ordine religioso, farsi frate. -lasciare , deporre vabito: abbandonare la condizione
necessariamente il loro corso naturale. -lasciare andare l'acqua per la china: non
ei cercò quell'altro acceso. -lasciare il trotto per l'ambio: mutare peg
porto all'ancoraggio sicuro. -lasciare vancoraggio, togliere vancoraggio: salpare.
esser, non so ancora. -lasciare sull'asse: lasciare in difficoltà, in
asso fermo, cioè assiduo. -lasciare in asso, piantare in asso: lasciar
passare per i battenti aperti. -lasciare , mettere, porre da banda: mettere
; invettiva oltraggiosa e triviale zimbello. -lasciare , mettere, entrare nel bertuello: contro
è né vino né aceto. -lasciare in bianco (uno spazio, una parola
mare in quelle sei ore? -lasciare la bocca buona o cattiva: di cibi
bocca un sapore buono o cattivo. -lasciare in bocca: non dare ascolto.
borsa e poi la vita. -lasciare la borsa: perdere tutto il denaro.
; essere duro a morire. -lasciare , rimettere la buccia: morire (in
cade invano. -locuz. -lasciare cadere: lasciare incompiuto, non portare
bragozzi. 6. locuz. -lasciare aperta una callaia: lasciarsi una via
una cosa simile? -lasciare in camicia: lasciare senza niente,
, facoltà di dire o fare. -lasciare il campo libero, largo, sicuro
a far dell'erba a'cani. -lasciare abbaiare un cane: non curarsi delle
venga avanti a toccarla. -lasciare qualcuno in bocca ai cani: in grave
. ei lancia cantoni. -lasciare in un cantone: abbandonare, trascurare
, « capra e cavoli ». -lasciare , piantare capra e cavoli: lasciare la
10 me ne ricordo. -lasciare la carne per l'ombra: abbandonare
la casa sua in napoli. -lasciare a casa qualcuno: non volerlo come
che ebbe paura di se stessa. -lasciare il certo per vincerto: abbandonare una
scorticherebbe quella delle lucertole. -lasciare la coda negli artigli di qualcuno:
silvia s'abbracciavano per ballare. -lasciare andare tre pani per coppia, rendere
non risentirsi di una cosa spiacevole. -lasciare andare due pani per coppia: non
cosa con l'aria. -lasciare o lasciare stare le cose come sono,
quando sarà fuori della tuterìa. -lasciare qualche cosa per credenza a qualcuno:
nei loro tugurii, no! -lasciare andare dodici denari al soldo o per
l'aria per respirare. -lasciare il deserto dietro di sé: provocare
programma gallicano era di farsi desiderare. -lasciare qualche cosa a desiderare, lasciare desiderare
incappuccia col mantello del diavolo. -lasciare al diavolo: gettar via, mandare in
il re e il sacerdote. -lasciare in dimenticanza: evitare di ricordare,
sono sulla mia diritta ». -lasciare la diritta: lasciare la destra, cedere
che ella lo amasse davvero. -lasciare senza parole, sbigottire. d.
cominci niente a dubitare. -lasciare cadere, chiudere il discorso: cessare
tutte le città sovrappopolate. -lasciare cadere frutti maturi, rami secchi (
facea s'er'alba o luna. -lasciare in dubbio: lasciare nell'incertezza,
via ereditaria, per successione ereditaria. -lasciare in eredità: lasciare ai propri eredi
più nobile rendevano la favella. -lasciare in esilio: lasciare da parte.
a sbadigliare sui loro quaderni. -lasciare da parte ogni faccenda: abbandonare gli
, lo spinse lungi rotolandolo. -lasciare facoltà: concedere possibilità, porgere occasione
orecchie più ciondoloni d'un segugio. -lasciare una traccia, una scia luminosa;
del pesante battente. -lasciare fiato a qualcuno: lasciarlo respirare,
simile molto al suono del campanellino. -lasciare , mettere, tenere, ridurre in forse
forse a te non paia. -lasciare le frasche e attendere al sodo del
e 'l giogo al collo? -lasciare il freno: abbandonare la guida.
sì, dico alla ganza. -lasciare friggere qualcuno in una certa situazione:
perché non avevi fatto niente? -lasciare fuori: omettere, tralasciare. baretti
la mia vecchia gabbana. -lasciare la gabbana: rinunciare, ritirarsi.
far la man che strinse. -lasciare gelido: non commuovere. b.
