gonnella. = deriv. dal fr. falbalà (cfr. falbalà).
una stella. = deriv. dal pis. fàrpali (e fàrfali);
di barbacano. = adattamento del fr. fausse-braie, termine militare: comp
v.), secondo il termine fr. faussequille. falsadóre, v
cresce con mirabil prestezza, mettendo anche dal piede molti polloni. i suoi fiori pendono
, in un accento falsamente napoletano, dal cantante che gonfia il collo e alza
annia ruffilla, per averla egli fatta dannare dal giudice per falsarda, gli dicea vituperi
in orecchi. = deriv. dal provenz. falsart (dal lat. falsus
= deriv. dal provenz. falsart (dal lat. falsus 'falso ').
e buon legisti / che chiar conoscan dal falso il diritto, / e buon
il filo. 3. deviare dal retto fine (una persona); volgere
desidero che [il giuramento] sia dato dal vicario del vescovo, co 'l quale
falsario, / ributtato da cristo e dal contrario, / donde cavastù l'essere o
arricchito di nastri e di merletti, e dal quale si riconosceva subito la donna di
mal catarro. 3. deviato dal retto fine; portato alla falsità,
dico che mia madre leda, gabbata dal cecero, mi diede per padre giove.
ignazio urlava in tutti i tuoni, dal basso fino al falsetto. verga, 4-150
d'amar voi sanza falsia. pauuuccio dal bagno, xxxv-1-311: dischia- ramento /
'l seggio mio / dove posto fui dal re? / per falsìa di traditori
da falsus * falso 'e dal tema di dicère * dire '.
= deriv. da falsificare', cfr. fr. falsifiable (sec. xvi).
dura sentenza. 4. deviare dal retto sentiero (una persona);
ponesse in vasi putrefatti, condennato gravemente dal fisco, sarà costretto a tornar in dietro
. da falsus * falso 'e dal tema di facère 'fare '; cfr
di facère 'fare '; cfr. fr. falsifier (nel 1330).
era molto falsificata. 3. deviato dal suo fine; indotto in errore,
etichette o cartellini, viene fornita non dal concetto puro, dalla realtà pensata nella
: nulla dico della storia fieramente falsificata dal poeta in questa supposta uccisione d'eraclio
intorno all'intenzione di carlo rimasero falsificati dal successo. falsificatóre, agg. e
= deriv. da falsificare; cfr. fr. falsificateur (nel 1510).
rappresentazione di nuova formazione viene interpretata dal soggetto come se fosse già stata provata
= deriv. da falsificare', cfr. fr. falsification (sec. xiv).
. da falsus 1 falso 'e dal tema di facère 'fare \
tommaseo [s. v.]: dal moltiloquio cadono nel falsi- loquio.
comp. da falsus 'falso 'e dal tema di loqui 'parlare '.
è ragionato. = voce dotta, dal lat. falsiloquus (plauto), comp
. da falsus 'falso 'e dal tema di loqui * parlare '.
, disconveniente al funebre argomento, aliena dal modo di concepire e scrivere del- l'
robusta, [il parini] si vide dal bisogno tirato entro a quel mondo,
cervello dell'uomo che si lassò giuntare dal canto suo, si lasciò svolgere da quelle
piagato / augello al proprio cielo / dal fango ond'è implicata / l'ala
ch'era più ch'altra regione allotta / dal culto falso de'demon corrotta. serdonati
non prima sentì la sventurata giovane, dal primo per isciagurata morte e dal secondo
, dal primo per isciagurata morte e dal secondo per falsissima vita abbandonata, che,
e tutte taltre gemme che, ancorché dal giudicio dell'occhio de'ben sperimentati e prattichi
i-193: da quell'altezza si traeva dal seno un fascio di fogli e recitava al
fare in tutt'i giovani non ancora guasti dal vizio e dalla cupidigia. baldini,