, due sere dopo. -in relazione con il discorso diretto. bacchetti
sono due cugine mie ». -in relazione con una prop. subord.
ribadite su cerchietti di rame. -in un contesto figur., per indicare il
risultato; risentirne un determinato effetto. -in partic.: ottenerne benefici o utilità oppure
elemento atmosferico (un luogo). -in partic., nel linguaggio marinaresco:
s'ha a ram aricare. -in costruzione passiva: essere abitualmente ammesso in
chiesa fatta di loro possessioni. -in espressioni che indicano a quale titolo o
con un compì, di modo). -in partic.: prenderla in buona o
riconoscendone la validità o la veridicità. -in partic.: condividere un'opinione;
che vi sono criticamente sceverati. -in relazione con una prop. subordinata.
: titolare di una ricevitoria postale. -in senso generico: impiegato postale addetto a
in cui rivela l'energia trasmessa. -in partic. ricevitore telefonico (per lo più
si svolge la relativa attività). -in partic. ricevitoria delle imposte o erariale
disus. fede della ricevuta). -in partic. ricevuta di cassa: quella
nell'espressione chiamare e richiamare). -in par- tic.: ripetere appassionatamente il
sorte, / ormai. -in partic.: rimettere in vigore una legge
volti dei miei soldati sardi. -in relazione con una prop. subordinata.
(una situazione, un evento). -in partic.: far accorrere il pubblico
con il compì, di termine). -in partic., specie in costrutti assoluti
la richiesta; richiamo, riconvocazione. -in partic.: riammissione in patria di
, sordi ai richiami. -in partic.: appello rivolto alla persona amata
la protezione dell'armi inglesi. -in relazione con una prop. oggettiva.
amicizia, l'affetto o la pietà. -in partic.: fare oggetto di interesse
quella vita che è eterna. -in senso generico: risuscitare prodigiosamente. boccaccio
la barca cominciò a muoversi. -in partic.: respingere il nemico fuori di
indietro, il respiro mozzo. -in un contesto figur., con riferimento all'
-in partic.: seppellire di nuovo un cadavere
intingoli e di gialli risotti. -in relazione con un compì, che ne specifica
risovvenire quella di giuseppe rovani. -in relazione con una prop. soggettiva.
risovvengavi ch'egli è vostro sangue. -in costrutti impers. anonimo, i-595:
quando si risovviene del suo paese. -in relazione con una prop. subord.
oropo, ma recaste loro soccorso. -in relazione con una prop. subord.
dipende dalla loro volontà. -in relazione con una prop. subord.
quella vogata attraverso tanta laguna. -in relazione con una prop. subord.
future o di un successivo impiego. -in partic.: in economia, che
di una parte del reddito netto. -in relazione con aggettivi che ne specificano la
propensione, n. 6. -in senso concreto, per lo più al plur
di contestazione verso la realtà. -in partic.: riflesso della struttura economica e
ma piena di orgogli ridicoli. -in partic.: che occupa una posizione sociale
celerità la rispettiva grammatica. -in partic.: non violare le proprietà altrui
un determinato ambito sociale e culturale. -in senso generico: che appartiene a una
con la medesima proporzione. -in dettaglio. buonarroti il giovane, 9-199
se stesso rispettivamente agli altri uomini. -in confronto con un modello. l.
pensare all'espugnazione di nacsel. -in proporzione a un termine di confronto.
per dante, freddissima cosa. -in senso passivo: condizione di chi gode di
mare i due pennoni di rispetto. -in senso concreto: oggetto, pezzo, elemento
a dare via l'anima. -in rispetto a, in rispetto di: in
-in ogni modo. biondi, 1-61:
la corte, rispettosamente, però. -in segno di ossequio, di deferenza, di
un giovanotto pallido e bruno. -in espressioni formali o di cortesia, in partic
giovane nuora rispettosa e servizievole. -in espressioni di cortesia dell'uso epistolare.
per quella frase poco rispettosa. -in espressioni formali di cortesia, in partic.
, a rispettosa distanza. -in disparte. carducci, ii-5-160: quando
che la serve e risponde. -in senso generico: parlare, dire.
a un assalto, resistere difendendosi. -in partic.: contrastare col fuoco dell'artiglieria
da rispondere ad anna. -in relazione con il discorso diretto. elegia
non lo poteva soffrire. -in relazione con una prop. subord.
mando. veda un po'. -in relazione con una prop. subord.
il rispondere verbalmente a una domanda. -in senso concreto: parola, frase o
con pari numeri di versi. -in un rito o in una cerimonia religiosa,
analoga del nemico); contrattacco. -in partic.: rappresaglia per un attacco
, reale se non modula). -in senso generico: ripresa o ripetizione di un
era stato trattato a gaillon. -in risposta: rispondendo a una domanda, a
ilio certo né darò resposto. -in partic.: preghiera recitata o cantata alternamente
e fritto per essere servito caldo. -in senso generico: frittella.
modo che possa ancora contenere liquidi. -in partic.: far rigonfiare le doghe di
avere). cessare di scorrere. -in partic.: cessare di sgorgare da una
col compie, pred.). -in partic.: rimanere assorto, meditabondo;
8-191: ristoraménto della naturai forza. -in senso concreto: farmaco che ritempra o
sensi, il riponeano sul letto. -in senso generico: alimento, nutrimento.
una determinata situazione o condizione. -in partic.: che instaura un tipo di
sigari e cartoline mustrate. -in partic.: durante il percorso di una
sì strapazzoso viaggio avevamo bisogno. -in partic.: bevanda corroborante. goldoni
mi rallegri de'vostri ristori. -in senso concreto: medicina. pacichelli,
nimichevole tutto all'in- tomo. -in senso concreto: persona che offre o procura
le cose che andrò esponendo ristrettamente. -in scala ridotta. lud. guicciardini,
dove vive piuttosto ristrettamente. -in modo sobrio, senza ostentazione di lusso.
. ant. limitazione, restrizione. -in partic.: clausola che (in un
cottura; condensato (una salsa). -in partic. brodo ristretto (anche solo
spazio d'impiegar la penna. -in relazione con un compì, di limitazione.
(l'intelligenza, la mente). -in partic.: incapace, per inesperienza
o in una cerchia circo- scritta. -in partic.: che si estende su un
di ben dcc anni. -in partic.: esposizione compendiosa della biografia
restiamo uccellati lui ed io. -in sintesi, in poche parole. salvini
il bene con esso seco. -in un luogo chiuso e angusto. a
trovarsi con lei a ristretto. -in singolare tenzone. boiardo, 2-23-13:
, lo voglio anch'io. -in ristretto: in poche parole, in sintesi
col pensare a mia lezione. -in compendio. fagiuoli, iv-3: voi
criteri, riorganizzare in forme differenti. -in par- tic. ristrutturare un settore produttivo
colpi ricevuti non suscettibili di tassello. -in senso osceno. malatesti, 60:
qui risulta per via di artifici. -in costruzione impers. e in relazione con una
risultava nulla a carico di harris. -in costruzione impers. e in relazione con una
numi fossero imbecilli ». -in un costrutto ellittico e in una prop.
operazione aritmetica, algebrica o geometrica. -in partic., in aritmetica, somma
periodo di decadenza e di crisi. -in partic.: rapido processo di formazione di
è piena di verità drammatica. -in espressioni comparat., per indicare l'aspetto
. curva di una strada, svolta. -in partic.: curva successiva a un'
1, 7 1 / 2. -in partic.: potare ripetutamente. sodenni
, una figura, ecc.). -in partic.: tagliato da una pagina
forbici o con uno strumento affilato. -in partic.: nell'industria calzaturiera,
a scrivere, a andare). -in relazione con una prop. subord.
muoversi, a compiere un'azione. -in partic.: il presentarsi, l'arrivare
ormai superate; incapacità di aggiornarsi. -in senso concreto: il periodo di tempo reale
24 ore. 12. locuz. -in ritardo: dopo l'ora prevista o
vibratile, luminosa, nervosa. -in attesa da tempo di essere considerato o
nave a riva o in mare. -in partic.: àncora o masso a cui
o desideri o operazioni o macchinazioni. -in partic.: l'impaccio che è
f f -riservatezza nel contegno. -in senso concreto: contegno riservato o anche
contraria, all'azione di altri. -in partic.: impugnare un'arma (anche
volontariamente o per cause patologiche). -in par- tic.: non eiaculare.
meglio e più tenacemente ritengano. -in espressione esortativa, formulando un avvertimento o
suoi confini sicura ritenere? -in partic.: tenere in vita, far
non s'inccrre in censure. -in senso concreto: luogo in cui alcune persone
che conserva nella memoria; che ricorda. -in partic.: nell'ambito di una
era brutta; potevo anche ritentare. -in relaz. con una prop. subord.
ritmi e le soavi note. -in partic.: ripetere un esperimento scientifico;
di acqua o di altri materiali. -in senso concreto: argine, barriera.
senso concreto: argine, barriera. -in partic.: rifermata (ed è
di confidenza nei confronti di qualcuno. -in senso concreto: atto o atteggiamento che
da un lavoro, da un impegno. -in partic.: costretto a letto da
cesare scaligero contro il vulteio. -in funzione pred. e con valore awerb.
e suscettibili di economia. -in funzione predic. e con valore awerb.