, di terra sarà gittato. -lasciare insepolto; abbandonare una salma a cielo
coperta grigia lungo il corpo. -lasciare , tenere qualcosa a giacere: non tenerne
giubba rivolta! 5. locuz. -lasciare in giubba qualcuno: spogliarlo lasciandolo con
. possibile oscillazione in dante stesso. -lasciare in giubbone: ridurre in pessime
nascesse a gian maria. -lasciare in eredità. novellino, 18 (
del latte di pecora. -lasciare qualcuno per cura giudicata: considerarlo inguaribile
presta si leva in poveretta gonna. -lasciare la gonna: cessare di indossare il
t'averebbe forato il gozzo! -lasciare in gozzo: lasciare in eredità.
aggettivale): vestito a lutto. -lasciare le gramaglie: smettere il lutto.
in grido, come suol. -lasciare qualcosa al grido (o al grido di
di nuovo, grugno a grugno. -lasciare il grugno: smettere il broncio.
, grassatore in guanti gialli. -lasciare , deporre i guanti gialli: rinunciare
bebbe il sangue alto virgineo. -lasciare in guato: lasciare in agguato (una
quello che fa il marito. -lasciare un impaccio a qualcuno: cedergli una
caso il re d'israel. -lasciare , perdere, cambiare il certo per l'
indietro doppo tutti gli altri. -lasciare indietro: trascurare, tralasciare. macinghi
scoperse un figliuolo naturale ancor giovinetto. -lasciare dopo di sé. [sostituito da
stampa ben diversa]. -lasciare indietro qualcosa: abbandonarla; rinunciarvi.
del prezzo indietro un grosso. -lasciare indietro qualcuno: superarlo in un'arte
bolognesi non intenderanno un'acca. -lasciare intendere: far capire velatamente o
mio, / potet'irvenecon dio. -lasciare ire: lasciare da parte, tralasciare,
irruginirla nell'inerzia 6. locuz. -lasciare irrugginire la penna, il pennino:
le pagine tutte quante. -lasciare irrugginire un'arma: astenersi dal combattere
in isola, quando sono isolati. -lasciare , piantare qualcuno in isola: non
che dia poca speranza di vita. -lasciare là: desistere, cessare, lasciar perdere
accartocciata. 42. locuz. -lasciare a desiderare: v. desiderare,
desiderare, n. 9. -lasciare a mezzo: v. mezzo.
a mezzo: v. mezzo. -lasciare cadere: v. cadere, n.
. cadere, n. 26. -lasciare correre: v. correre, n.
. correre, n. 59. -lasciare cuocere nel proprio brodo: v. brodo
brodo, n. 6. -lasciare con un palmo di naso o con tanto
ve li mandi a voi. -lasciare dio per dio: rinunciare alla preghiera
buona per un'altra. -lasciare dire: v. dire1, n.
. dire1, n. 30. -lasciare fare: v. fare1, n.
. fare1, n. 62. -lasciare in mano o nelle mani di qualcuno:
qualcuno: v. mano. -lasciare il letto: v. letto.
il letto: v. letto. -lasciare il tempo che si trova: v.
si trova: v. tempo. -lasciare in nasso: lasciare in abbandono (
lasci in nasso questa ragazza. -lasciare ire: v. ire, n.
. ire, n. 15. -lasciare la briglia sul collo: v. briglia
briglia, n. 2. -lasciare o lasciarla lì: interrompere, desistere,
. posso ancora chiamarti corrado? -lasciare , lasciarsi dietro, addietro, indietro,
non lascia dietro sé dinastia. -lasciare e lasciarsi morire: v. morire.
lasciarsi morire: v. morire. -lasciare o lasciarsi vedere: v. vedere.
lasciarsi vedere: v. vedere. -lasciare nella penna o in penna: v.
in penna: v. penna. -lasciare nelle peste: v. pesta.
