
riviste scientifiche e letterarie. -sapere di rame: essere sgradito. grazzini
, gorgogliando reciticcio di vino. -sapere di reciticcio: avere odore di vomito.
la non si risappia eh? -sapere battersi a pugni. baldovini,
mio parer camin reverso prende. -sapere il diritto e il riverso: conoscere le
non sete appena alt'a'. -sapere il conne e il ronne di qualcosa:
è: e quei pugni! -sapere il diritto e il rovescio: v.
star quivi mi parve disagio. -sapere se il vinco è salce: essere in
-sale sciocco: v. sciocco. -sapere di sale, avere sale: costare fatiche
nell'espressione venire a sapere). -sapere novella, nuova di qualcuno: acquisirne
cervantes e quella del camoens. -sapere lettera, lettere, di lettere: essere
odore, avere sentore di ualcosa. -sapere di buono: avere un odore gra-
, il dolore che se ne ricava. -sapere di sale: v. sale
ci ha saputo mai. -sapere a qualcuno mille anni un'ora, ogn'
, mi sapeva un'ora. -sapere a quanti dì è san biagio: v
. dì, n. io. -sapere dove il diavolo tiene la coda: v
, n. 62 e saperfare. -sapere grado, buon grado, grado e grazia
assai grado de la sollecitudine. -sapere il crudo e il cotto: v.
. crudo, n. 42. -sapere il diritto e il rovescio: v.
. diritto1, n. 12. -sapere il fatto proprio: v. fatto2,
. fatto2, n. io. -sapere la soia, saper dare la soia:
la soia: v. soia. -sapere male, mal grado, mal grado e
io qua venni in cattivo punto. -sapere navigare: v. navigare, n.
. navigare, n. 16. -sapere qualcosa a memoria, a mente, a
e mente1, n. 17. -sapere qualcosa a menadito: perfettamente. moneti
l'aritmetica a mena dito. -sapere qualcosa come l'avemana, come il paternostro
e paternostro, n. 15. -sapere quante paia fan tre buoi: v.
. paio, n. io. -sapere spacciare, vendere la propria mercanzia,
, n. 5 e vendere. -sapere tenere la penna in mano: v.
la sapienza del padre si rispecchia. -sapere primo: dio stesso. iacopone
dunque non ha infinita onnipotenza. -sapere scientifico e filosofico; conoscenza razionale;
lasciate per le nuove. -sapere più la scarpa di qualcuno: per indicare
grosso il cervello. -sapere dove il diavolo tiene la scarpetta: v
, ritornò in buon senno. -sapere il senno: conoscere ciò che è giusto
che tu sappi lo senno. -sapere il senno di qualcosa: esserne esperto.
si è perfetta nobilità. -sapere , recitare qualcosa per il senno a mente-
: su cui si può contare. -sapere come spendere qualcuno-, sapere come tratpratesi,
interesse del popolo ». -sapere di tappo: avere assunto sapore e odore
e torchiati, per così dire. -sapere di torchiato: avere un carattere forzato,
cucco2, n. 1. -sapere di vecchio-, avere sentore obsoleto, di
è meglio che il pane ». -sapere quel che si dice quando si dice zuppa