di fronte a casa loro. -in un'espressione comparativa, per indicare una
in un rosato ultrasfumato. -in un'espressione comparativa, per indicare un
un vecchio cafè chantant napoletano. -in partic. abbronzato dal sole. alearai
donde allora prendeva l'alimento. -in partic.: ritiramento degli escrementi: ritenzione
dovuta al cambiamento di condizioni fisiche. -in partic.: ritiramento d'aria:
periodo di tempo trascorso in solitudine. -in partic.: vita monastica; ritiro
opposta rispetto a un punto di riferimento. -in partic.: tirare indietro e verso
trovare tranquillità, intimità, riposo. -in partic.: rientrare in casa alla
riorganizzazione di un sistema difensivo. -in ritirata: nel ritirarsi dal combattimento;
contesa o in una situazione difficoltosa. -in ritirata (con valore aggett.):
interruzione del combattimento e l'arretramento. -in partic. nelle espressioni battere, sonare
dello spessore di una struttura muraria. -in ritirata, con valore aggetti: rientrante
'ritirate'. 10. marin. -in ritirata: secondo una delle direzioni comprese
un luogo o da una persona. -in partic.: che è indietreggiato rispetto
indietreggiare, l'allontanarsi da qualcosa. -in partic.: abbandono di un territorio
attiva; cessazione dell'attività lavorativa. -in partic.: pensionamento (specie nelle
attiva, di chi è pensionato. -in ritiro (con valore aggett.):
pezzo, di un congegno meccanico. -in partic.: rinculo di una bocca da
la fine del sec. xii. -in senso generico: poema, poesia.
con cui gli elementi si alternano. -in senso generico: legge del divenire in
compie nell'unità di tempo considerata. -in partic.: in un meccanismo a ruote
/ affretti in cuore. -in espressioni quali rito semplice, doppio, semidoppio
case designate da una prammatica. -in partic. ciascuno dei tipi di procedura giudiziaria
rifinire un'opera letteraria o artistica. -in senso concreto: il ritocco apportato.
so che. -ove? - / -in quel cespuglio. - / tocca, picchia
scrittori antichi ai moderni. -in relazione con una prop. subord.
che precisa la tecnica di restauro). -in par- tic.: nell'arte della
immunità, un privilegio, ecc. -in partic.: annullare un'assegnazione di
un concetto di- straendolo da altri. -in partic.: rifiutare un tema come
quello con cui fu dapprima enunciata. -in partic.: invertire le proposizioni di
sf. il ritorcere, il ripiegare. -in senso concreto: la parte ritorta.
bandiera di festa già trascorsa. -in un contesto figur. dante,
grande neve. -instaurarsi nuovamente. -in partic.: risorgere in capo al
chi l'ha donata e concessa. -in partic.: rimettere in disponibilità del
rosseggiar ne'riflessi. -in relazione con una prop. subord.
; l'awenuto ritorno di qualcuno. -in partic.: ritorno in patria da
del popolo, non mio. -in partic.: nella ballata, ripresa.
periodo di tempo più o meno lungo. -in partic.: il rincasare, il
fine del 'grande anno'cosmico. -in senso generico: qualunque teoria filosofica che
, sia una battuta musica. -in un'opera letteraria, ripresa di temi,
, perduta, donata, ecc. -in partic.: restituzione di un bene
un ritorno alle origini. -in partic.: il ritornare a una vita
luogo dal quale ci si è allontanati. -in partic. rincasare, rimpatriare.
2. sm. intreccio. -in retortolo (con valore ag- gett.
o rispetto a qualcosa; ritirare. -in partic.: tirare indietro e verso
d'essere ritratti al naturale. -in relazione con il compì, pred.
si ritrae dalle mie parole. -in relazione con una prop. subord.
. che è suscettibile di ritrattazione. -in partic.: revocabile (un
dal titolare di un ufficio pubblico. -in partic.: riaprire una procedura giudiziaria
come testimone, perito o interprete. -in partic.: nel diritto processuale penale
, come teste o come imputato. -in partic.: riconoscimento da parte di
o ritrattazione di divorzio precipitoso. -in partic.: revoca di una sentenza a
, paesaggi, spesso dal vivo. -in senso generico: dipinto, quadro.
sf. il ritrarsi da qualcosa. -in partic.: astensione da un dato
patologica di una parte del corpo. -in partic.: contrazione di un organo o
. frances. milit. trinceramento. -in partic.: opera di difesa costituita
più eccezionale, abituale, usuale. -in partic. nell'espressione trito e ritrito
non richiesta da'principi. -in relazione con una prop. subord.
della persona, e a'ritruopici. -in contesti comparativi. giamboni, 46:
di grande complessità con particolare precisione. -in partic. robotica industriale: quella che
, funzionale (un organo). -in partic.: alto, elevato (
massiccia (un edificio). -in partic.: ben fortificato o trincerato (
naturale); violento, impetuoso. -in partic.: che spira con forza
. fortezza costruita in luogo elevato. -in partic.: la fortificazione più protetta o
di divinità pagane o di personificazioni. -in partic.: l'olimpo. francesco
anche sporgenza rocciosa o scoglio). -in partic. alpin. cima isolata con
per la sua gran durezza. -in anat. comparata, osso periotico del cranio
rocca, bene acconciandola. -in espressioni comparati, per indicare barba,
collo è un salsicciotto. -in espressioni comparative. pananti, i-232:
emette un tale rumore o suono. -in partic.: cupamente gorgogliante (le acque
tale periodo di prova iniziale). -in senso generico: fase iniziale dell'uso di
applicato a scopo protettivo mediante galvanoplastica. -in senso concreto: il risultato ottenuto.
della civiltà greca in tale materia. -in partic., dir. rom. legge
occhio rosso, inferocito di roditore. -in un'espressione comparat. per indicare tratti
alla prima fanfara che passa. -in un'interiezione. piccolomini, 8-226:
9 febbraio dal notaio magno nespulo. -in relazione con una prop. subord.
e mandrie di pecore. -in partic.: che ha la buccia color
anche nell'espressione rogna sarcoptica). -in senso generico: dermatosi caratterizzata da lesioni
si manifesta con eczemi alle mani. -in patologia veterinaria, scabbia sarcoptica o provocata
e la colpevolezza che ne deriva). -in senso attenuato: grave difetto.
. grave difficoltà, guaio, disgrazia. -in senso attenuato: fastidio, noia,
una cosa come dalla rogna. -in cerca di rogna: con intenzioni litigiose.
buona regola, sul rogo. -in un'espressione enfatica, per esprimere una
. corpo militare. -in un'espressione comparai, per indicare il
o eredi delltmpero romano d'onente. -in partic.: che si riferisce,
un nostro grande quotidiano. -in senso concreto: l'insieme degli abitanti
parti uguali fra i commensali. -in lingua volgare. dominici, 4-245:
veristica, naturalistica, idealistica. -in unione con un altro agg. che ne
quasi su calchi di romanza operistica. -in senso generico: canzone di argomento amoroso
opere romanzesche; attività di romanziere. -in senso concreto: complesso dei romanzi appartenenti
. fumetto, n. 1. -in senso generico: componimento poetico in volgare
ittiol. rombo di piccole dimensioni. -in partic.: nome regionale del rhombus
diafani sempre più larghi. -in un ossimoro, per esprimere la sensazione
-siete tradotto in sloveno? -sissignore. -in romeno? -nossignore. calvino, 20-476
(un corso d'acqua), -in che sostanti cagna, 1-121:
che legge e prega. -in espressioni comparat., per indicare patteggiamento
romito per intiere giornate. -in funzione predicativa e con valore awerb.
, infrangere; fendere una superficie. -in partic.: abbattere, demolire
. inutile: è fatato. -in metafore oscene. malatesti, 69:
la pelle, straziare le carni. -in partic.: infliggere violente e lunghe
mi rompi il braccio ». -in formule di malaugurio. aretino, vi-195
, ma non mai raddrizzarle. -in una metafora oscena. b. giambullari
l'erba schiumi di nuovo. -in un contesto iperb. cielo dalcamo,
legge o una norma, trasgredirla. -in partic.: violare il diritto intemazionale.
scoglio a cui romperemo. -in partic.: fallire. mazzei,
cui si rompono canzoni / e voci -in cui tu sola resti senza / paura
piuttosto rompicollo ma ancora innocentissimo. -in partic.: rivoluzionario, estremista (in
rischio, disagio, pericolo; guaio. -in partic.: rovina morale o anche
allora qualche bene e felicità. -in rovina. parini, 673: spesso
sian iti a rompicollo. -in un profluvio, a più non posso.
acqua o di altro liquido. -in partic.: cannuccia provvista di reticella che
, sm. rottura, frattura. -in partic.: frazione del pane (
noia e il rompimento di palle. -in . partic.: lavoro complicato e difficile
ogni cosa è in armonia. -in una pittura, contrasto di tinte o di
rompitore di queste leggi. -in partic.: che rifiuta la fede ebraica
di plebe ad onor sommo. -in una metonimia. guidi, i-85:
i pericoli d'incendi, ecc. -in partic. ronda di sicurezza: perlustrazione
che ne provai terrore. -in espressioni che precisano intensità e tonalità di
, rendeva molle la spalliera. -in senso concreto: vernice di tale colore.
e le code di rondine. -in similitudini, per alludere alla bellezza femminile
per tutto 'l mondo aulia. -in una rappresentazione pittorica: trionfo di rose
rosa le nevi delle montagne. -in relazione con altre determinazioni di colore (
il rusignuol delle muse. -in contrapposizione ad aquila, per indicare un
rosole d'una ripugnante larghezza. -in partic.: in alcuni dialetti meridionali,
un pappagallo sul suo trespolo. -in similitudini, per indicare un colore rosso
di una crosta dorata e croccante. -in partic.: soffriggere, far dorare
persona, una parte del corpo). -in partic.: abbronzarsi al sole.
di un rosso incerto o sporco. -in partic.: rosso scuro (una
o a una tonalità di rosso. -in partic.: che emette bagliori rossi (
in qualche parte e rosseggiano. -in partic.: essere cosparso o macchiato di
fisiche). p p -in partic.: arroventarsi (un metallo posto
(una parte del corpo). -in partic.: arrossarsi per cause patologiche
in mente un grosso ragno col -in partic.: tingersi di sangue.
la sua opera, la sua musica. -in par- tic.: composto da gioacchino
a toni anche assai scuri). -in partic.: che ha il manto
, zucchero rosso, vergine. -in relazione con un altro agg. o sostantivo
e una forte commozione. -in relazione con un termine di paragone.
figuravano più della matrigna. -in rosso: vestito di un abito di tale
muri e le finestre. -in partic.: diffusa e intensa colorazione vermiglia
fi pallido suo volto. -in opposizione a pallore per indicare sentimenti e
genuflesse e pianse col cuore. -in partic.: nei castagneti in pendio,
e andamo tuttavia innanzi. -in rostro: in forma di cuneo appuntito.