nelle peste: v. pesta. -lasciare nelle o sulle secche: v. secca
sulle secche: v. secca. -lasciare o non lasciare parlare: v. parlare
lasciare parlare: v. parlare. -lasciare o non lasciar vivere: v. vivere
lasciar vivere: v. vivere. -lasciare pace e lasciare in pace: v.
in pace: v. pace. -lasciare per credenza: v. credenza, n
. credenza, n. 15. -lasciare passare: v. passare. -lasciare
-lasciare passare: v. passare. -lasciare perdere: v. perdere. -lasciare
-lasciare perdere: v. perdere. -lasciare posto o luogo a qualcosa: v.
v. posto e luogo. -lasciare respirare: v. respirare. -lasciare
-lasciare respirare: v. respirare. -lasciare stare: v. stare. -lasciare
-lasciare stare: v. stare. -lasciare scritto: affidare alla scrittura o alla
semplicemente per propria memoria. -lasciare sfuggire: v. sfuggire. -lasciarla
tenerella j della bambina. -lasciare lettera morta: trascurare, tralasciare.
ma d'esse sguarniti. -lasciare il letto: rimettersi da una malattia.
e fumava, in libertà. -lasciare qualcosa in libertà a qualcuno o di
di cinque in cinque anni. -lasciare i libri: interrompere gli studi, abbandonare
a santo jacopo di galizia. -lasciare qualcuno in propria licenza: concedergli piena
era fatto una lima. -lasciare libero il corso alla lima: sfogare la
meglio quelle sue ciarle. -lasciare la lingua a casa o al beccaio o
, aver visto il lupo '. -lasciare la lingua in riposo: smettere di
si fidar di nessuno. -lasciare passare liscio: non reagire (a un'
ridicola caricatura d'uomo! -lasciare o rimanere il segno, lo strascico
gonne più su della caviglia. -lasciare la briglia lunga: concedere molta libertà
lungo parlare e tempo. -lasciare il suo luogo alla verità (o al
equivoci e tante cabale. -lasciare (o non lasciare) luogo o suo
immaginazioni liete circa il futuro. -lasciare luogo a qualcuno in un patto, in
collegati e confederati ed amati. -lasciare un'affermazione al suo luogo: non
d'una cosa non siamo sicuri. -lasciare un fatto nel suo luogo: lasciarlo da
manda male gli uomini a palate. -lasciare inutilizzato. s. caterina de'ricci
mallevare che egli fosse cristiano. -lasciare sperare fermamente. gioberti, 4-2-694:
le mammelle / m'avean? -lasciare la mammella: essere svezzato; uscire
e gioie e arienti assai. -lasciare qualcuno senza mangiare: negargli 11 cibo
largheggiare, n. 12. -lasciare correre la mano: esagerare, abbondare.
mano con il condimento. -lasciare mano libera a qualcuno: concederglipiena facoltà di
non fu mai del volgo. -lasciare marcire in pace: non turbare la
la mazza per un anno. -lasciare andare la mazza: rinunciare a intentare
fuochi il meglio che potevano. -lasciare il più e il meglio: trascurare,
lo merore l'ingrossoe la memoria. -lasciare memoria di fare qualcosa: raccomandarne la
di riscuotere li detti 1200. -lasciare una memoria sul viso a qualcuno:
spacciò con due stoccate. -lasciare nel testamento un'eredità o un legato
e d'altri giudici. -lasciare qualcosa senza menzione: trascurarla, tacerla
seduto su un mastello rovesciato. -lasciare a metà: abbandonare un'attività,
alle membra di sotto. -lasciare entrare l'acqua, fare acqua (un'
tani, quello che dichiarerae. -lasciare in potere, in balia; rimettere alla
corpo che si chiude in quelle. -lasciare impresso. emanuelli, 1-70: con
, cioè riflettenti e ragionati. -lasciare a mezzo: interrompere a metà un'
fortemente risponde al nuovo incarco. -lasciare libero il campo, farsi da parte.
una figura minchiona al ministero. -lasciare minchione qualcuno: raggirarlo; prenderlo in
e hai altro da fare. -lasciare uscire, fare allontanare. -in partic
dopo la vita sarebbero tanto infamati. -lasciare il mondo: morire. ariosto,
servire ora a dio. -lasciare il mondo come si è trovato: non
chi faceva venere gli tirava tutti. -lasciare da parte, abbandonare; rinunciare.
