. ogni erbetta da cucina. fr. colonna, 2-130: di elvelle virente
dotta, lat. scient. helvellaceae, dal nome del genere hélvélla, che è
(sec. xvi-xvii); cfr. fr. elzévir (fine sec. xvii)
, ii-622: i lussuriosi son qua portati dal vento, là affinati dal fuoco;
qua portati dal vento, là affinati dal fuoco; i golosi qua pestati dalla pioggia
qua pestati dalla pioggia, là emaciati dal digiuno; gli avari qua voltano pesi,
giacomelli, 1-56: era dionisio costernato dal dolore, ed 11 suo corpo emaciato
dai fondi misteriosi dei quadri sacri anneriti dal tempo e dal fumo dei cerei. pratolini
dei quadri sacri anneriti dal tempo e dal fumo dei cerei. pratolini, 2-179:
macchiata. = voce dotta, dal gr. atp. axtó <; '
lat. tardo haemagógus 4 emagogo ', dal gr. al (i. aytoyóc
fuori, che espelle '; cfr. fr. hémagogne (1866).
dato alle emapofisi, che, partendo dal corpo delle vertebre del tronco dei teleostomi
= voce dotta, deriv. dal gr. alpta 4 sangue '.
tardo haemalòps -6pis (dioscoride), dal gr. atp. dcxw ^ -cùtto?
lume è ancor differente, se emana dal sole puro o inviluppato di vapore, se
fumoso. bicchierai, 14: emana dal suo cratere un leggiero odore di quella pianta
greggi: gorgoglia presso riversando le acque dal colmo bacino una fonte, o stendesi
da un gran lume innaturale che emana dal tappetino verde prato davanti al divano.
in esso esiste un principio pur differente, dal quale emanano. mamiani, 38:
dio aver creati i finiti nel tempo e dal nulla [afferma il campanella],
emanazione: e come la luce emana dal sole e non è sole, parimente le
emanazione). lampredi, 2-19: dal sistema adunque d'orfeo, che fu
, 39-iii-7: fecero emanare un decreto dal senato, per lo quale erano da roma
stillare, gocciare '; cfr. fr. émaner (1495).
sono necessarie ad esprimerle, ed emanate dal fondo istesso della lingua nazionale. soffici
, si passava alla produzione di cerchi dal minimo al massimo, così cominciandosi da
essere o la catena degli esseri emanato dal principio supremo o uno. bar etti
, da emanare 'scaturire'; cfr. fr. émanation (1579).
essendo la lor vecchiezza tutto il dì perversata dal disturbo e dal cordoglio che al corpo
tutto il dì perversata dal disturbo e dal cordoglio che al corpo ed a l'anima
sua castiglia, gli è convenuto emanciparsi dal padre ed andarsi a sequestrare nella corte
di soggezione, da un influsso, dal dominio di altri; sciogliere da impegni,
, fu quella di emancipare la danimarca dal giogo in cui la teneva la russia
iniziare l'economia mi sono augurato di emanciparmi dal gergo del banco e degli opifici,
la forma emanceppare risale al davanzati (ripresa dal gioberti): per incrocio con *
uscire dai ceppi'); cfr. fr. émanciper (sec. xiv).
a libertà, emancipato dalla carne 0 dal senso. de roberto, 1-304: corteggiava
]: quasiché avesse ottenuta la emancipazione dal padre. v. borghini, i-iv-4-151:
una certa dipendenza anche dopo di aver dal padre ricevute l'armi, segno della
loro padroni. leopardi, 427: dal parlare di s. benedetto da filadelfia
dice comunemente (giacché erano incominciate sin dal secolo quindicesimo), ma avvalorate accidentalmente
secolo quindicesimo), ma avvalorate accidentalmente dal folle e licenzioso conato di cartesio,
= voce dotta, comp. dal gr. oci (xa * sangue '
lat. scient. haemanthus, comp. dal gr. alfjia 'sangue 'e
= voce del linguaggio burocratico, calco del fr. étnarger (1611), deriv
che è una bruttura, presa al fr. émarginé. 2. che ha
. = voce dotta, dal gr. alpa 'sangue 'e ótpftpov
voce dotta, comp. da emartro e dal suff. -osi. emasculare,
da masciilus 'maschio '; cfr. fr. émasculer (sec. xiv