, lat. phallicus 'fallico *, dal gr. cptxx- xixóc, deriv.
voce dell'antica lirica siciliana, deriv. dal provenz. falhizon.
. gadda, 86: clienti morosi dal sorriso pieno di umiltà o di signorilità
da un fallimentare ammucchio di bòzzoli; emerso dal vaporare delle filande, di tutte le
fallito vestiva a lutto o spariva dal consorzio cittadino. verga, ii-84: il
di lui orfano, la vocazione strozzata dal bisogno, il pane trovato con mille
agli esempi: la moglie, che dal grato ricordo di una stretta di mano
. carducci, iii-15-378: sottentrati, dal 1268 al 1377, gli angioini agli
d'aver fallito; vorrei però che dal fallo d'una volta non si traesse
fallire in tutto alla sua buona opinione, dal i° al 15 ottobre...
nel detto anno essendo fallite le triegue dal re ruberto a quello di cicilia, per
che vita debba essere la tua, licenziata dal tuo sposo. la terza, che
palazzeschi, 1-677: riavutasi a fatica dal disinganno, aveva fallito la carriera di
andata e ritorno, si dice, dal mar dei sargassi in pieno atlantico fino al
vero: / e'l'ha mangiato dal capo alle piante, / e non è
lascia dire. = voce dotta, dal lat. * fallire per il class,
vegga, ella sovente / patisce oimè dal musical prurito / con secreto fallir stupro
a'libri e templi morti, / copiati dal vivo con più errori, / gli
processo di fallita, levò la testa dal ricamo, e, lentamente col dubbio nel
dotta, lat. scient. phallitis (dal gr. cpaxxó ^ 'pene')
'pene'); voce registr. dal tramater. fallito (part. pass
veggendosi ingannato e tradito, ovvero fallito dal re d'alemagna,... non
suo occhio scorressi; ma perché noi dal dì d'oggi siamo poveri imperatori falliti,
d'uomo è il fallir; ma dal malvagio il buono / scerne il dolor del
manzoni, 33: qual masso che dal vertice / di lunga erta montana,
unità primigenia della umana famiglia, rotta dal fallo de'suoi progenitori. bacchetti, 13-52
baci. 3. allontanamento della mente dal vero, giudizio errato, affermazione contraria
passava sotto il fil della mannaia maneggiata dal boia senza fallo. -disus.
de'bardi, 1-23: soprattutto si guardi dal fallo, il qual si commette ogni
il cavallo. varano, 51: io dal suo pianto e dalle vive preci /
vive preci / spinta, ma più dal mio furor, aggiunsi / falli al
avvien dell'utile, il quale alcuni dal suo contrario tolgono in fallo, e eredendosi
del gioco; mandare la palla fuori dal campo di gioco (cfr. n
silvestri e di dumi, / cangiando seggio dal verno a la state, / tanto
ara o de la dea / che ricovrò dal nilo il turpe fallo, / tauro
= voce dotta, deriv. dal gr. cpaxaót; * fallo, pene
fallo, pene '; cfr. fr. phallus (nel 1615).
= voce dotta, comp. dal gr. cpaxxó? * fallo '(
= cfr. falloforo. voce registr. dal tramater. fallòforo, sm. (
ambulante. = voce dotta, dal gr. cpaxxocpópog, comp. da cpaxxóg
comp. da cpaxxóg 'fallo'e dal tema di < pépco 'porto'. fallòide
. scient. [amanita] phalloides, dal gr. cpaxxóg 'fallo '(
di trombe, che perciò tube fallopiane dal nome del primo osservatore sono state chiamate
i dolori negl'ipocondri. = dal nome di gabriele falloppia o fallopio (1523-62
trasmettere ordini e segnali, per difendersi dal freddo, ecc.); incendio
chiarissimi ingegni fu incrudelito, e fattone fare dal magistrato de'tre nel comizio e foro