. gettare, n. 41. -lasciare morire di fame: v. fame,
a bada, senza far nulla. -lasciare combattere i cani con le mosche:
quel che a loro paresse. -lasciare in vista, far risaltare. canti
falso aspetto angelica beltade. -lasciare intravedere, non coprire interamente. dante
, volle visitare il piede. -lasciare passare l'età adatta alle nozze;
buone o colle cattive. -lasciare fare la muffa ai pensieri: abbandonare
? se la prende comoda? -lasciare intendere uno stato d'animo. sciascia
gnuola ai calci '. -lasciare qualcuno mula di medico', costringerlo ai
stupidamente col muso levato. -lasciare trascorrere il tempo, indugiare. guido
mutò la gente i gloriosi studi. -lasciare estinguere un sentimento nei confronti di una
nanna ne le tombe fanno. -lasciare far la nanna a qualcosa: lasciarlo
la possanza di dio. -lasciare capire, dare segno, mostrare.
e i concatenamenti della vita -lasciare nell'incuria, nell'abbandono. a
a negligere d'annunzio. -lasciare da parte, non interpellare.
dell'universo mondo d'anteguerra. -lasciare a qualcuno un nido senza le uova:
ren dano. -lasciare , perdere l'occasione: non approfittare
ove termina il cappio. -lasciare per occhio: mollare lentamente un cavo
me, giunto tu sei. -lasciare gli occhi dietro qualcuno o qualcosa:
e tommaso andò olmo. -lasciare o rimanere all'olmo o olmo: in
mi affretto a passare oltre. -lasciare cadere un argomento. carducci, ii-9-308
, toglietele in ora ispagnuola. -lasciare alla buon'ora: congedare, licenziare,
risposte dategli dalla sua donna. -lasciare l'ossa: morire (e ha valore
senza aver perso la mia fede! -lasciare le polpe e l'ossa: perdere tutto
per merzè gira in pace. -lasciare in pace, in santa pace: permettere
in pace le lucertole. -lasciare in pace le muse: cessare l'attività
usato de'carmi amico stile! -lasciare pace: non assillare. pavese,
. grattare, n. 14. -lasciare sulla pancia di qualcuno: lasciargli un
. mangiare1, n. 25. -lasciare andare due, tre pani per coppia;
. coppia, n. 12. -lasciare il pane di grano per il pane di
bilancio potesse fornire poche cappe. -lasciare vivere ognuno dentro i propri panni:
affondato fino al collo. -lasciare qualcuno nel pantano: non aiutarlo a
/ in due parole. -lasciare la parola a qualcosa: subordinarvi giudizi
che di leggerezze amorose. -lasciare , mandare da parte, da una parte
/ parte in un galoppo brusco. -lasciare il luogo in cui si è fatto tappa
amico i più orrendi anatemi. -lasciare la persona dell'amante per andare alla
offesa / lievemente pascendo. -lasciare crescere (la capigliatura). ugurgieri
no. lascia passare. -lasciare passare liscio: v. liscio1, n
cia- schedun che contro dava. -lasciare in pastura', abbandonare ad altri.
poveretta è sul patibolo. -lasciare il capo, la gioventù, la vita
patisce coloro che vogliono navicare. -lasciare attecchire e crescere. boccaccio, dee
non riuscirà a svolgere mai. -lasciare pegno, il pegno: pagare una contro-
di novo spavento empie ottomano. -lasciare del pelo, il pelo', pagare molto
lascieranno il pelo. -lasciare il proprio pelo: consumarsi, diminuire
intinge la penna nel fiele. -lasciare in penna, nella penna: tralasciare di
l'ha lasciata nella penna? -lasciare , perdere, rimettere le penne, le
penombre. 7. locuz. -lasciare in penombra: non indicare esplicitamente;
fatto quello che conveniva. -lasciare a qualcuno il pensiero di qualcosa:
. bollire, n. 14. -lasciare bollire la pentola', non intervenire in
se ne perde di molta. -lasciare improduttivo un terreno. pratesi, 1-49
condoglianza, folte di querulo parentado. -lasciare in eredità, rendere ereditario; tramandare
alma e mente in vano. -lasciare qualcuno in piano delle secche: abbandonarlo
pianti sola come un cane. -lasciare incustodito un animale. pirandello, 8-139
aperta e le tasche vuote. -lasciare la persona amata, per lo più in
, ridurre le compere. -lasciare una fazione politica, un partito in
il fratello nell'intrigo. -lasciare senza difesa. batacchi, ii-146:
fa, come la luna. -lasciare la piazza: cedere davanti all'avversario.
