. ant. e letter. sciogliere dal giogo. 2. figur.
cfr. lat. dèjugàre * liberare dal giogo '. digiogato (part.
ant. e letter. liberato, sciolto dal giogo. sacchetti, 36-28: elli
tramater [s. v.]: dal sito chiamansi 'arterie 'o * vene
per la forma dei fiori; cfr. fr. digitale (nel 1545).
comp. da digital [e] e dal suff. -ina. digitalina,
comp. da digital [e] e dal suff. -ina; cfr. ingl
= voce dotta, deriv. dal lat. digìtus * dito '.
dotta, lat. scient. digitarla, dal lat. digìtus per la disposizione delle
= voce dotta, deriv. dal lat. digìtus 'dito '; cfr
. = voce dotta, deriv. dal lat. digìtus 'dito '; cfr
bot. ant. elicriso. fr. colonna, 1-2049: qui il cotilido
= voce dotta, comp. dal lat. digìtus 'dito 'e -fórmis
. = voce dotta, comp. dal lat. digìtus * dito 'e -gradus
dotta, comp. da digitossina] e dal sufi. -ide. digitonina,
dotta, comp. da digitossina] e dal sufi, -osio (che indica gli
se mortali. salvini, 40-254: guardatevi dal paragonare le più ricche cene delle cleopatre
intr. astenersi completamente o in parte dal cibo (o da alcuni cibi particolari,
rustico cultore / di breve campicel, dal rozzo letto, / temendo digiunar nel dì
treccone / che sta costì di là dal canto, e davale / dugento scudi di
lat. eccles. ièiùnàre, deriv. dal classico ièiùnus 'digiuno, affamato '
chi si astiene completamente o in parte dal cibo per mortificazione o penitenza.
suo insaziabile appetito, il succi, dal nome di un digiunatóre tra noi famoso
.]: 1 digiunò '. voce dal francese: colazione a forchetta.
desco '. = adattamento del fr. déjeuner * fare la prima colazione
colazione del mattino '(deriv. dal lat. iéiùnum nel comp. désiéiunare
iéiùnum nel comp. désiéiunare * uscire dal digiuno, rompere il digiuno ');
. = voce dotta, deriv. dal lat. dèjungère, comp. di
chiede e che vuole / augelletto digiun dal cibo amato, / e dal caro ruscel
augelletto digiun dal cibo amato, / e dal caro ruscel cervo assetato. a.
176: uscimmo; i tre ponci dal mio stomaco digiuno si scontrarono torbidamente col
occhi la percosse / poi che fu desta dal signor valente. zanobi da strata
] non meno di depurar la poesia dal gusto infetto del secolo, che di
digiune). astensione completa o parziale dal cibo e dalle bevande per un periodo
vivanda. bibbia volgar., v-470: dal digiuno sono infirmati li miei ginocchi;
mensa e ricca cena / uom stimolato dal digiun si move, / tal venne a
mantengon desto. forteguerri, 6-42: uscir dal bosco in una gran pianura, /
facevan paura. alfieri, 1-857: dal digiun tuo lungo / nasce in te il
molti uomini, vinti dalla fatica, dal digiuno, dalli ardori. pascoli,
trasporta, / cacciata da la fame e dal digiuno? filicaia, 2-1-145: ed
asseta, / arse e languenti e dal digiun consunte / paion dir [le pecore
è quella che può nascere... dal veder messi insieme astinenza e assassinio,
! e del digiun pur moro. fr. della valle, iii-309: come d'
sterilità. carducci, iii-15-193: venne dal padre suo educato ad accoppiare le discipline
-digiuno delle campane: quello che dura dal giovedì santo al sabato santo. -
sono registrate. -levare, trarre dal digiuno: liberare dalla miseria.
a mangiare, interrompere un periododi astensione dal cibo. -in partic.: mangiare
voce dotta, comp. da digiuno3 e dal gr. otójjloc * bocca
.. libero chi demon serve e dal re di vertù è digiunto! ottimo,
ii-31: l'anima ch'è digiunta dal corpo, non riceve naturalmente diversità delle