-sm. veicolo fornito di ruote. -in partic.: convoglio ferroviario.
delle sfere. t t -in senso generico: movimento di un corpo intorno
con rotazione di tre alla settimana. -in senso generico: trasformazione, cambiamento,
rotéggio). rotare, girare. -in partic.: volare descrivendo cerchi nell'aria
di bottoni e di manubri. -in partic.: carrucola. cesanano,
sulla carta le linee punteggiate. -in determinati strumenti a fiato, valvola rotante.
che più comunemente chiamasi cilindro. -in legatoria, piccolo punzone di forma circolare
settimanale, stampato col sistema rotocalcografico. -in partic.: rivista di larga diffusione e
stesso e mantenendosi in posizione distesa. -in partic.: nella tecnica di combattimento
inclinato, imprimendogli un moto rotatorio. -in senso generico: gettare con impeto dall'alto
un macigno, una valanga). -in senso generico: precipitare dall'alto.
una scala (una persona). -in senso generico: precipitare da un luogo
rotolata, sf. il rotolarsi. -in partic.: nella lotta, rapido
vivanda, di una corda, ecc. -in senso concreto: oggetto, pacco,
prodigalità non più udita. -in condizione di grave deterioramento. pananti,
di poco inferiore al chilo. -in unione con un altro sostantivo (anche in
a salti, a rotoloni. -in modo da far cadere a terra qualcosa.
bella delle belle invenzioni! -in modo moralmente rovinoso. segneri,
, sf. l'essere rotondo. -in senso concreto: forma o figura circolare
approssimatamente simile a un cerchio. -in partic.: pianta circolare di un edificio
poteva chinarsi su di lui. -in senso concreto: parte anatomica alquanto florida
facevano gara di collaretti bisunti. -in senso concreto: parte anatomica più o
. 8. locuz. -in rotondità: in perfetta complementarità di elementi
-sm. forma o figura circolare. -in partic.: rotondità del volto.
tagliata al peso di un'oncia. -in lungo e in largo. birago,
bello innamorato sarà egli? -in rotondo: circolarmente. soderini, ii-253
ruotóne), sm. grande ruota. -in par- tic.: grande argano.
e negli acquitrini e sulla spiaggia. -in una rappresentazione iconografica. vasari, 4-ii-583
scisme ch'erano nella chiesa. -in rotta o alle rotte con qualcuno: interrompendo
6. ant. abbattimento, rottura. -in senso concreto: breccia aperta in una
, ma a fuggirsi a rotta. -in fretta e furia, precipitosamente; sul momento
.. andrà finché potrà. -in grande quantità, copiosamente. magalotti,
l'andatura della rassegnazione. -in fretta e furia. niccolini, iii-288
rotte, in furie d'impazienza. -in relazione con una prop. dichiarativa: rischiare
intende acqua e non tempesta. -in rotta: fuggendo precipitosamente e in modo
rotte atlantiche e intercontinentali. -in aeronautica, proiezione sulla superficie terrestre,
l'ausilio di sistemi di radionavigazione. -in partic., in aeronautica: zona
di antica iscrizione romana. -in partic.: resto di un edificio o
, piglia radicina de rafano. -in costruzioni analoghe all'accusativo alla greca.
non siano mai rotte. -in costrutto analogo all'accusativo alla greca.
e diversità (un paesaggio). -in partic.: interrotto dalla presenza di
poi a rotto si partir meschini. -in lite, in contrasto. ranieri sardo
con le rotture de'fiumi. -in senso concreto: frammento, pezzo.
, sm. ribaltamento, capovolgimento. -in partic.: cappottamento di un veicolo
ordine stratigrafico dovuta a dislocazioni tettoniche. -in senso generico: mutazione della superficie terrestre
princìpi da cui è scaturita. -in partic.: abile spostamento dei termini di
inversione della disposizione delle sue parti. -in partic.: retroflessione uterina; stravolgimento
volo rovescio. -girato al contrario. -in partic.: ripiegato al- l'infuori
quella della mano che impugna tarma. -in senso generico: percossa inferta con particolare
donne si tien più custodito. -in modo che sia visibile la faccia che normalmente
cacciatori non la possino ormare. -in direzione opposta, in senso inverso.
a rovescio di prima. -in una posizione totalmente opposta a quella normale
ventre e le gambe. -in direzione sinistrorsa (una scrittura).
il segno della croce alla rovescia. -in modo totalmente opposto, contrario, diverso
vinto, trattato a sculaccioni. -in posizione rovesciata, capovolta. bartolini,
gli gittarono a rovescione. -in grande quantità, a profusione. b
macerie. -per lo più al plur. -in rovina (con valore aggett.)
della sponda nostrana, sui ponti. -in partic.: frana, smottamento.
fra cocci e sassi. -in partic. al plur.: zona della
la porta di bernabò. -in modo rovinoso economicamente. ghislanzoni, 16-133
rozzamente passò da uno all'altro. -in forma approssimatamente squadrata. malaparte, 7-126
qui rozzamente ho cicalato. -in modo corrotto e storpiato o anche secondo
dialetto veneto che qui vige. -in modo approssimato o sommariamente, per sommi
, s'intende: ma sostanzialmente. -in modo primitivo o embrionale. vico,
ricci sono rozzamente coltivati. -in posizione o in atteggiamento scomposto. bellori
goffaggine e rozzezza di espressione. -in senso concreto: aspetto o elemento o
mestiere i più rozzi. -in partic.: inesperto nel campo letterario o
suo la creò santa. -in una fila o in un luogo di spettacolo
a se stesso o agli amici. -in partic.: togliere ore al sonno o
andrea, 1 parenti glielo rubavano. -in formule di cortesia. fogazzaro, 2-260
di cui egli è segretario. -in senso concreto: bottino di un saccheggio,
-natura plagiaria di un'opera artistica. -in senso concreto: plagio. martello
, egli rubesto e superbo. -in epiteti ingiuriosi. andrea da barberino,
da ogni banda una foresta. -in un contesto metaforico. chiaves, 137
, diamantini e perle. -in similitudine con le labbra femminili, per
regolazione sia lo sbarramento della portata. -in partic.: quello che regola l'
alveoli come denti ammalati. -in similitudini, per indicare il vivace colorito
! dio vi mantenga sana. -in similitudine per esaltare i pregi della donna
su abissi dalle trasparenze color rubino. -in senso generico: gemma splendida e preziosissima.
sentinella l'aveva preceduto in uno -in modo scontroso, schivo. stanzone tutto
ai grandi fatti dello svolgimento umano. -in partic.: che impartisce nozioni elementari
ascoltatore o lettore che sia. -in partic.: insegnamento essenziale riguardante l'
a una mffa di cani? -in partic.: gioco che consiste nel tentare
più ne fa dell'altra. -in fretta. aretino, vi-396: io
sf. ant. l'essere ruffiano. -in senso concreto: azione da ruffiano;
fuoco e ardeva ogne cosa. -in un mercato, fila di banchi o settore
occipite di un marco aurelio. -in espressioni comparative, in partic. per indicare
ramages marrone-ruggine ton-sur-ton. -in partic.: che ha la buccia bruno-rossastra
brutta rugine e la muffa. -in partic.: tartaro, incrostazione che si
il grillo-talpa, l'arvicola. -in partìc.: malattìa parassitarla che colpisce i
a farne altro vino mezzano. -in senso generico: muffa. barilli,
sembra un povero che accatti. -in un contesto figur., con riferimento ai
dove sarebbe andato a parare. -in un contesto in cui l'eroe è indicato
gli gusta il sangue ». -in modo affettato. bacchelli, i-289:
ramerino e alla insalata cappuccina. -in senso generico: carico di umidità o di
linfa, di umori, di succo. -in par- tic.: che fa la
rumore cupo, indistinto e prolungato. -in partic.: gorgogliare rumorosamente (l'
al grugnito (un animale). -in partic.: ringhiare (il cane
cotto, ai quelle mgose. -in un'ipallage. ungaretti, xi-146:
parole le urlava e le grugniva. -in relazione con una prop. subord.
e per l'uomo amato. -in partic.: avere una conoscenza approfondita
- per lo più al plur. -in mina (con valore aggett.):
. -cataclisma; disastro cosmico. -in partic.: la fine del mondo
raro tesser tale nei putti. -in ruina di qualcuno: recandogli offesa o
: mammifero ppartenente a tale sottordine. -in partic.: bovino. vallisneri
cibo lentamente o svogliatamente; biascicare. -in senso generico: mangiare. ghislanzoni,
il contatto di quelle aita. -in relazione con una prop. subord.
da tutto quel sogno lì meraviglioso. -in relazione con un agg. che ne qualifica
un romore indistinto, lontano. -in relazione con un compì, che ne specifica
fino a lire seicentomila. -in partic.: mugghio delle onde; fragore
ecc.; dissidio, dissapore. -in senso collettivo: situazione di tensione a
forma in cui è stato emesso. -in partic.: fruscio, ronzio,
di tarqui- nio superbo. -in lotta, in dissidio. latini,
/ e fuggiamo i romori. -in rumore (con valore aggett.):
alla protezione della francia. -in segreto. rinaldo d'aquino,
scorte alla spesa dei viveri. -in funzione pred. e con valore awerb.
asse passante per il suo centro. -in partic.: elemento discoidale facente parte
orologio a, di ruote). -in espressioni comparative, per indicare elementi di
la ruota s'infranse. -in un contesto iperbolico. leopardi, 17-116
dei trapezi che pende in mezzo. -in un parco di giochi, piattaforma circolare,
a far uscire oggetti di vario -in partic.: forma circolare di formaggio.
verde intenso di un prato. -in espressioni comparat., per indicare il fascino
è provveduta di centosessantadue denti. -in legatoria, disco metallico usato per imprimere
poeta / è l'uffizio. -in espressioni comparai, per indicare risolutezza,
muricciolo, come una mpe. -in espressioni enfatiche, per indicare durezza d'
2. corteccia di alberi. -in partic.: scorzetta, usata anche
. moneta d'oro fiore di conio. -in partic.: fiorino o zecchino gigliato
fra la russia e il giappone. -in partic.: combattuto fra la russia
una giostra o corrida senza armi. -in partic.: destinato ai contadini, ai
basse correnti di cultura. -in senso collettivo: gente di campagna.