merica! 3. locuz. -lasciare lo scudo se deve costare un picciolo
stato in una posizione normale. -lasciare in piedi un'opinione: non confutarla
quello del regno delle due sicilie. -lasciare il pieno e prendere la crosta: lasciare
far nulla, l'inetto. -lasciare qualcuno sui pioli: farlo restare in
in codesti palmari spropositi? -lasciare vargento per il piombo: preferire le
destra e da sinistra. -lasciare cadere, spargere copiosamente. dottori,
ci lasciarai la piuma. -lasciare , abbandonare le piume: levarsi dal
piume e cingesi l'elmetto. -lasciare tutte le proprie piume: perdere, lasciare
una lama brunita di toledo. -lasciare , perdere fossa o fossa e le polpe
ho la vita in polve. -lasciare la propria polve: morire. poerio
in polvere un solo omicciattolo cattivo. -lasciare alla, nella polvere: non degnare di
-lasciare nel vasetto la pomata della porpora:
la figlia] più volentieri. -lasciare dietro, dopo di sé. ser
indietro gli era dentro. -lasciare che subentri in un'attività lavorativa.
divenir ladro sì facilmente. -lasciare posto, il posto a qualcosa: abbandonare
veementi agitazioni dei libero-scambisti. -lasciare presagire per il futuro. m.
, che preludia a sera. -lasciare sperare o presagire. nievo, 1041
fecero presa di quattro turchi. -lasciare , abbandonare, mollare presa, la presa
consumato tutto 'l profumo. -lasciare un sentore gradevole in un luoep.
proprio al tal sentimento. -lasciare il proprio per l'appellativo: v.
i purghi con la tenta. -lasciare in purgo: segregare in un luogo inameno
essere sbagliato sul tuo conto. -lasciare intendere, far trapelare il secondo fine
lei staccate. 5. locuz. -lasciare , tirare le quota: morire.
erboso: la raccomandò al vetturale. -lasciare in custodia una salma. bandello,
cartone. 5. locuz. -lasciare sacco e radicchio: abbandonare definitivamente un
commenti. 3. locuz. -lasciare ragliare gli asini: non curarsi delle
gran brando ridiede alla vagina. -lasciare andare. n. franco, 3-28
certo che fate azzarro. -lasciare ai ramarri: in abbandono. pratesi
con iscandaloso impulso al tracollo. -lasciare libertà d'azione a una persona.
accostarsi d'improvviso alla prussia. -lasciare le redini libere nelle mani di qualcuno:
affare nelle mani de'presidenti. -lasciare le redini sul collo a qualcuno: concedergli
refrigeranti l'ardore di cotesti signori. -lasciare indifferente una persona. tommaseo, cix-i-82
povero amator di dolor pregno. -lasciare un'attività ad altri. aretino,
matura, dirà un altro. -lasciare , abbandonare (nel linguaggio colloquiale,
rapportare le lettere del generalissimo. -lasciare il posto. m. palmieri,
di qua e di la. -lasciare respirare: dare tregua, non assillare
rigate in terra un magno fiume! -lasciare sgorgare sangue da una ferita. laude
libri come velenosi e pestiferi. -lasciare perdere, abbandonare; non voler curare.
vita, ovunque io la rigiri. -lasciare trascorrere il tempo. a. boito
se la famiglia la voleva. -lasciare di nuovo qualcuno, separandosene una seconda
rilasci tosto in sua balìa. -lasciare circolare (da parte della censura).
