i-29: il dissipare una cosa comincia dal metterla in disordine: il consumarla vuol
: le radice / della pianta infelice dal suo regno / con sua forza ed ingegno
; percioché dalla trasparenza del vetro, dal suo smalto, che di dentro gli
ristoratore della vera filosofia, e mandato dal cielo a dissipare la densa nebbia dell'
sapeano che i nemici si fossero cessati dal combattere, né conoscevano ciò che si
. chiari, 88: osò pur trar dal fodero / anche assalon la spada:
tratto il fumo ema nato dal lucignolo della candela, vidi sollevarsi la tenda
. de roberto, 521: dissipatasi dal suo volto l'aria di contento per le
si dissipavano. = voce dotta, dal lat. dissipare (con l'alternanza
bisogno certamente di gran sofferenza: io dal canto mio ne ho quanto basta per gir
nuvoletta di fumo bianco, presto dissipata dal vento. 4. sperperato,
città che ti saranno date, dissipate dal diavolo e da'peccati, dissipate ancora
dissipator de'demoniaci inganni, / estrasse dal sinistro braccialetto / ove l'avea tenuto
in calore). -voce semidotta, dal lat. dissipator -6ris, da dissipare.
xv-108: quand'io ti vedo circondata dal mondo tremo per te e per la
malinconia, dalla sventura presente, o dal presente sentimento di lei, quanto il
registrava l'uso tecnico-scientifico. cfr. fr. dissipation (sec. xiv)
, con il prefisso dis- (deriv. dal verbo lat. sopire 4 aver sapore
da dissociare 4 dissociare'; cfr. fr. dissociable (fine sec. xviii)
1603, ma d'uso specifico a partire dal 1835). dissociabilità, sf.
non posso ripensare a loro senza dissociarli dal marmo e dalla pece. alvaro,
* compagno '; cfr. fr. dissocier (sec. xiv, in
(nel 1611, ma d'uso tecnico dal 1866). dissociativo, agg
dissociare * separare '; cfr. fr. dissociation (sec. xv, più
voce è registr. la prima volta dal tommaseo. dissodaménto, sm.
, il motivo, l'impulso ci veniva dal di fuori. 2.
-sm. la quantità di terra derivante dal dissodamento, dallo scasso. vittorini
manzoni, 203: un uomo ben diverso dal dissodatore di poco fa, si propone
coniata da a. chun, comp. dal gr. sioaóc 'doppio 'e
, / sì ch'ella abenti dissolta dal corpo. boiardo, canz., 99
non avendo parte, che talmente effluisca dal gran corpo che non refluisca di nuovo
680: vogliono i popoli liberi sciogliersi dal freno delle lor leggi, e vanno
, sciupato e assonnato, insomma un artista dal sangue guasto e dalle abitudini dissolute.
boccaccio, v-75: da queste cose e dal non bene cultivato iddio nacquero i diluvi
la diapente] si discosta un poco dal numero dissoluto di chi parla senz'arte.
. milizia, ii-125: i romani dal toscano austero andarono in poco tempo al
crudele e fanatica. tommaseo, 4-i-110: dal- l'istruire all'educare è un gran
, vii-35: il nutrimento non si cava dal cibo per via di lesso, né
, parte purissima, che si spreme dal grano, ch'è putrefatto. guiducci,
miseria, al capezzale d'una creatura malata dal più feroce male che possa devastare una
-per estens. separazione dell'anima dal corpo, morte. cavalca,
: parlando della sua dissoluzione dell'anima dal corpo, e dell'abitazione celestiale. monti
., i-410: il realismo, abbozzato dal boccaccio, sviluppato nel quattrocento, corre
tendenze dei loro due popoli, affratellati dal comune nemico e dal comune esilio, aspettavano
popoli, affratellati dal comune nemico e dal comune esilio, aspettavano sicuri la dissoluzione
. algarotti, 3-415: le astrazioni dal concreto sono nella metafisica ciò che è
, iv-543: immobile sotto il muro dal quale continuavano a cadere sassolini e polvere
tutti i partiti, così come furono creati dal movimento nazionale del 1860, sono in
, di dissolvére); cfr. fr. dissolution (sec. xii; come