/ il verdeggiante sen. -in partic., come attributo del dio pan
son presa e vinta. -in partic.; che riguarda i lavori campestri
rosse, una per zigomo. -in relazione con un compì, di limitazione.
i costumi della rustica ragazza. -in relazione con un compì, di limitazione.
primi ardori / rustico petto. -in partic.: agreste, campestre (il
segheria, anch'essa inattiva. -in partic. finto rustico: che imita nello
nei piedi mstici zoccoli. -in relazione con un compì, di limitazione.
giovinetta donna / sotto viso gentil -in partic.: non curato (un giardino
modanature, sui capitelli, ecc. -in partic.: il bugnato stesso.
anche dialettale: un linguaggio). -in partic.: volgare (con riferimento
casa colonica o di campagna; fattoria. -in partic.: magazzino, deposito di
da un punto per memoria. -in campagna, presso gente del popolo.
presero anche la lingua rutenica. -in partic.: uniato, della chiesa uniata
chim. composto di mtenio esavalente. -in partic.: acido rutenico: ossiacido
trasporti pericolosi di bombe inesplose. -in senso generico: russo. leopardi,
esatti, al roveto ardente. -in partic.: insanguinato. baiami,
lettori fascicoli corposi e rutilanti. -in partic.: fulvo (la chioma)
una tale montagna d'oro. -in partic.: sfavillare di gioielli (una
, la immane strada etnea. -in partic.: accendersi (l'illuminazione stradale
due braccia l'allaccia. -in partic.: rosseggiante (il cielo al
6. buttare fuori rumorosamente. -in partic.: emettere lava, fiamme
gran ratti del vesuvio. -in contesti metaforici: rigurgito di parole sciocche
stretto che gli segava il collo. -in uno stile scarno e privo di artifici.
uno stile o di una lingua. -in senso negativo: ineleganza, tra- sandatezza
anni del secolo xiv. -in senso concreto: espressione contorta, involuta,
e selvaggio (un luogo). -in senso concreto: luogo impervio, difficile da
le gambe e come il già descritto, -in partic.: cadere giù dalle scale.
la 'esse'». -in opere grammaticali o lessicografiche, abbreviazione di
unità di misura di tempo. -in elettrocardiografia, ondq s.: onda del
. 3. smerigliare con sabbia. -in partic.: rendere opaca la superficie
. x. smerigliatura mediante sabbia. -in partic., nell'arte vetraria e
mista con ghiaia o con terra. -in senso generico: sabbia. -nel
-che appartiene a tali popolazioni. -in partic.: sabino. - anche
e assertori di una rivelazione celeste. -in età successiva, nome di due differenti
specie lungo le vie di comunicazione. -in partic.: incursione effettuata in territorio
da sabotatori, da spie. -in senso generico: che tende a impedire o
chiamano, e la arena. -in senso generico: sabbia. percivallo,
si riferisce alla saburra, patinoso. -in partic. lingua saburrale: lingua ricoperta
viveri, merci, biancheria, ecc. -in par- tic.: borsa grande
più spesso, patologica, sacciforme. -in partic. sacca aneurismatica: segmento di
poco meno che come rompiscatole. -in una realtà sociale, fenomeno isolato che
sf. sentenziosità, pretenziosità fastidiosa. -in senso concreto: atteggiamento, discorso o
di atti altri più nefandi. -in senso concreto: il frutto di un saccheggio
saccheggiata e data alle fiamme. -in partic.: profanare, spogliare un tempio
chiese per arricchir le proprie. -in un'azione bellica, svaligiare un'imbarcazione,
e simili rivolgimenti o torbidi sociali. -in senso generico: spogliazione, devastazione,
poveri acquisti della giornata. -in partic.: piccolo sacco di tela,
sacchetti di seme di lino. -in partic.: piccolo sacco di biada legato
strada li calcolavamo a sacchi. -in espressioni comparative, per indicare lo scarso
tela o pannacelo grosso. -in partic.: tela usata come filtro per
per 500 cavalli leggieri. -in senso concreto: preda, bottino di guerra
'gens'che l'aveva edificato. -in senso generico: tempio adibito a un
all'esercizio delle relative funzioni). -in partic.: ministro di un culto
da vittimali e sacerdoti. -in relazione con il compì, di specificazione che
comunità dei fedeli cui è preposto. -in partic.: ecclesiastico che ha ricevuto
iddio e padre suo. -in senso generico: ecclesiastico, religioso,
il culto di divinità femminili). -in senso generico: donna addetta a culti e
con una femina sacerdotessa. -in partic., nelle 'grazie'del foscolo,
i sacerdoti di una data religione. -in partic.: l'ufficio del sommo sacerdote
con l'altra impugna il fulmine. -in senso generico: sacrale, sacro.
amministrazione di uno o più sacramenti. -in partic.: comunicare un moribondo,
-rifl. ricevere uno o più sacramenti. -in partic.: comunicarsi o assumere il
come s'adora gesù sacramentato! -in una formula di giuramento. de roberto
all'adorazione del ss. sacramento. -in partic. al plur., per
particolare tipo di grazia divina). -in partic.: nella dottrina cattolica (
benedice al settimo sacramento! -in sacramento: nella celebrazione dell'eucaristia.
da lo preite sirà consecrato. -in confessione. bacchetti, 1-ii-151: se
-consacrazione a dio di una persona. -in par- tic.: monacazione.
con, in, per sacramento. -in senso concreto: l'impegno assunto con
sacramento al santo vangelo, corporale. -in partic.: giuramento di carattere ufficiale,
in un sacrato terreno. -in espressioni allusive all'importanza religiosa di città
cella / di benedetto. -in partic.: che immette in un luogo
fuggito in casa tua. -in imprecazioni, insieme col nome di dio.
mi piangono per il pane. -in imprecazioni, unito col nome del diavolo.
-per estens. rivolgere preghiere a dio. -in partic.: celebrare il sacrificio della
quadro di quella ragazza? -in senso generico: cerimonia liturgica, pratica
per un matrimonio riuscito male. -in relazione con un compì, che specifica la
tardi e male a proposito. -in espressioni enfatiche. tarchetti, 6-ii-301:
commessi di questi sacrilègi retorici. -in senso generico: crimine, delitto.
un comportamento, un'affermazione). -in partic., nel cattolicesimo: impartito
ha violato un precetto religioso fondamentale. -in partic.: che non segue e
opinione); empio, lasfemo. -in partic.: prestato a una divinità non
funesta / rabbia de maometto. -in senso generico: abominevole, nefando.
riverenza comune e dalla generale venerazione. -in senso generico: spietato, malvagio,
con la sua caterva sagra. -in relazione con un compì, di termine:
da dio (un sovrano). -in senso generico: degno di somma venerazione
monte è sacro alla patria. -in contesti iperb. e con uso scherz.
alberi sacri della mia infanzia. -in un contesto scherz. pecchi, viii-126
ricambiava le insinuazioni e le accuse. -in modo crudo e impietoso. cicognani,
sazio annota / saette ardenti. -in espressioni comparat. allusive alla velocità o
'ovvero'della velocità ». -in espressioni comparat. allusive all'acutezza o
che mi ferisse l'anima. -in espressioni comparat. allusive all'esattezza o
di vento, pioggia a scrosci. -in espressioni comparat., per indicare un
lavori di scultura o d'intaglio. -in partic.: tipo ai ferro usato
saetta di questa sagrata lingua. -in un'inter. tommaseo [s.
/ del saettante iddio. -in una rappresentazione plastica. foscolo, iii-1-203
del biondo saettarono un metallico no. -in relazione col discorso diretto. luzi,
-in una raffigurazione pittorica o scultorea.
ch'io te ravviso appena. -in senso concreto: azione astuta, stratagemma,
la serpentina sagacità e cautela. -in senso concreto: mezzo avveduto, prudente.
una vecchia e logora trivella. -in senso generico: sperimentare con la coltivazione
, imperturbati come sono venuti. -in relazione con una prop. subord.
scopa, sciolta nell'acqua calda. -in espressioni comparat., per indicare il colore
tal saggio di sé. -in relazione con il compì, della persona.
, / lodando poi. -in un contesto osceno. canti carnascialeschi,
specie di tabacco tutte ottime. -in senso concreto: piccola quantità di cibo o
saggio di midollo rosso. -in senso generico: pezzo di un materiale.
morder neiente già non sangna. -in partic.: sottoporre a un salasso.
confezione di oggetti di vario genere. -in partic.: modello di carta dei
disposto nel senso della sua profondità. -in senso generico: disegno, schizzo.