a pilato a giudicarsi. -lasciare liberi uno o più prigionieri (anche in
ogni giuramento ed obbligo. -lasciare di sé. pisacane, i-77:
tracce di sé che mine. -lasciare indietro, collocare in retroguardia. manzoni
eletto una commissione per proporre. -lasciare libero di scegliere. caroso, ii-173
tra paride e menelao. -lasciare che una scelta o un giudizio derivino
aerei avversari avevano dovuto abbandonarle. -lasciare il rimorchio: portare la nave rimorchiata
mezzo sillogismo in proposito. -lasciare da parte, non usare più.
oscura primavera / di sottoripa. -lasciare definitivamente in preda alla morte (con
ripigliar l'ardire a'cattolici. -lasciare ripigliar fiato: non incalzare più con
le dita quasi per contarla. -lasciare qualcosa in dimenticanza. chiabrera, 1-iv-192
il suo segno celeste. -lasciare in rischio: lasciare nel dubbio.
anche i loro corpi. -lasciare illeso qualcuno (i proiettili, una malattia
ore / io sono il re. -lasciare indenni opere d'arte, edifici, città
circuito tutta la terra. -lasciare una postazione; ripiegare. bembo,
panno, di lana o di raso. -lasciare in robetta qualcuno: spogliarlo del mantello
due in cerca di rogna. -lasciare le unghie a chi ha la rogna:
con evidente pericolo d'affogarvi. -lasciare andare a infrangersi sugli scogli; mandare
freschezza che rompe il bicchiere. -lasciare rompere il collo a qualcuno: lasciarlo
teatrale artistica a marsiglia. -lasciare o far uscire in fretta e furia (
un gran sacco nella ragna. -lasciare sacco e radicchio: v. radicchio,
proprio della città presa. -lasciare in sacrificio: lasciare inutilizzato. ritmo
/ eletta agli aurei dì. -lasciare una persona, anche bruscamente. p
avea salvo dalla forca. -lasciare in vita, non uccidere. machiavelli
veneziani e gentildonne ». -lasciare un territorio allo stato che lo occupa.
nuovo corso, biagio de giovanni? -lasciare a terra il sasso di sisifo: evitare
che non impediscili l'artegliaria. -lasciare libero un luogo allontanandosi. fr.
o a morire altrove. -lasciare libero il passaggio (un mezzo di trasporto
mille variati odorosi fiori. -lasciare libero dalle cure terrene. rebora,
mi premeva di sbrigarti oggi. -lasciare in pace, non disturbare più.
messo loro il capostorno. -lasciare libero qualcuno di ragionare, di argomentare
avrebbe scagliato via il coltello. -lasciare il lutto. b. davanzati,
ritrovò per giusta sorte. -lasciare uscire qualcuno dopo un periodo di forzata
professione: avvocato, notaio. -lasciare attonito, sconvolgere. c. gonzaga
po'dappertutto e rotola nel mare. -lasciare una scia nell'acqua (un'imbarcazione)
/ alticcia innanzi a noi. -lasciare vuoto il sepolcro nella resurrezione. c
laghi ad inquinarmi il piede. -lasciare una fortezza sguernita di difese. donato
empia fera col feroce artiglio! -lasciare un comandante con truppe insufficienti (una
prima le lingue altrui. -lasciare libero di parlare. aretino, v-1-46
inospito mar le ratte piume. -lasciare libero di volare via. nievo,
fossa intorno per iscoprire le radici. -lasciare privo d'acqua un tratto di costa normalmente
la polpa delle due mammelle. -lasciare in vista. romoli, 9:
piuttosto col cervello scorso. -lasciare scorrere-, non darsi pensiero di correggere,
e vi rovina la casa. -lasciare la pelle nelle eccessive fatiche amatorie.
uno e l'altro nato. -lasciare la scorza: rimanere ucciso; morire.
più urgono e s'avvivano. -lasciare il lavoro. bechi, 2-64:
ch'ivi è inestricabile. -lasciare qualcuno nelle secche di barberia, sulle
ei fosse la matricolata mozzina. -lasciare , rinunciare il secolo; morire al secolo
segnalare il loro valore. -lasciare intuire, rendere palese. sbarbaro,
. segna i primi passi. -lasciare il segno del proprio comportamento biasimevole.
