costanzo, 27: del foco che dal ciel prometeo tolse / per dar lo spirto
quali asserì ogni cosa comporsi: e dal fuoco riconobbe la fluidità dell'aria e dell'
loro fuoco santo e miracoloso che venga dal cielo. gioia, 1-ii-16: tutte
non fosse come gomorra e sodoma soffocata dal fuoco. -le fiamme dell'inferno
negro fumo mi molesta, / che dal fuoco infemal qui tutto esala. tasso,
se alcun nervo delle gambe si toccasse dal fuoco. tanaglia, 2-298: con
il bagliore delle sue fantasie, ravvivate dal fuoco della febbre, quello, davvero,
, caduto, scommetterei la testa, dal fornellino della vostra pipa. barilli, 3-24
color d'oro, sui prati verdi, dal ponente tutto in fuoco. pascoli,
imminente il vento vedrai stelle / precipitare dal cielo e dietro, nel buio della notte
'l sentiero / si compia, dato dal celeste foco. 5. degli arienti,
mangiavo allo scoperto, in un luogo battuto dal fuoco austriaco. tecchi, 9-11:
ero messo fuori della guerra, allontanato dal fuoco, escluso dalla fucina dove si fondeva
ora il sergente, -mi tenevano lontano dal fuoco. 21. (per
/ la bellezza, che in don dal cielo aveste. mascardi, 2-218: [
fuoco della poesia è destinato a pochi dal cielo. rajberti, 2-114: che
-fuoco selvatico del tabacco: malattia provocata dal batterio pseudomonas tabaci, che si manifesta
arma di luisa è la lettera posseduta dal professore nella quale il fu marchese bolla sua
al vespaio: costringere qualcuno a uscire dal luogo che occupa. lippi, 5-37
un vespaio, che le vespe son forzate dal fuoco a scappar fuori.
-fuggire come il fuoco, guardarsi come dal fuoco: evitare con la massima cura
paolo da certaldo, 374: guardati come dal fuoco di non lasciare i fatti tuoi
fuoco. boccalini, i-57: come dal fuoco dovevano guardarsi di non lasciar cader
tra pietra e pietra, prendono fuoco dal fiato del sole. -sfavillare di
dell'italia merid., dall'ant. fr. forbannir 4 bandire ', provenz
v.), sul modello del fr. hors-d'oeuvre (nel 1616).
., 1-90: or che di là dal mal fiume dimora, / più muover
fui incontrato mezzo miglio fuori della porta dal marchese di lanzo governatore della savoia.
appreso, ond'ei volando fore / dal dolce nido suo, mentre l'ardore /
con ami inescati io traggo fuore / dal mar la triglia di mie mensa onore.
solari che, rigirando intorno al sole, dal medesimo disco, nel rivolgersi, sporgenti
e move il vento / di fuor dal regno, quasi lungo il verde, /
fuor de la divina schiera / e dal convito splendido e beato, / gli alti
terra, alma natia, / e roma dal penser parto e dispergo. menzini,
di pericolo. 6. diversamente dal solito, dalpordinario; contrariamente a desideri
entrate che abbia la chiesa di dio, dal papa in fuori. bisticci, 3-339
come tutore o governatore, ma, dal titolo di duca di milano in fuora,
, di qualche cosa che doveva venirgli dal cervello, l'arte di qualche cosa
iacopone, 32-12: tu dege cavere / dal lupo che da fora co peco voi
elemento intrinseco al pensiero. -dal di fuori, di difuori: dall'esterno
: poscia che io mirato l'ebbi così dal difuori, dalla vaghezza delle belle ombre
i quali potessono in alcun modo, così dal di dentro come dal di fuori,
modo, così dal di dentro come dal di fuori, o torgli la vita o
, non è analizzata, ma presa dal difuori in immagini plastiche, senza sentimento
il buono, poi anche il cattivo, dal difuori.
dalle porte del mio paese e guardarlo dal di fuori come qualche cosa di perduto,
verga, 4-15: tornò indietro accecato dal fumo, pallido come un morto, cogli
, cioè va via; tratta la metafora dal villano che scuote l'albero per cacciarne
, fuora il 'libro d'oro', / dal tesoro / della gloria degli eroi:
il terz'atto, ed erano respinti dal popolo sovrano che voleva 'fuori '