. addetto a lavori di sagomatura. -in partic.: gar- batore; fresatore
michele. -consacrazione di un religioso. -in partic.: monacazione. testi
libbre cinquanta in denari. -in senso generico: rito religioso (anche non
grasso animale, lardo, strutto. -in senso generico: grasso, anche non commestibile
non di poco la cintola. -in senso generico: abito, veste alquanto lunga
, la riva di casa mia. -in relazione con un agg. o con un
in secreto molte cose secrete. -in senso generico: stanza; ufficio.
tutto un tuo mondo illusorio. -in un albergo, atrio, ingresso.
il lezzo d'una saracca. -in espressioni comparai, per indicare una persona
loro salacità senza malizia. -in senso concreto: parola, frase o motto
biblico di mangiare carne suina). -in partic. salame di pesce: carne
pan di spagna ripieno e arrotolato. -in una similitudine per indicare una persona legata
ferite o purificare l'organismo). -in partic.: il liquido residuo dalla
o meno concentrata di un sale. -in partic.: l'acqua salina che
dell'acetosella. 11. locuz. -in salamoia (con uso aggett.):
per svolgere un'attività più dilettevole. -in partic.: assentarsi dalle lezioni scolastiche
.); lavoratore manuale, operaio. -in partic., nell'analisi marxiana dell'
, salari, prezzi. -in relazione con agg. o compì, che
sua dava salaro tanto il mese. -in salario di qualcosa: in contraccambio.
medicine; e nessun risultato positivo. -in espressione comparat., per indicare la debilitazione
corteccia senza ferire il legno. -in viticoltura, operazione con cui, prima della
che tentavano di avanzare. -in modo stabile, duraturo, non precario.
so con che chiovi. -in partic.: congiungere fortemente due o più
quale siano già stati pagati acconti). -in senso generico: pagare un debito portando
l. strozzi, 1-162: -in cortesia, guardate / l'orina un poco
cui io non arrivo. -in unione con un compì, di specificazione o
pagina che vuol esser saporita. -in relazione con un aggettivo che precisa il
dottrina lo spronerebbero a interloquire. -in relazione con un agg. che precisa il
accolga col granellino di sale. -in forma sale (con valore aggetti):
. -sentenzie in forma sale. -in sale (con valore aggetti): conservato
a ridirlo, olee. -in espressioni comparative, per indicare candore.
nella francia e nella savoia. -in un contesto scherz. leopardi, 191
di allontanare la corrente dalla riva. -in partic.: pennello, argine trasversale
o, più rar., verticale. -in partic.: spuntone roccioso.
acqua verso l'alto facendola zampillare. -in partic.: fistola. romagnosi,
4. figur. importanza, rilevanza. -in senso concreto: particolare significativo.
proprio della salina o del sale. -in partic. porta salinaria-. quella attraverso
per questo fu detto satinatóre. -in toscana, chi soprintendeva alle saline.
a satincèrbio, a sonaglio. -in senso osceno, con allusione al rapporto sessuale
gran salita e qualche baluardo buono. -in salita: lungo una strada erta.
.. pedalava in salita. -in svantaggio di punteggio o di organico (in
ad assistere la fatica molitoria. -in salivazione (con uso aggett.):
delle giaculatorie a guisa di nenia. -in relaz. col discorso diretto.
; piatto cucinato in tal modo. -in salmi-, cucinato secondo questa ricetta.
trentaduesimo di benedetto marcello. -in partic. salmo del cantico 0 salmo-cantico:
. salmo cantato, inno liturgico. -in senso collettivo: l'insieme dei canti
le voci, le ricompongono. -in partic.: la melodia dei salmi e
, grida disperate di aiuto. -in partic.: modulato su una melodia simile
salmodiare e frusciare di trasporti funebri. -in senso generico: cantare con voce piagnucolosa.
terreni, ecc.). -in partic.: che essuda salnitro (un
platone salamonissimo intese la cosa. -in partic.: persona esperta in un'attività
risolto la penosa questione. -in modo imparziale. p. levi,
, 16 e segg.). -in partic.: tesi che trova un compromesso
sede di consigli, parlamenti, ecc. -in partic.: nei pubblici esercizi (
malgrado il cattivo tempo. -in partic.: soggiorno che misura almeno il
minuzzoli e a grandi intervalli! -in un paradosso: luogo di tutto riposo e
salpaménto, sm. il salpare. -in senso generico: partenza di una nave
ancora e alzare le vele. -in una meton. pantera, 1-212:
sarpò l'ancore tutta tarmata. -in senso generico: sollevare con un argano
che tutto brucia e assorbisce. -in senso concreto: insieme di sali contenuti
pane di segale e birra. -in espressione comparai, per indicare una persona
come la schiuma del mare. -in senso attenuato: che contiene residui salmastri.
di medaglie e di catene. -in che modo state? -nel restarsi in camiscia
l'asta (esclusivamente maschile). -in partic.: superare una determinata misura
quello volete e fategli carezze. -in una gara di sci, essere eliminato per
, fanno piroette e saltarelli. -in contesto osceno: rapporto sessuale. calmo
lunghezza o è abile nello spiccare salti. -in partic.: atleta specializzato nelle
. -addestrato al salto. -in partic.: nell'ippica, cavallo
; spiccare piccoli e disordinati balzi. -in partic.: danzare un ballo veloce
quello saltellar di gioia? -in seguito a un infortunio a uno degli arti
, dei ciechi e degli storpi. -in un gioco infantile. moravia, 25-69
chilometri, un'astrazione. -in quattro salti: in tutta fretta.
scopo di propagarne la razza. -in salto: in calore. ariosto
disperdimenti o riprese o impazienze. -in partic.: passaggio a un grado successivo
con me una vittima. -in partic.: passaggio repentino dalla condizione
. buio2, n. 7. -in un passo e in un salto: v
. passo1, n. 31. -in un salto: rapidamente, immediatamente.
un salto è già smaltito. -in cielo non si va con un salto:
, è tanta salute. -in una sineddoche, per indicare una persona,
altamente importanti per l'italia. -in espressioni augurali, come dio ti consèrvi
morale del nostro figliuolo. -in espressioni formali di convenevoli, soprattutto fra
uguccione, salute e tranquillità! -in espressioni di enfatico e cerimonioso (e talora
« alla tua salute ». -in salute!: espressione di augurio a chi
faccia de'vostri interessi. -in salute: in buone condizioni fisiche, in
e perossido di ferro. -in senso attenuato: non nocivo. bandini
o preservato da un pericolo incombente. -in partic.: che può essere curato
infilato in un salvagente rosso. -in una comparazione, per indicare una massa
, edifìci, istituzioni o persone. -in senso generico: salvacondotto.
guardia un offiziale vecchio prudente. -in un'espressione comparativa con riferimento a una
di po, sugli argini rotti. -in partic.: guarigione da una malattia grave
difendere da pericoli con azione solidale. -in partic.: strappare alla morte con
la mia bella mantella azzurra. -in partic.: ricuperare una nave in pericolo
che fosse castigo la sventura. -in relazione con una prop. subord.
fanciulle un'indole appassionata. -in relazione con il compì, pred.
da ogni sospetto di errore. -in relazione con una prop. subord.
arenò la flotta di cleopatra. -in partic.: sottrarsi alla morte.
e salvastrella per l'insalata. -in un'esclamazione di meraviglia. g
riceverne danno, portandolo in salvo. -in partic.: scampo dalla morte; liberazione
cocco. f f -in espressioni enfatiche, con riferimento a personificazioni
col superamento di un pericolo gravissimo. -in par- tic.: scampo dalla morte
d'olio, insaporita di salvia. -in partic.: specie coltivata come pianta ornagreta
produrre il fiore e ma -in senso generico: piccolo panno o ritaglio di
è oggi fatta salva. » -in una formula benaugurate. g. cheliini
me stessa e mia figlia. -in condizione tale da ottenere la salvezza eterna
ad asilo di sicurezza. -in un luogo sicuro dal pericolo di danno o
in salvo alle vergini vestali. -in condizione tale da mantenere, da tutelare,
o sfogliare le riviste illustrate. -in costrutti avversativi: invece, però, ma
posso perdere / un quattrino. -in un luogo sicuro da rischi e da pericoli
partic., piazza san retro. -in senso generico: lastra di porfido o di
dichiarò di trovarmi sanamente costituito. -in modo salutare, con una dieta sana;
anima la natura tutta quanta. -in modo esauriente, compiutamente, pienamente.
per scritto che questioni letterarie. -in modo veritiero, secondo verità. giuseppe
per la beata eternità. -in modo normale. p. verri,
dubbiar m'ag- grata. -in un contesto osceno. lorenzo de'medici
di serenità e di equilibrio interiore. -in partic.: guarire dalla pazzia.
anni: il popolo italiano è risultato -in modo oggettivo e lampante -infinitamente più 'progredito'
mani erano rosso sangue. -in similitudini. dante, inf, 17-62
succo e sangue de'nostri popoli. -in epiteti composti su modello greco. alfieri
per lo più in battaglia). -in senso concreto: gli uomini morti in
: gli uomini morti in guerra. -in partic.: uccisione di concittadini o di
18. delitto di omicidio o ferimento. -in partic. causa di sangue: quella
. 23. consanguineità, parentela. -in senso concreto: i parenti, i
fratelli. 24. discendenza. -in senso concreto: discendente, rampollo.
posizione socio-istituzionale dominante; dinastia. -in partic.: casa regnante. g
ottenuto da incrocio di specie diverse. -in partic.: cavallo mezzosangue.
quelle di certe scimmie. -in relazione con altre determinazioni di colore.
di complessione melanconica mista col sanguigno. -in relazione con altre determinazioni. tronconi,
grande bistecca di manzo. -in un'insegna. tassoni, 3-56:
che va schiacciato senza pietà. -in imprecazioni. moretti, iii-571: «
, un indumento, il terreno). -in partic.: bagnato del sangue di
la morte come spiegazione pubblica. -in modo da richiamare il colore del sangue.
brandelli sanguinosi e d'acqua. -in formule analoghe al cosiddetto accusativo alla greca
le mignatte sanguisughe arse. -in espressioni comparat. per indicare chi manifesta
schietto, una indiscutibile sanità. -in espressioni ottative e augurali, talvolta anche
né svago, né sanità. -in formule testamentarie, per indicare la piena
marco! » esclamò renzo. -in partic., con riferimento a cariche,
d'una lentezza quasi vegetale. -in formule di saluto, di commiato o di
è perfettamente sana di mente. -in formule testamentarie per indicare il pieno possesso
privo di preoccupazioni e di affanni. -in partic. tranquillato dalle pene amorose.