, / lassando apollo in su -lasciare il segno: produrre una profonda impressione,
del mio futuro cammino. -lasciare il seme di qualcuno: non eliminare
menco de nicola d'agaggi die- -lasciare oggetti sparsi disordinatamente in no dare,
bottiglia e non reggeva al cavatappi. -lasciare una traccia di polvere (una tarma
si sferra, esce libero. -lasciare libero un animale catturato. aretino,
orina, sfiata o sputa. -lasciare fuoruscire il vapore compresso sibilando (una
sfornir i suoi porti. -lasciare inadeguatamente fornita di armi una fortificazione.
da sé lo sgombra. -lasciare libero un luogo, una regione, un
furono raccolte dalle nostre truppe. -lasciare un comizio. alvaro, 14-119:
che noi andavamo verso loro. -lasciare libero il suolo (la neve).
a napoleone] i passi. -lasciare libero il deflusso delle acque. leonardo
e al vero ben syappiglia. -lasciare una carica; cederla ad altri.
d'interesse delle figure. -lasciare da parte, in uno scritto, un
o che sgrondano con difficoltà. -lasciare cadere acqua a grosse gocce, copiosamente;
di grazia questo moccolo ». -lasciare pendere la lingua. tesauro, 2-34
non si fossero confessati. -lasciare intendere. sarpi, i-1-161: questa
riguardo alla sua salute, non per altro -lasciare il portafoglio. piovene, 14-101:
improba, inutile, eterna. -lasciare a terra il sasso di sisifo; muovere
slacciandosi appena negli intervalli. -lasciare una presa. fenoglio, 5-i-1933 le
/ ma slungano la coda. -lasciare sdipanarsi in tutta la lunghezza. ramusio
ir il soldo per dodici danari. -lasciare il soldo di qualcuno, levarsi dal soldo
si risolve la dota. -lasciare la vita. tinucci, 2-37:
suo modo, pregò giove che lo facesse -lasciare ragliare i somari: non curarsi dei giudizi
cane quello che gli ha soppiattati. -lasciare da parte, abbandonare. f
il tuo vendicator braccio sospendi? -lasciare da parte, non usare più, almeno
dormire a occhi spalancati. -lasciare gli occhi spalancati: impedire di dormire
voltate le spalle ai contrabbandieri. -lasciare un luogo o una persona dietro di sé
schiare di perdere il grado. -lasciare le spalline, rinunciare alle spalline-,
reale di quella ragazza. -lasciare la spina nel dito a qualcuno: amareggiarlo
della periferia, uscirono allegri. -lasciare un organismo (la febbre).
staccava il chiassoso fruscio del plotone. -lasciare indietro in una marcia. fenoglio,
arcano / suggel di carità. -lasciare tracce fisiche ben riconoscibili (una sofferenza)
, la lassa star là. -lasciare in vita, risparmiare (la morte)
gli stinchi ancora in istecche. -lasciare la stecca a qualcuno: congedarsi dal servizio
stato congedato avanti tempo. -lasciare un servizio per lo più sgradito a un
-lasciare su aridi stecchi i propri frutti: rendere
me la fecero stingere. -lasciare , cedere il proprio colore. -anche in
qua, un quaderno là. -lasciare lo strascico nel bicchiere o nel piatto;
i re della terra. -lasciare che i lembi delle vesti tocchino terra nel
, che parve un cerbiatto. -lasciare il tempo che si trova, il tempo
l'anima del maramaldo. -lasciare , lasciarsi a tergo: abbandonare una situazione
-estrarre, cavare un dente. -lasciare uscire o aiutare a uscire una personadall'acqua
to1, n. 16. -lasciare ai topi: non degnare più di attenzione
all'aria, tralucono. -lasciare passare una lama di luce (una porta
sassate e dai colpi di pala. -lasciare attonito, far impietrire qualcuno dallo spavento
-lasciare in abbandono una pianta, non coltivarla.
varie invenzioni di guerra. -lasciare passare un errore, un'imprecisione, accettarlo
faccia parola del furto. -lasciare in tronco-, abbandonare un lavoro o
rimbalzo guadagna tanto da vivere. -lasciare , perdere il trotto per l'ambio:
catalano. 24. locuz. -lasciare il tempo che si trova: v.
confondono e danno nel vago. -lasciare nel vago: non indicare, non individuare