= termine di cucina, forse deriv. dal fr. creton (nel 1200,
termine di cucina, forse deriv. dal fr. creton (nel 1200, anche
dei carretti ambulanti, ecc. (dal 'grattare 'il ghiaccio).
chicago nel 1884. negri, 2-1x11: dal suo appartamentino all'ultimo piano d'un
culo (v.); cfr. fr. gratte-cul. grattafògli,
doratura d'oro modellato. = dal provenz. grataboysa, comp. dall'imp
boysar * pulire ', passato anche nel fr. ant. gratteboesse-, cfr.
tolto una scorza da un albero, biscottato dal sole, e con quella si gratta
522: guardali [i castagni] dal bestiame con fossa, siepe o altri
, / da che la bionda aurora esce dal cielo, / finché febo si tuffi
di notte sulla montagna, non cessavano dal grattarci allegramente la pancia, finimmo col
e troppo parlar nuoce. = dal germ. * krattón; cfr. ted
'grattare'attraverso il provenz. gratar, fr. gratter (sec. xii).
. autom. rumore stridente prodotto talvolta dal cambio di un autoveicolo per un errato
/ e conoscete appunto / la zuppa dal panunto / e i tralci da i viticci
dagli incisori per togliere il riccio formato dal taglio del bulino quando si stacca il
, sm. dial. grasso che trasuda dal sevo torchiato per fare le candele.
candele, cotto in acqua. = dal lomb. gràtón * cicciolo, pezzetto di
, gittarlo sopra, frigere, levar dal fuoco, far menestra e menestrare. salvini
cfr. provenz. gratuzar, ant. fr. gratuser. grattugiato (
. = voce dotta, deriv. dal lat. gràtus, sul modello di
da gratuitus 'gratuito'; cfr. fr. gratuità (sec. xv).
, ii-1-106: l'unica ricompensa che dal municipio accettammo si fu che ci venissero
sovverranno della pratica de'primi fedeli. fr. serafini, 265: sempr'è
nascente salvatore. = voce dotta, dal lat. gràtùlàbundus, deriv. da gra
signor gratulando. = voce dotta, dal lat. gratulari * ringraziare gli dei '
grdtùlari 'congratularsi '; cfr. fr. gratulatoir. gratulazióne
le grandissime in alto voce messe dal popolo lieto, uccegli non pochi stor
vali. = voce dotta, dal lat. gratulatili -ónis, deriv. da
grdtulàrt * congratularsi '; cfr. fr. gratulation. gràulo, sm
ponno servire per ucelliera. = dal lat. volg. globùlus, per metatesi
calcaree delle murge pugliesi. = dal lat. volg. * grava * sabbia
voce d'origine celtica): cfr. fr. grève (sec. xii)
doglianza, ricorso al sovrano per ottenere, dal suo potere assoluto e grazioso, rimedio
: coltura fresca, sdutta, sciolta dal gravame scolastico, ricca di sapor personale
nelle sue fonti, con maschia progenie poi dal peso diliberandomi. 3.
e meraviglie / l'anima, uscendo dal gravante e cieco / nostro terreno speco
propria dove si truova gravare da lui come dal proprio luogotenente: musso, ii-318:
2. per estens. oppresso (dal sonno, dalla fatica, dalla morte
dalla morte); reso torpido (dal cibo, dal vino); greve
); reso torpido (dal cibo, dal vino); greve, impacciato;
., iv-594: erano tutti gravati dal vino. boccaccio, i-18: trovammo cadere
ii-1-22: dormì... gravato dal troppo vino. monti, x-3-370: il
: io non sarei d'opinione di passare dal regime di assoluta libertà di cui godono
., 12-30: vedea briareo, fitto dal telo / celestial, giacer dall'altra
gli occhi lagrimosi e gravi / ancor dal sonno a dio. massini, iii-279:
egli [perseo] le taglìoe lo capo dal collo. berni, 1-50 (i-18
27-36: il grave lezzo scacciò lor dal viso. arici, i-17: de'buoi