, conveniente (un comportamento). -in partic. in espressioni litotiche con uso neutro
. -ant. non diviso. -in partic. numero sano: intero,
sig. anziano lucchesini. -in lucca, ordine con cui si imponeva ai
voli vegniano peli e capelli. -in espressioni comparative o figur. per indicare
della giornata e per chiuderla santamente. -in grazia di dio (con riferimento alla conclusione
trasgrediscono le leggi santamente istituite. -in modo molto opportuno e del tutto legittimo
santo, puro di colpe e peccati. -in partic.: secondo la dottrina cristiana
per buona la mia santimonia. -in senso concreto: azione o discorso che dimostra
tale modello la propria vita morale. -in senso generico (anche in contesti di
vera, di carne ed ossa. -in svariate formule riferite alla madonna, secondo
/ santo d'ogni santità. -in odore di santità: v. odore,
le opere di pietà e santità. -in senso concreto: merito acquisito con una
che arricchiscono la sua natura umana. -in partic. come epiteto reverenziale, anche
gesù cristo (la madonna). -in partic. come epiteto anche di quanto
le pasque, etc. -in esclamazioni irriverenti, per esprimere disappunto,
di moneta senza conio. -in toponimi extraurbani o nella toponomastica urbana,
i pegni e i lunghi addii? -in espressioni esclamative, con valore asseverativo o
per eccellenza (la pazienza). -in partic. nell'espressione enfatica santa pazienza
nei riguardi del fratello morto. -in contesto scherz. o iron. thovez
); indubitabile (una verità). -in partic. nelle espressioni parole sante,
enfatico, nell'espressione santa pace. -in santa pace: v. pace,
si pettinano i capelli o la -in ossimori, in partic. nelle imprecazioni
- tose. felice, beato. -in partic. nell'esclamauna volta entrando nel
vuol rientrare in santo. -in senso generico: entrare in chiesa.
divinità o di una potenza divina. -in partic.: nel mondo cristiano-cattolico,
per impetrare grazie e sciogliere voti. -in senso generico: edifìcio di culto,
sant'uomini e demoni incarnati. -in senso generico: persona perbene, onesta.
misura successiva e di contenuto negativo). -in partic.: ciascuno dei vari tipi
se avesse potuto rivederla. -in forma olofrastica di uso colloquiale, per lo
so », fece domingo. -in formule di domanda, anche retorica, del
che i baci furono inventati. -in costruzioni impers. e passive, con riferimento
con una prop. subord.). -in partic.: avere esperienza di una
/ commentano -erano suoi. -in espressioni negative, per indicare la totale
sé, consapevolezza delle proprie azioni. -in partic. nelle espressioni non sapere quel
quello che mi dico. -in contesto filos., con riferimento all'autocoscienza
e il più lentamente possibile. -in espressioni negative che esprimono incapacità di fare
sei un gran seccatore? '-in domande retoriche che negano l'effettiva competenza
lo tengo a mente. -in espressioni come basti sapere, chi non lo
pubblicati nel « giorno ». -in espressioni del tipo come sai, sapete,
so se sciupata od opaca. -in espressioni negative che hanno valore di aw
condurre i più delicati lavori. -in espressioni negative, per indicare l'incapacità
trovi questa morte? ». -in espressioni esortative come sappimi dire, quando
persona che prova tale sensazione). -in partic. nelle espressioni sapere buono,
quale l'impressione è suscitata). -in partic.: risultare gradito, opportuno
due robuste braccia di maschio. -in costruzioni impers. sapere male a qualcuno
. i ragazzi prendessero appunti. -in relazione con una prop. subord.:
a una data situazione o attività. -in senso generico: avere destrezza, abilità
, sapido (un cibo). -in partic.: salato e piccante (un
il maestro posò la mano sapiente. -in partic.: ben addestrato, composto da
la penitenza, rigenerate. -in senso concreto: atto o comportamento saggio,
rapporti sessuali o nei rapporti sessuali. -in senso concreto: atto o sequenza di
, sm. disus. saponetta. -in partic.: sapone liquido profumato usato
, vicino a me. -in relazione con un agg. che indica se
, desiderando di saporirla. -in un contesto osceno. menechini, cvt-96
sa. poritamente... -in modo da conferire un gusto, un sapore
tanto da suscitare il desiderio sessuale. -in senso generico: caro, amabile (
saporito ha de l'amante pazzo. -in un ossimoro. leone ebreo, 55
un organismo). -anche sostant. -in partic.: microrganismo vegetale che consente
so che lazzeroni di allora. -in un'ipallage: che dimostra saccenteria o ne
di un'erudizione vana e frivola. -in senso concreto: minuzia erudita.
l'ignoranza di certe cose ». -in un'ipallage: che conferisce un aspetto di
ritmi più gravi e solenni. -in senso generico: nell'ottocento, danza di
scudo, a gran carriera? -in una sineddoche, il gioco della quintana.
ch'esse di bianco. -in partic.: serranda di negozio o autorimessa
appositive serratura e toppa saracinesca). -in senso generico: serratura di sicurezza.
solo inutile, il negarlo. -in partic.: voto di fedeltà feudale.
saramento: giurare con formula solenne. -in partic.: pronunciare il voto di
ferire l'oggetto di tale sdegno. -in senso generico: umorismo irridente e insultante
, peso; salmeria, bagaglio. -in partic.: balla, fascina.
. ant. aggiustare, riparare. -in partic.: rattoppare, rammendare.
condrosarcomi, i leiomiosarcomi, ecc. -in senso generico: qualsiasi tumore che si
che sostiene l'autonomia della sardegna. -in partic.: aderente al partito sardo
/ la guerra di crimea. -in partic. re, regnatore sardo, sua
alla sembianza della creatura superba. -in funzione di apposizione. fr. colonna
regno di filippo padre di alessandro magno. -in senso generico: picca, lunga lancia
sarissofori, contra gli sciti. -in un contesto scherz. d annunzio,
e alla confezione di ahiti. -in partic.: direttrice di un laboratorio di
alzavano le tazze colme di vino. -in partic.: cavo al quale si assicura
al fondo del mare. -in senso generico: fune, cavo.
talvolta è usato al plur.). -in partic.: l'insieme delle manovre
fermezza e la resistenza al vento. -in partic.: far scorrere una manovra
femminili { sarto da donna). -in partic.: chi dirige una sartoria o
, nessuna notizia? ». -in senso attenuato: persona vivacissima, inquieta,
comparivano articoli sul suo 'satanismo'. -in senso concreto: elemento in un'opera che
ancora carico della forza lunare. -in espressioni comparati, per indicare stati o
è mai di satiricamente comico! -in un componimento satirico. salvini, 26-pref
proprio dei satiri della mitologia greca. -in partic.: che ha come protagonisti o
) siete un poco pungente. -in oggi, chi non critica, non reca
spera magari un migliore raccolto. -in un quadro o in una scultura.
e la sua libidine allucinante. -in una similitudine o in espressioni comparat.
minuti racquetato se non satollo. -in relazione con il compì, di abbondanza.
un corpo o a una sostanza. -in partic.: temperatura alla quale, per
congiunzione di saturno con giove. -in chiromanzia, il dito medio della mano.
che i re nella tragedia. -in senso generico: abilità pratica. amari
di cose piccole e serene. -in relazione con un compì, di limitazione.
essa non tomi malagevole al savio. -in nn contesto scherz. e con antifrasi.
gran dottrina e letteratura. -in relazione con un compì, di limitazione:
darsi aria di saggezza. -in sul savio: con equilibrio e buona creanza
e del vestire troppo sontuoso. -in espressioni enfatiche, per indicare la brama
io occida dieci o venti uomini. -in galea ti potresti saziare. -io dico uomini
. ma soltanto caricatura. -in partic.: stucchevole (un cibo,
è più poeta di me. -in senso concreto: modo di fare fastidiosamente
tenuto o per un atteggiamento assunto. -in frasi negative: non stanco mai,
pere sue sbacchia la cricca. -in partic.: sbatacchiare, chiudere con forza
ranza, con scarso impegno. -in uno sbadiglio di gallo: con estrema velocità
e 'l fallire. -in un inciso, per indicare la volontà di
-che sbaiaffi tu? - niente. -in relazione con una prop. subord.
campione del mondo. -in relazione con una prop. subord.
