superiormente ad ogni altro, se non dal maneggio de'suoi cavalli, da quello
n'andò a citerone. = fr. ant. corsier { coursier),
. = voce dotta, deriv. dal fr. corse * corsica * (perché
= voce dotta, deriv. dal fr. corse * corsica * (perché
, ecc.), tutti derivati dal corsivo aldino (o italico) introdotto
= voce dotta, deriv. dal lat. mediev. cursivus (da
con la mente incerta, / e dal corso spossati e semivivi. -in
sfera della sua attrazione, furono distolte dal loro cammino. leopardi, 23-20:
mal docile talpa infingarda, / chi dal neofito furor mi guarda? / quali su
sottomette. algarotti, 3-31: e dal corso di questa gran fiumara, che non
di strame. -lasciarsi portare dal corso dell'acqua: abbandonarsi agli eventi
pensate come vanno a chi si lascia portare dal rato, corso dei fiori (
a pruova, / e dal corso usato il piegano / dischiudendo una
ogni vertù sbandita, / ond'è dal corso suo quasi smarrita / nostra natura vinta
suo quasi smarrita / nostra natura vinta dal costume. arrighetto, 242: tutte le
d'ogni desir che tolga nostra mente / dal dritto corso et a traverso mande,
. / dunque sempre smarrita / fia dal suo corso? fanzini, iii-821: un
vi vuole chiaritade. non divenimmo noi dal puro oro allo ariento? l'altro
daltariento al rame; il terzo fue dal rame al ferro. -ant.
suo parlare. chiabrera, 107: dal cor tragge nocchier sospiri amari, /
anni: si vuole che il dispiacere procuratole dal sospetto che carlino fosse implicato nei fatti
esonerando la istituzione che li ha emessi dal dovere di convertirli in moneta metallica alla
esami) nei limiti di tempo previsti dal piano di studi stabilito dali'autorità scolastica
/ e portata a gran corso / dal ferrugineo carro. forteguerri, 16-43: i
pindemonte, 13-190: i feacesi scorgeran dal lido / venir la nave a tutto corso
d'un salto armato andò di là dal fiume. -uscire in corso:
. letter. percorso; battuto (dal vento); solcato (mare,
slataper, 1-45: una collina corsa dal succhio d'infinite radici profondissime, sgorganti
di farmi amazzare o di farmi pigliare dal bargello. comesse a un certo diavoletto
, lat. corsoeidès (plinio), dal gr. xopaosisr ^. corsóio
la coda e le orecchie. = fr. ant. courtaud (nel 1438)
bocca da fuoco: cortaldo. fr. martini, 1-246: la quarta [
= deriv. da corto: cfr. fr. courtain. cortana2, sf
= deriv. da corto: cfr. fr. courtain 4 la spada di ogieri
derla. entrava chi voleva dal portone sconquassato. la corte era
le officine de'suddetti edilìzi, comunque dal re non abitati. nievo, 1-29:
reale o bandita: solenne ricevimento ordinato dal sovrano o dal signore per celebrare un
: solenne ricevimento ordinato dal sovrano o dal signore per celebrare un evento particolarmente felice
fa al ballo; / ma quel che dal suo officio se 'nfegna, / la
ordinaria e amministrativa, per un terzo dal parlamento in seduta comune, per un
in seduta comune, per un terzo dal capo dello stato), che ha
dall'assemblea generale delle nazioni unite, dal consiglio di sicurezza, e da ogni
chiuse da un muricciuolo tanto alto dal piano della corte, che per entrarvi bisogna
altro bambino, né li lasciava uscir dal buio di casa, tranne che per
ne unghiano la corteccia lichenosa con roncolette dal manico rosso. vittorini, 1-25
pensare che quelle triste parole messe fuori dal tasso (siano del padre o sue
le passeggiate, dai corteggiamenti, e dal sospirar per pratica. soffici, ii-213:
. / gli fa festa natura, e dal fecondo / grembo erbette la terra e
1 zefiri sereni, / e quando dal nevoso aere inquiete / tenebre e lunghe