a far s'è messo, / mentre dal campo fugge e si travia, /
giusti, 3-135: fanciullo tuttavia, fuggì dal padre e visse fuori di casa mescolato
nulla di te, ch'io fugga dal bagliore / dei tuoi cigli. ben altro
baldi, 5-4: gli audaci pin dal lido ibero / dipartendo e varcando immensi
i luoghi, ove fuggendo / febo dal nostro ciel l'aurora adduce. parini,
parini, giorno, ii-24: già dal meriggio ardente il sol fuggendo / verge all'
verno il caldo naturale dell'aria cacciato dal freddo accidentale si fugge, e si
si stende / fin dove il mar fugge dal lito e toma. galileo, 3-1-300
con partic. riferimento alla separazione deltanima dal corpo). -anche con la particella
: ogni volta appariva più emaciato, dal colorito più terreo, gli occhi infossati
? marino, 2-113: un rossor dal candor non ben distinto / varia la guancia
un determinato genere di vita; rifuggire dal bene o dal male, dalla virtù o
di vita; rifuggire dal bene o dal male, dalla virtù o dal vizio
bene o dal male, dalla virtù o dal vizio; rinunciare al mondo, alla
. dante, par., 3-104: dal mondo, per seguirla, giovinetta /
perseguita coloro i quali da lui e dal mondo fuggono. cammelli, 297: la
chi per seguir sognato incerto, / fugge dal ben ch'è posseduto e certo.
grande, e che sembra meno fuggir dal male, che correre incontro ad un bene
disperata. -con speciale riferimento al destarsi dal sonno e al tormento deh'insonnia.
boiardo, canz., 47: seco dal ciel discese cor tesia,
... /... e dal mio sguardo / fuggirà l'awenir;
sobrietà], fuggono, come tante nebbie dal sole, le replezioni, i disordini
: oh dio, qual nome / dal labbro inconsapevole fuggìa! giusti, i-151:
alla garrula parigi / che, qual rana dal suo fango / gracchia al ciel fangoso
tre lunghe zampe avrebbe voluto farlo fuggire dal salone. -fuggire il sonno:
: non reggere il confronto. fr. colonna, 1-1251: non or raccolto
nipote più savio. = deriv. dal lat. tardo fùgire, che dal sec
. dal lat. tardo fùgire, che dal sec. iv sottentra al classico fùgère
gr. cpeuv
nondimeno i sudditi di quel tratto dal timore di sì pros simi
, ed io sono inutilmente in uniforme dal mezzodì. bocchelli, 12-316: delle sue
parini, xv-77: l'interrotto / dal fuggitivo giovane / piacer cantava, sotto
avrebbero cautamepte richiuso la finestra lasciata aperta dal fuggitivo e anche tutte le altre sarebbero
montale, 5-99: non te consunta / dal sole e radicata, e pure morbida
fugitiva fede. monti, x-3-515: qui dal fasto cittadino / fuggitive han fermo il
-sostant. giamboni, 4-303: dal quale costretto che s'arreddesse, trecento
suo docile manto e nell'aureola, / dal seno, fuggitiva, / deridendo,
: un grido di ghiandaia sale rauco dal fosso, passa fuggitivo verso la boscaglia
chiamato dall'improbabile altrettanto e forse più che dal probabile. 9. che
riferimento all'anima che sta per separarsi dal corpo). g. b.
regai mio talamo ei veniva / fuggitivo dal carcere. foscolo,
più turbato aggiunge: / e chi dal giogo suo servo securo / prima partìo,
gli antichi « interdetti dall'acqua e dal fuoco », fuggito come se portasse una
). metastasio, 1-i-1042: voce dal sen fuggita / poi richiamar non vale
= variante dialettale di faina; cfr. fr. fonine (anche foìne, sec
che annaspa. = deriv. dal lat. volg. * furius (da
ne hai. = forma italianizzata del fr. foulard (nel 1761): di
. di radici caulogene che, sviluppandosi dal fusto, scendono obliquamente fino al terreno