. 3. far cascare qualcuno. -in partic.: disarcionare da cavallo.
a una dozzina di metri. -in espressioni iperboliche: allontanare in malo modo
farle dar lo sbalzo. -in quattro sbalzi: con poche falcate.
sull'asfalto come ubriachetti. -in una rappresentazione pittorica, uscire di simmetria
furono urbane, si desolano. -in partic.: disunirsi perdendo la coesione morale
sbandati che subito si scomposero. -in posizione deviata rispetto a quella corretta;
direzioni (un gruppo di persone). -in partic.: disunito (un nucleo
e guasta come si dicea. -in disordine, sparso (un gruppo di oggetti
fitto, di bandiere in manifestazioni collettive. -in partic.: evoluzione degli sbandieratoli nel
il re in persona. -in modo caotico, senza una sequenza logica.
: con atteggiamento spigliato o furbesco. -in partic.: portato un po'all'
sbarbar pil- lore verdi. -in contesti iperbolici. guerrazzi, iv-276:
gli han la lingua e dentatura. -in espressioni ipotetiche o iperboliche per affermare con
; radere al suolo una città. -in partic.: divellere un tetto.
come ben si meritano. -in espressioni di minaccia o di malaugurio.
a volta, a crociera. -in partic.: molto esteso (un centro
e sbarra acumino lo sguardo. -in partic.: lingotto. ramusio [
o l'attuazione di un progetto. -in partic.: disposizione in file delle
tiro, fuoco di sbarramento). -in senso concreto: l'insieme dei colpi
e lo sbarrarono come porco. -in un contesto osceno: penetrare. vignali
tuono, nel ripigliarle da terra. -in espressioni iperb. parini, 317:
c'era invece -filippo lo notò subito -in mezzo alla fronte della mamma una fossetta,
verso il basso, tirarla giù. -in partic.: abbassare un vessillo, in
conto una data quantità di denaro. -in senso generico: sottrarre. - anche assol
un risultato, di un obiettivo. -in partic., nel gergo dei tossicodipendenti:
c'è chi vuole 'sbattezzarsi'. -in contesti iperbolici. aretino, xxvi-3-43:
voleva vederla in forma di lione. -in formule di scongiuro o come imprecazione.
il ronzio dell'apparecchio. -in partic.: scossa tellurica. d
parte del corpo contro un'altra. -in partic.: battito delle mani per
giro / su questo lido? -in partic.: schiacciato, appiattito.
l'inglese o il francese. -in contesti figur. giusti, 4-i-48:
. intr. assumere un colore biancastro. -in partic.: assumere una tonalità chiara
. obliquo, storto, sghimbescio. -in partic.: non diritto, fuori
sbieco e con buona centinatura. -in modo velato e allusivo; per accenni,
avida, sbirciava le scale deserte. -in relazione con una prop. subord.
un blocco, di un ostacolo. -in partic.: liberazione di una somma
un blocco, da un impedimento. -in partic.: liberazione di un obiettivo
circolazione o le comunicazioni con esso. -in partic.: liberare da un accerchiamento
contro i presunti miei simili. -in senso attenuato: discorrere, parlare.
i più vivaci e caldi colori. -in senso concreto: espressione sboccata. arbasino
un divampare di fiammelle verdi. -in pieno sboccio (con valore agg.)
ostacola. 5. locuz. -in sboccio (con valore aggett.):
oggetto che fuoriesce da un orlo. -in partic.: parte di suola che
presenti, incitando piero a sborsare. -in partic.: pagare una somma richiesta come
un'eauivalente quantità di beni). -in senso concreto: la somma sborsata o
). versare, lasciar fuoriuscire. -in partic.: spillare il vino dalla botte
alla sbracata sì favella. -in modo irriflessivo, illogico. s
saltar in ballo così alla sbraccata. -in totale libertà, senza leggi morali.
agnelli e sbranare dei buoi. -in partic.: squartare. davila,
romano lapidato e sbranato. -in espressioni iperb. e con valore enfatico,
persone o una formazione armata). -in partic.: allontanarsi dall'esercito o
, iii-832: -via, che pretendete? -in pochi accenti procurerò cu sbrigarvi. io
fare in fretta o più in fretta. -in partic.: concludere rapidamente un discorso
un sentimento, dargli libero sfogo. -in partic.: far spaziare la fantasia,
. presentare un'apertura, uno sbocco. -in par- tic.: sboccare in un'
una buca o da un ripostiglio. -in partic.: estrarre granaglie da un
, la sbudelli coi calci. -in contesti ipotetici e iperbolici. s.
stanotte gli invadeva il rifugio. -in relazione con il discorso diretto. berchet
lo sbuzzeranno lui stesso. -in un'imprecazione. fagiuoli, iv-72:
sbuzzi », risposi sonnacchioso. -in senso generico: trapassare con uno strumento
: epidermide ulcerata da tale malattia. -in senso generico: qualsiasi dermatosi caratterizzata da
muoiono di fame coperti di scabbia. -in espressioni comparati., per indicare un'abitudine
scabro del suo astuccio. -in partic.: bitorzoluto (un vegetale)
par di dimostrare scienza. -in modo da prestarsi all'oscenità. carducci
ruvidezza, irregolarità di una superficie. -in senso concreto: prominenza, rilievo,
cerca dell'uscita indifferente. -in partic.: squamoso (la pelle del
: ebano e acero. -in senso improprio: tavoliere usato per il
60 si dimandano rotti di serafinni. -in espressioni metaforiche o allusive a tale sistema
luogo o una posizione precedentemente occupata. -in partic.: bandire, esiliare da
oise dir: scaco zugao. -in espressioni metaforiche, per lo più scherz.
», annunciò sottovoce. -in senso generico: ogni singola mossa che si
mosse date scacco matto a me? -in sette mosse, né più né meno.
esercizio dell'im- pianto stesso. -in partic.: termine di consegna di una
-in scadenza (con valore aggett.):
aveva cambiali in scadenza. -in senso concreto: debito divenuto attuale;
perdersi della sacra letteratura italiana. -in partic.: perdere potere sui sudditi.
tratto di un percorso in pendenza. -in partic.: tratto del canale di
uno scaduto relitto umano. -in partic.: emaciato, smunto (il
. letter. pendio di un monte. -in partic.: ripiano del purgatorio dantesco
(anche con valore collettivo). -in partic.: minuta inclusione di
5. passaggio che consente di salire. -in partic.: serie di sporgenze che
. disposizione ordinata di entità omogenee. -in partic.: gradazione dei colori dal più
anche nell'espressione scala di riduzione). -in partic.: linea suddivisa in segmenti
muove un indicatore per la lettura diretta. -in partic.: in un termometro,
e supera ogni stella. -in scala: in ordine crescente o decrescente per
intonaco o di un affresco. -in senso concreto: parte scrostata di un
persona oziosa, inerte, passiva. -in partic.: giovane che frequenta per
, preso da un'intensa passione. -in partic.: acceso dura. guido
richiedessero calore moderato ma uniformemente diffuso. -in partic.: nei moderni fornelli elettrici
una schiera minuscola d'insetti. -in metafore allusive alla ricchezza, al potere.
), tr. ant. riscaldare. -in partic.: aumentare la temperatura corporea
lo più con un oggetto appuntito. -in partic.: ferire leggermente, graffiare.
strappare le schianze lacerandosi. -in partic.: scalpellare superficialmente. guglielmotti
superficiale, leggera lesione; graffio. -in partic.: cicatrice. tavola
-edificato o coniato dai della scala. -in partic. arche scaligere: le tombe
2. per estens. veronese. -in partic. città scaligera: verona.
di milano, della sua tradizione. -in partic.: rappresentato presso tale teatro
conducono in una grotta. -in partic.: gradino posto davanti alla porta
sf. ant. afa, calura. -in par- tic.: arsura.
con lo scalpello una parte malata. -in partic.: in ortopedia, effettuare
è addetto alla sbozzatura dei blocchi. -in partic.: operaio specializzato che esegue
ant. graffiare, grattare violentemente. -in partic.: colpire i fianchi
riso d'ardor malinconico. -in modo avveduto e previdente. marchetti
comportamento scaltro; stratagemma, espediente. -in partic.: artificio escogitato con astuzia
di una professione, di mrarte. -in partic.: efficace, persuasivo nel
lode, scàlzagli e sentirai. -in relazione con una prop. subord.
3. sostituire qualcuno con qualcun altro. -in partic.: operare uno scambio di
posizione dei piedi e delle gambe. -in senso generico: balzo, saltello di
agg. reciproco, vicendevole. -in partic.: provato o manifestato nei confronti
corrisposti fra due o più persone. -in senso concreto: manifestazione di reciproco affetto
scambievolmente i nostri figlioli. -in uno scambio epistolare. palmerini, lx-2-157
leggi e gli istituti. -in scambio di: invece che.
paesaggio in luogo di un altro. -in scambio di qualcosa: al posto di
. figur. persona noiosa e fastidiosa. -in par- tic.: ragazzo birichino o
e tose. troncare, tagliare. -in partic.: recidere tutti i rami
rumorosamente, facendo un gran baccano. -in partic.: fare una chiassata con
altri strumenti improvvisati per schernire qualcuno. -in partic.: quella che, secondo
libertà che me l'aveva giurata. -in senso generico: salvarsi, sopravvivere.
un grave danno fisico o morale. -in partic.: salvare dal peccato, dalla
perché vestigia eterne lassa. -in un contesto iperb.: appagamento o conforto
mentre è tutto tangibilità e senza scampo -in ogni dove, in ogni forma -quello che
avrebbe risparmiati otto su dieci arenamenti. -in relazione con una prop. subord.
possibi- fità, assaggiarla. -in relazione con una prop. subord.
ha scandagliato le nostre forze. -in relaz. con una prop. subord.
