però le latine, sebbene dovesse avere dal grandissimo lucrezio la dedicazione del suo poema
senza riserve, totale, completo. fr. colonna, 1-208: o stato di
, 4-225: fingeva di guardare fuori dal balcone cogli occhi pieni di poesia,
= deriv. da dedicare-, cfr. fr. dédicaloire. dedicatura, sf
però più delle altre feste ebraiche diviso dal nazionale: effetto de'tempi, e del
, e che è stata dottamente illustrata dal mazochi. d'annunzio, v
quale deliberazione fu con tanta caldezza favorita dal principe di oranges che molti dubitorono che
state già ne'bruzii presa per forza dal consolo clampezia, cosenza e pandosia e
, 12-174: gli ordini che partivano dal comando di brigata contenevano un linguaggio anche
ora conosce come il mal dedutto / dal suo bene operar non gli è nocivo,
raccolti e severi; esile la voce dedotta dal petto profondo; raro e visibile appena
e in vortice condotte / e rintorte dal fuso; e disgroppando / ed uguagliando
la denominazione di questo nome sia dedutta dal valore e dalla nobiltà della cosa.
i-91: supponendo gratuitamente che la lingua dal boccaccio in giù andasse deteriorando per la
arte antica e moderna, deducendole tutte dal loro principio fondamentale,...
nel retto: i grammatici lo deducono dal disusato tó? e ri). leopardi
). leopardi, ii-233: lo deduco dal nostro antico * visso ', il
sp., 9 (146): dal riscontro di questi dati noi deduciamo che
vedrà che quando il proprietario abbia dedotto dal ricavo l'interesse da pagarsi al sovventore,
, quasi fatuo chiaror di luna, dal fondo buio e mortale ove io senza
del paradiso. = cfr. fr. déesse. de facto (de
situazione effettiva corrispondente alla situazione giuridica indicata dal sostantivo a cui si accompagna.
la pienezza delle conseguenze giuridiche derivate dal riconoscimento compiuto con apposito atto formale (
= voce dotta, già registrata dal d'alberti. defalcare1 (difalcare
bocara e balca, / e ciò dal merto lor assai diffalca. manzoni,
crollo. = voce dotta, dal lat. mediev. defalcare 4 tagliare con
su fatigdre 'affaticare'; cfr. fr. fatiquer (sec. xiv).
rimuover la stanchezza a un corpo defatigato dal viaggio. colletta, 2-i-78: la
), * tartaro '; cfr. fr. déféquer (nel 1583).
operazione il cui scopo è di eliminare dal mosto la maggior parte delle sostanze in
v. defecare); cfr. fr. défécation (nel 1754).
grave deperimento. = voce dotta, dal lat. mediev. dèfaedàre * deturpare,
significato è dell'ottocento, deriv. dal sost. deferenza e ricalcato sul fr.
dal sost. deferenza e ricalcato sul fr. déférent. deferentectomìa, sf
voce dotta, comp. da deferente2 e dal gr. éxtojri) 'taglio '
insolita deferenza. '= voce dotta dal lat. dèferentia, neutro plur. di
è suppletorio quello che è deferito d'ufficio dal giudice a una delle parti.
di ferre * portare ': dal senso originario di * portare verso il basso
dell'effervescenza. = voce dotta, fr. défervescence, dal lat. dèfervèscentia,
= voce dotta, fr. défervescence, dal lat. dèfervèscentia, neutro plur.
'. la voce è già registrata dal panzini, iv-184. defibrazione
lasso! non è atlante sì defesso / dal ciel, ischia a tifeo non è
o per patti: separazione di sudditi dal loro sovrano, di soldati o di
sovrano, di soldati o di milizia dal loro capitano, di alleati dalla lega.
= deriv. da fibra; cfr. fr. défibrer. defìbrazióne, sf
. medie. allontanamento artificiale della fibrina dal sangue. = voce dotta, dal
dal sangue. = voce dotta, dal fr. défibrination. defìcere,
sangue. = voce dotta, dal fr. défibrination. defìcere, intr
rigutini-cappuccini, 188: 'deficiente', passando dal linguaggio della medicina in cui vale '
tale deficienza, la paura di essere canzonato dal suo sarcastico compagno di stanza, gli