di tempi e barbari silenzi / vince e dal flutto de le cose emerge / sola
con cui l'uomo cerca di allontanarsi dal male fisico o morale, di evitarne i
e comportamento di chi cerca di uscire dal suo ambiente, dalla monotonia quotidiana,
generico: successione di note eseguite rapidamente dal sonatore o dal cantante. v.
di note eseguite rapidamente dal sonatore o dal cantante. v. galilei, 1-82
rosignoletto, che gorgheggi e fughe / dal suo pendulo carcere mandava, / taci,
per il quale la persona si allontana dal luogo della sua residenza abituale senza uno
gara accelerano l'andatura e si distaccano dal plotone per un tempo più o meno
è in fuga, frustato a sangue dal terribile frate, rifatto laico. landolfi
: né cosa alcuna è sì lungi dal cadérgli in pensiero, come vedersi, a
si fosse abbattuto a cavar la palla dal ghiaccio in quell'istante che l'acqua
a un'anima che stia per separarsi dal corpo. bonarelli, xxx-5-59: s'
xxx-1-143: il fugace / rapido beccaccin dal lungo rostro. monti, x-3-245:
la cetra al tuo partir fugace / dal sen mi cadde abbandonata al suolo.
caviglia. ungaretti, viii-37: trarresti dal crepuscolo / un'ala interminabile. /
= voce dotta, lat. fuga (dal tema di fugère * fuggire ').
in foco il vivo argento, / dal nascer al morire è un sol momento,
, 347: non distoglieva lo sguardo dal suo viso se non per gettare occhiate fugaci
voce dotta, lat. fugax -ócis (dal tema di fugère 'fuggire ')
, i-56: li soli catalani governati dal visconte di perello capitano generale e dal
dal visconte di perello capitano generale e dal governator raimondo zaggariga fugarono li francesi,
iii-64: verrebbero [gli oppressori] fugati dal solo fragore della plebe in corruccio.
aurora... fugate tutte le stelle dal nostro emispero. marino, 219:
premi grandissimi, andasse a fugare la barbarie dal loro paese, ma gli occhi di
melodia ingannevole, con l'alito gli fuga dal cuore l'ultima ombra del cristo.
acceso, / fatto esule il primo uom dal paradiso, / e s'addossò delle
alfieri, 1-1108: vinti, dispersi e dal terror fugati / i soldati, che
che in folla approdan quivi, / più dal dolor che dal nemico oppressi, /
quivi, / più dal dolor che dal nemico oppressi, / chiedean scendendo e in
dileguarsi i vapor fugati e spinti / dal suo santo poter o ne l'oscure /
dileguavano [i pioppi] come fantasmi fugati dal giorno. pea, 7-234: ombre
. pea, 7-234: ombre fugate dal chiarore diffuso dell'alba. 4
e allitterazioni che... partono dal tema d'una radice verbale; e
fugatore nondimeno di nubi scapigliate ed intorte dal dolciastro scirocco, e garante per noi
fug- gette, come chi fuggisse dal fuoco, e giunse ad un monte,
., vii-244: sarete ciascuni dispersi dal vostro conspetto e non sarà chi raduni li
si diedero pace più. vampe rosse, dal boccafomo, irradiarono ad ogni palata il
il fuggente crin dei serafini / che dal pennello uscìano di correggio. prati, i-io
di quel che sieno, son tolte via dal calore. tarchetti, iv-41: si
dai cattivi pensieri, dai tristi amori, dal maltempo e dagli amici fuggiaschi, ci
calco del gr. cpuyóxexrpoi; (dal tema di cpeóyo) 'fuggo 'e
paura il fresco eccessivo della sera, dal quale bisogna che fugga come dalla peste
; / non t'è valso fuggire dal nemico. bocchelli, 6-203: lì
non fuggissono all'acqua, non camperebbono dal caldo. boccaccio, iv-175: ella fuggendo
assentarsi clandestinamente dalla casa paterna; evadere dal carcere; trasferirsi in altra regione;
pasturar la greggia; / e fuggii dal paese a me natio. bruno, 3-74
e coraggio da farsi dar ragione anche dal papa. alvaro, ii-164: il
nievo, 1-546: mi fuggii addirittura dal convento per un fenestrello della cantina. frocchia
quasi ogni altro augello pellegrino / fuggon dal nostro, e cercan l'altrui clima
lor togliesi e mille / che tai dal pugno non fuggon l'anguille. arici,