. -valutazione, riscontro, verifica. -in partic.: inventario. p
duo mani nel fuoco eternale ». -in partic.: turbare l'innocenza dei giovani
ragazze che giungono intatte al matrimonio? -in partic.: turbarsi per una situazione o
riti della chiesa, si scandalizzerebbe. -in senso attenuato: stupirsi, sconcertarsi, indignarsi
vostro più profondo pensiero. -in partic.: sconvolto, turbato da un
con una norma morde o religiosa. -in partic.: sconvolgimento interiore provocato da
trattiamo scandalosamente bene ». -in modo troppo netto, decisamente. nievo
la gola: scannatemela. -in un contesto iperb. aretino, vi-112
scoperto la tignaccia che gli scanna. -in formule d'imprecazione e di malaugurio.
codice a barre che lo caratterizza. -in partic.: localizzare per mezzo del codice
una puntura al giorno ». -in relazione con una prop. subord.
gli altri libri pregiati. -in senso generico: andamento ritmico di un
falsa sonando uno strumento a corda. -in partic.: toccare erroneamente il cantino
dove si conservano gli incunaboli. -in partic.: locale sotterraneo o adiacente a
scantonare un angolo, uno spigolo. -in senso concreto: scantonatura di un edificio
un elemento architettonico, ecc. -in partic.: nella terminologia architettonica,
carte, di biglietti, di libri. -in senso concreto: angolo arrotondato.
mano sulla nuca di qualcuno. -in senso generico: schiaffo, percossa su qualsiasi
. sregolatezza, dissolutezza di costumi. -in senso concreto: condotta o comportamento licenzioso
sentiti. f f -in maniera sconsiderata, sragionevolmente; da stolto
grilli e le cicale. -in maniera sboccata. gioberti, 5-i-10:
, dissolutezza di costumi; smoderatezza. -in senso concreto; condotta lasciva, immorale
giù per luoghi ripidi, scoscesi. -in senso generico: correre precipitosamente.
di costumi, sregolatezza di vita. -in senso concreto: condotta o azione
5. disus. scompigliamento di capelli. -in senso concreto: capigliatura scomposta, arruffata
evento o da una situazione negativa. -in partic.: perdita di una prerogativa
« si chiama napoleone ». -in senso improprio: spalla. baldinucci,
scàpolo). rimettere in libertà. -in partic.: scarcerare. g
cattolica. -libero dal peccato. -in partic.: redento dal peccato originale
in qua e in là. -in espressioni iperboliche, per esprimere l'effetto
mi scappa ». -in un'enfatica formula d'invito a partecipare
con impeto (un corpo). -in partic.: essere sparato (un proiettile
; comportamento intemperante o stravagante. -in partic.: avventura sentimentale ritenuta illecita
le altre cerimonie sociali. -in espressioni enfatiche, per indicare la profonda
in un comportamento inopportuno; sbagliare. -in partic.: commettere una colpa,
di due robuste sporgenze sul protorace. -in espressioni comparat., per indicare persone
/ di mummie e scarabei. -in un'insegna militare. tasso, n-iii-1041
sfrigolìo / i beneamati scarafaggi. -in espressioni comparai:., per indicare persone
. dial. scarafaggio; scarabeo. -in senso generico: qualsiasi insetto (parassita
al servizio di vigilanza delle sentinelle. -in senso generico: sentinella, guardia.
cugino non si era mai ricevuto. -in relazione con il discorso diretto. arpino
3. figur. malconcio, malridotto. -in partic.: disarticolato (un'articolazione
che può produrre scintille o luminosità. -in partic. scarica lenta o silenziosa:
produce terrificanti scariche di elettricità. -in un'espressione comparat., per indicare un
, un condensatore o un accumulatore. -in partic.: violento scatenarsi e disperdersi
o avviandolo al luogo della raccolta. -in partic.: sbarcare il carico da
qualcuno dopo averlo trasportato o accompagnato. -in par- tic.: sbarcare a terra
al termine del suo corso. -in partic.: depositare un materiale di erosione
un ente o ufficio pubblico. -in senso generico: giustificare mediante apposita registrazione
(un fenomeno atmosferico); sfogarsi. -in partic.: rovesciarsi impetuosamente (la
la richiesta degli ambasciatori. -in formule ottative: liberarsi del peso degli
-perdersi d'animo, scoraggiarsi. -in partic. esaurire la carica agonistica (
parte di un'arma da fuoco. -in partic.: salva di cannone; scarica
aria al par di loro. -in dittologie sinonimiche. filenio, 1-299:
scamaménto, sm. scamificazione. -in partic.: spolpamento di una bestia
. con la particella pronom. smagrire. -in partic., nella tradizione poetica:
e placata nel volto scamato. -in un accusativo di relazione. monti,
. per estens. smagrire, sciupare. -in partic.: rendere il volto smunto
le ridondanze e ogni materialità. -in partic.: perfezionarla, affi
amore della roba!. -in scarpe rotte: ridotto in miseria.
via costoro non le cambio. -in espressioni comparat., per indicare persone
chi rubacchia girovagando per le campagne. -in senso generico: malvivente, malfattore.
.), a muoversi con agilità. -in partic.: scarpa di foggia elegante
canestro, andava alla palestra. -in espressione comparat., per indicare la
soprattutto nei modelli di montagna). -in senso generico: scarpa pesante e di
in carrozza o su un altro veicolo. -in senso generico: viaggiare, spostarsi.
prendendo di petto le paragule. -in un contesto osceno. imbriani, 6-151
pospongono alla magnifica villeggiatura. -in quantità o misura molto limitata; in modo
di sugo di scarsella. -in similitudini allusive a parti del corpo flosce,
dinanzi all'alto officio. -in partic.: mancanza del cibo necessario o
son fatto più scarso nello scrivervi. -in partic.: che si nega o si
/ o del tutto frodato. -in modo imperfetto, superficialmente. bembo,
informazione o di un dato; compulsare. -in partic.: esaminare un documento.
foglio di carta manoscritta o stampata. -in partic.: minuta, bozza (e
una o più carte dalla propria mano. -in senso concreto: la carta o le
debbo stabilire la mia speranza? -in maniera distinta, chiara (la percezione di
su tutta la sua schiatta. -in relazione con il nome di chi è riconosciuto
porta contro la parete. -in un contesto figur. 1. neri
sf. stor. dir. schiavanderìa. -in senso concreto: podere affidato a uno
degli schiavi: v. tratta. -in espressioni comparat. per indicare una condizione
potrai far quanto t'aggrada. -in espressioni di cortesia tipiche dello stile epistolare
a quello meridionale croato e dalmatico. -in senso generico: slavo (la lingua)
un buco di grattugia. -in un contesto osceno. masuccio, 265
i recensori dei grandi quotidiani. -in partic.: lunga fila di persone incolonnate
gravin piu sopra la schina. -in schiena: indirettamente, in modo riflesso.
facce storte. -branco di animali. -in partic.: stormo di uccelli;
esigenze o scelte tattiche o strategiche. -in senso concreto: le forze schierate in
di gioco adottata da una squadra. -in partic.: nella pallavolo lo schema
una corrente di pensiero, ecc. -in partic.: fare propria la causa di
antidiluviano, sbreccato, amputato. -in modo distinto, chiaramente, nettamente;
virtù e dell'onore sono incitate. -in modo peculiare, prettamente; tipicamente.
conoscere nemmeno a'segni. -in forma semplice, senza artifici o elaborazioni.
-proprietà o purezza di linguaggio. -in senso concreto: espressione linguistica propria,
-non artefatto (l'aspetto). -in partic.: senza trucco o belletto
addorme! / ognun la schifa. -in relazione con una prop. subord.
primo, schifavano il rancio. -in relazione con una prop. subord.
la dedicazione del suo poema. -in relazione con una prop. subord.
e il naso ne schifasse. -in una formula di cortesia. alvaro,
schifata1, sf. schifezza, porcheria. -in partic.: scritto di nessun
, riprovevole, vergognoso, perverso. -in partic.: espressione oscena, scurrile,
per ischifiltà della lor vita. -in senso concreto: azione o comportamento oltraggioso
che fanno legare i denti. -in senso concreto: manifestazione, per lo più
, r altra sen vene. -in partic.: che rifugge, che evita
a crociera urtano gli angoli. -in senso generico: volta di una sala.
schifosàggine, sf. l'essere schifoso. -in senso concreto: azione schifosa, ignobile
capelli schifosamente unti e puzzolenti. -in modo sconcio, osceno, scurrile.
schifosità, sf. squallore, sordidezza. -in senso concreto: ciò che appare sordido
pido rumore secco, come uno scoppio. -in partic.: che produce schiocchi
le ghirlande di carta. -in una metafora erotica, per indicare l'interruzione
2. giocattolo a forma di fucile. -in partic.: ramo di sambuco vuotato
esecuzione o composizione musicale per chitarra. -in senso spreg.: composizione dilettantesca e
o del gorgogliamento di aria o gas. -in par- tic.: formazione di bolle
getti di schiuma da barba. -in chimica, sistema eterogeneo costituito da una
disonesti e di burocrati corrotti. -in senso antifrastico; parte migliore di un
sfuggirne la compagnia, la frequentazione. -in partic.: sfuggire la gente per desiderio
, dannoso, molesto, imbarazzante. -in partic.: sottrarsi a danni fisici
numerose forme psicopatologiche -neurotiche ma soprattutto psicotiche -in particolare in casi di schizofrenia, di
presenta aspetti che ricordano la schizofrenia. -in partic.: che rivela un'insanabile
che volessero schizzargli dall'orbita. -in un'imprecazione. m. franco,
scatto improvviso (una persona). -in partic.: uscire immediatamente, saltare
corpo con appositi strumenti soluzioni medicamentose. -in partic.: praticare un clistere.
acqua, coprendolo di schizzi. -in partic.: getto d'acqua, zampillo
fissare un'idea o un'immagine. -in partic.: disegno di un oggetto,
quello che ne sarà il compimento. -in architettura, rappresentazione essenziale di un edificio