= voce napol., dal fr. ant. venelle 'stradina', dimin.
. di 'vicolo'è registr. dal d. e. i. (che
dotta, lat. scient. vanellus, dal provenz. vanelo, deriv. da
.. /... / chi dal proprio lavoro / cerca libera vita,
eco della lamentazione lugubre; e di là dal muro sonavano le zappe e le vanghe
zappetta e una vangacela. = dal lai tardo vanga, di origine germ.
dentro, posò sul bordo la vangaiòla dal manico lungo: la rete s'afflosciò.
terra per uso de'cocomeri, egli è dal principio fino a'venti del mese d'
d'annunzio, iv-2-1272: avevamo discostato dal nostro spirito il suo genio, come
del vangatore che, spossato e affannato dal suo duro lavoro, di tratto in tratto
cortonesi, 1-i-158: magdalena decta stesti / dal castel nel qual nascesti: / marta
virtù alle follie ed all'avidità; dal vangelo alla superstizione sanguinaria. 5
, lat. tardo evangettum, euangelìum, dal gr. crisi etiawé ^ ov,
. vangelo; brano, preghiera tratta dal vangelo (con uso scherz.).
staffa di metallo, che sporge lateralmente dal manico della vanga, a cui è
di origine malgascia; è registr. dal d. e. i. (che
vanìa. bissari, 2-182: il sottrarsi dal tempo, il tòrsi a morte,
voce dotta, comp. da vano e dal tema dei comp. lat di facére
. bot. pianta tropicale, diffusa dal messico alla florida meridionale, appartenente al
nella famiglia orchida- cee; è caratterizzata dal fusto cilindrico, da fiori bianchi di
a capsula del frutto; cfr. fr. vanille (nel 1693).
, da cui si estrae una sostanza dal sapore simile a quello della vaniglia,
caratterizzata da un aspetto cristallino incolore e dal profumo di vaniglia; viene usata come aromatizzante
= voce dotta, deriv. dal lat. scient. vanilla (v.
= voce dotta, comp. dal lat. vanus (v. vano)
: la gara che gli veniva proposta dal giovane vaniloquente egli si sentiva di accettarla
. = voce dotta, comp. dal lat. vanus (v. vano)
(v. vano) e dal tema di loqui 'parlare', sul modello del
, lat. tardo vaniloquìum, comp. dal class, vanus (v.
(v. vano) e dal tema di loqui 'parlare. vaniloquire,
da vanus (v. vano) e dal tema di loqui 'parlare.
posto / dopo una lunga disputa, e dal cuore / sentir vanire l'ultimo rancore
tentare la mia vanità, per riconoscere dal mio contegno infin dove ella possa lasciarsi
tacere, ma non si sradica mai dal cuore di chi è nato distinto, di
intanto la donna era vanita del tutto dal mio orizzonte, un mio vigile genio o
. leoni, 247: fummo illusi dal giornalismo e da una stampa esagerata e
a terra a piombo, / come casca dal ciel falcon maniero / che levar veggia
, 1-5: lunge il sonno sen va dal mio martiro; / né mai volge
manino 'maia- letto'nel 1216), dal lat. tardo hocannivus, deriv. dal
dal lat. tardo hocannivus, deriv. dal class, hoc anno 'in questo anno'
. ant. vaglio, setaccio. fr. colonna, 2-168: et una di
desideri] è... contenersi dal leggere libri vani. leopardi, 10-77:
vanità d'essere persone dabbene, ciascuno dal suo lato? io per me, a
di quell'ottimo padre, che ci trasse dal nulla, e ci formò ad immagine
aretino, 18-46: ecco venire (credo dal cielo) certa carta in guisa di
avea fatto sì fu cassato e reso vano dal sanato di roma. 18
andato nella latrina, sconficcò un'asse dal pavimento, e dal vano che ivi
, sconficcò un'asse dal pavimento, e dal vano che ivi sotto comparve trasse fuori
in alcuni vani scherzi di animali fatti dal sneyers, pittore eccellentissimo in questo genere
paludosi dell'africa equatoriale e meridionale, dal muso tozzo e pelame lungo e ispido