lontane, / che 'l sol ne vela dal cefiso al tago. forteguerri, 1-87
riparare, in partic. per proteggere dal sole, dalla pioggia, ecc.
leggera che aveva riparato fino allora gli spettatori dal sole, come per sollecitarli ad andarsene
steso sui teatri e sugli anfiteatri per riparare dal sole gli attori e il pubblico.
mie. = voce dotta, dal nomin. del lat velatìo -ònis, nome
monaca, velata, rinchiusa, separata dal consorzio degli uomini. -rivestito o
avviluppato dalla nebbia, dalla foschia, dal fumo. loredano, 5-236: ma
l'aria, sono tutti ricordi cesellati dal freddo, che aizzava il sangue giovane
invece, li aveva piccoli, velati dal sonno insoddisfatto. -appena accennato (
palazzeschi, i-611: renzino mostrò fin dal suo nascere un'espressione gracile, dolorosa
. aretino, 9-309: giovanni velato dal sonno non pur vide in visione quello
= deriv. da vela; cfr. fr. voilure (nel 1678).
guardava in alto la città quadrata / dal sole arrisa, e mormorava un lento /
v. velo); è registr. dal d. e. i. che l'
voce dotta, comp. da veleno e dal tema del lat. ferre 'portare',
: lume non è, se non vien dal sereno / che non si turba mai
si presume di offendere un uomo inattingibile dal vile velenuzzo di quei vermi.
anzi risorge / in lui, che ornai dal velenoso tarlo / nel core è roso
seno, con parlar velenoso disse. fr. morelli, 56: molte belle proteste
ed ecco che il mio sposo fu chiamato dal re alla guerra ed ecco che ritornò
deriv. da vela, sul modello del fr. voilerie. veleria2,
femm. di velo, sul modello del fr. voilette. velétta2 { vellétta)
acciocché scorga le navi che vengono, dal più lontano che può. d'annunzio,
, 38 (659): già fin dal primo momento, le due anziane stavano
entrar nel discorso essenziale. = dal portogh. veleta, dimin. di vela
deriv. da velum 'vela'o forse dal nome della ninfa della città di velia,
deriv. da vela, sul modello del fr. vèlique. vèlico2, agg.
lat. scient. veliìdae, deriv. dal nome del genere velia (v.
v-2-920: in delfo, come sbarcai dal mio veliere venturiere, corsi a cercare una
sostant. di veliero1, sul modello del fr. voilier (nel 1660).
da velum (v. vela) e dal tema dei comp. di facère 'fare'
velum (v. vela) e dal tema dei comp. di facère 'fare';
. di facère 'fare'; è registr. dal d. e. i. (che
, lat. scient veliger, deriv. dal tardo veliger, comp. da velum
da velum (v. vela) e dal tema di gerire 'portare'. velina
in offset o in rotocalco. = dal fr. vélin (nel 1415),
offset o in rotocalco. = dal fr. vélin (nel 1415), propr
1415), propr. 'di vitello'(dal lat vitulinus), che già nel
nuovi sbarchi. sarebbe stato come uscire dal rifugio sotto gli ultimi colpi ai velivoli
pieni! arici, ii-174: giove dal sommo etra guardando / al velivolo mare,
velum (v. vela) e dal tema di volare (v. volare)
. velle), da cui il fr. velleità (nel xvi sec.)
deriv. da velleità, sul modello del fr. vélléitaire (nel 1894).
dei colli albani nella varietà bianca, dal sapore vellutato, o rossa,
sapore vellutato, o rossa, dal sapore fruttato. = dal nome della
rossa, dal sapore fruttato. = dal nome della città laziale di velletri (roma
specie s'affollano sul mio guanciale, dal pavimento, dalle pareti, dall'aria:
, iì-44: il savio ulisside / telemaco dal suo seggio / coperto di velli lanosi
, i-276: né per difender le membra dal gelo / muoion le fère per averne