che astrae e prescinde dallo specifico e dal particolare (con partic. riferimento a
-filos. che tende a passare dal particolare all'universale. genovesi, 2-153
concetto. -filos. rendere assoluto, astrarre dal particolare all'universale (anche assol)
frequent universalizzazióne, sf. passaggio dal particolare all'universale; il rendere universale
che ogni cosa la quale si comprende dal viso si comprende riflessivamente. b.
vero delle valide solamente. -prescindendo dal singolo individuo, riferendosi all'uomo in
per mangiare un poco di legume fosse rallargato dal suo proponimento. = deriv
, sm.: organismo didattico costituito dal raggruppamento di istituti e cattedre di materie
11 tributo. ascoli, 11: dal vertiginoso movimento del municipio parigino parte ogni
che meno si discostano e s'allontanano dal primo e più alto cielo.
sia stata, e che nulla possa nascere dal nulla? mamiani, 10-ii-173: ciò
valore del bene e l'infinito disvalore dal male: ché nella buona volontà c'è
v. universo 1); cfr. fr. univers, ingl. universe, ted
monostabile. = comp. dal lat unus (v. uno) e
un altro fuoco; equivocamente, come dal sole, e dal movimento locale.
; equivocamente, come dal sole, e dal movimento locale. rosmini, ii-124:
(v. uno) e dal tema di vocàre (v. vocare)
monovoltino. = comp. dal lat. unus (v. uno)
, lai mediev. hunnìcus, deriv. dal tardo hùnni (v. unno
lai tardo hunni o unni, deriv. dal mongolo hiung- nu. uno (
petrarca, 109-12: l'aurea soave che dal chiaro viso / move col suon de
che agli inizi mal riuscivo a distinguere dal genere poemetto. -nelle forme aferetiche
-in correlazione con altro, anche preceduto dal- l'art. determinativo. -l'uno
vittoria in mezzo a nui: / fuggon dal volto suo morte e peccato, /
, o versi gentili, che salivano dal basso. -andare, entrare,
che non ridesse un altro. = dal lat. unus, di origine indeur.
quindi capra, alfin serpente, / dal tergemino corpo unqua spirasse / fuoco e
il dormiglioso / endimion, per cui dal ciel si mosse, / al suon de'
, / al suon de'baci suoi dal sonno scosse? metastasio, 1-ii-759: muto
il viso. carducci, iii-2-143: se dal cor profondo unqua mi cade / la
la romulea, quale mi pare uscita dal vaso della pomata e dal corno della
mi pare uscita dal vaso della pomata e dal corno della mistura di suarello, poi
unte di pece, e tenacemente uncinute dal lato di sopra, e in uelle
suo vicino, a cui stava per cader dal capo il cappellaccio unto, ingessato.
una qualità negativa, corrotto, macchiato dal peccato. febus el forte, ii-35
ch'aman tonto. = dal lai unctum, neutro sostant di unctus,
medicazioni o applicava unguenti e impiastri prescritti dal medico. documenti delle scienze fìsiche
direi quasi, untuosità tante volte raccomandata dal de liguori e dal di compostella.
tante volte raccomandata dal de liguori e dal di compostella. = deriv.
marchi, iii-2-298: quasi ogni scrittura pubblicata dal cinquanta in giù, spira compostezza ^
v. ungere); cfr. fr. onction (nel 1190).
in sé il suo destino futuro. nata dal limo, aveva in sé il soffio
rights of man, da cui anche il fr. droits de vhommé).
e sia. noi lo dicemmo sin dal programma del nostro giornale; se per questa
il fante di picche, così detto dal colore. carducci, ii-14-269: non è
fra tanto malumore di uominacci reduci notturni dal gioco perduto, intenebrati e bramosi di
27-061: al par di paolo fui acciecato dal violento fulgore della rivelazione dell'uomo dio
traduttori, ac- cattavan di per sé dal latino, dal provenzale, dal francese que'
cattavan di per sé dal latino, dal provenzale, dal francese que'vocaboli che
per sé dal latino, dal provenzale, dal francese que'vocaboli che facevano all'uopo