collo. = deriv. dal fr. défaut [e], che a
e], che a sua volta deriva dal lat. * dèfallita, da
farreazione. = voce dotta, dal lat. diffarreàtió -ónis. differènte (
: l'appetito corrotto è molto differente dal sano. maestro alberto, 153: se
altre cose cessando, dalla vista or dal fango e or dalle stelle ti vedrai
: sappi che il re, siccome dal popolo è differente nell'abito, così de'
: quante volte abbiamo noi le parole dal cuore differenti? quante il pensiero e le
dall'uomo, / che l'uom dal bruto. alfieri, 1-1207: e successivamente
ed autorità son io costretto esser differente dal brasavola e dal fuchsio. sarpi, iii-103
io costretto esser differente dal brasavola e dal fuchsio. sarpi, iii-103: tutti
, e occorse che differenza tanto vile dal maestro di casa fu pigliata per gara e
che hanno il loro prezzo intrinseco diminuito dal timore di vicino fallimento o di riduzioni.
cavalca, ii-240: lo ecclesiastico fa differenza dal riso del savio al riso dello stolto
. specie, sorta, qualità. fr. martini, 1-145: la materia [
valori delle variabili indipendenti (perciò differisce dal calcolo infinitesimale, dove si suppone di
l'occhio pervenga, o che partendo dal di dentro pure a l'occhio arrivi.
gr. 8ia- q>op<4; il fr. defférence è attestato nel xii secolo.
naso lievemente pron nziato e come affilato dal calcolo differenziale, era quel che si dice
; oltre di che egli è manifesto dal metodo degli antichi de'poligoni inscritti e circoscritti
e circoscritti, si può chiaramente vedere dal solo idearsi [ecc.].
differenziale. = voce dotta, dal lat. tardo differèntiàlis, da diffirentia
del volgo, ma di quella gloria che dal volgo differenziar lo poteva. segneri,
alto, si differenzia più altamente [dal volgo]; e il volgersi [per
assai presto di distinguerci da lui [dal padre], differenziarci, e nei
] indipendentemente dalla loro pratica destinazione e dal loro ufficio di delimitatori e differenziatori di
: / né differisce in altro il buon dal rio, / se non che l'
la pratica? questo ci giova a guardarci dal male e ad acquistare il bene.
voce dotta, lat. tardo differire, dal class, differre * portare da
d'ascoli, 921: [l'uomo dal naso aquilino] sempre differve e
il nostro incontro fu reso più difficile dal suo timore che volessi chiedergli un'intervista.
profferire le parole destinate dalla regina e dal consiglio regio, per soddisfazione del cardinale
dotta, lat. difficilis (comp. dal pref. dis-che indica opposizione, e
in testi antichi, è deriv. dal superi, lat. difficillimus.
compagnia, considerarmi con indifferenza, rioccupata dal suo tedio consueto. moravia, v-253
lontan, gran gente entrare / dentro dal pian dell'erbette bagnate. torini,
con la sua difficoltà a discernere il reale dal finto, la storia dalla favola,
il tempo non perdesse invano, prestamente dal cominciamento [dell'impresa] si tolse.
trovai dissuaso, una volta per sempre dal cacciarmi in quel laberinto burocratico.
getto dopo fatto. algarotti, 1-395: dal sonetto non si vuol levare qualunque sia
non osa scostarsi, nelle difficoltà, dal senso litterale. leopardi, iii-103:
[il pontefice] per sua natura dal concedere qualunque grazia dimandatagli, non
trattenere una persona con ragioni o pretesti dal fare qualcosa, fare difficoltà, suscitare
, son voci errate messe in uso dal 1860 in qua con le leggi subalpine
in trepidazione quando si riceve un invito dal commissario, per le dieci, con la
, e consistente nell'ingiunzione loro fatta dal questore di cambiare condotta, con l'avvertimento
gravissimo non mi paia e che, dal peso vinto, io non trabocchi alla disperazione
sgrida. marino, 4-248: psiche atterrita dal crudel comando / stupisce, e tace