. nievo, 489: non si stancava dal seguire suo marito, dal sopportare pazientemente
si stancava dal seguire suo marito, dal sopportare pazientemente le sue stranezze, la sua
. n. 2 è registr. dal d. e. i.
guglielmotti, 883: 'strangolagàbbie': voce formata dal nome gabbia, e dal verbo
formata dal nome gabbia, e dal verbo strangolare. specie di imbroglio che si
: lo scrivano, minacciato ai strangolamento dal sergentello che un giorno gli fece tirar
poco armoniosi. sergardi, 1-121: dal sen quel dì del liquido elemento / trasse
economia. = lat. strangulare, dal gr. otqayyakùio, deriv. da oxeayycxwc
marziale, concettizzando sopra il fanciullo strangolato dal ghiaccio, prese la materia del giaccio,
soffocato dalla tensione, dall'angoscia, dal prorompere di un'emozione (la voce)
barabba, colle mani in aria, strangolato dal rispetto. sbarbaro, 1-64: prendevo
ogni teoria moriva strangolata se si cominciava dal designare come 'quella lì'la giovinetta vera madre
arbasino, 155: vedevo soltanto ragazzi strangolati dal bisogno, puntare con ogni sforzo alla
dossi, iii-286: zefiro poi, dal buon successo eccitato, ingollava bocconi strango-
gli umor del cavallo infreddato, che dal capo discendono aa esse, per lo crescimento
vostro costo a magnare stranguglioni, che dal primo anno in poi de le noze si
: tante altre cose seguitò a tirar fuori dal petto quel benedetto uomo, lasciando sgocciolare
sgocciolare sulle gote rese fonde e scialbe dal male quelle lagrime, che in presenza di
= voce dotta, lat. strangùria, dal gr. oxqavyouqta, comp. da
in partic., nel linguaggio marxista, dal complesso delle attività, dei prodotti e
malinconia; e neppure: di straniaménto dal mondo che nondimeno era il suo unico
ostinato amore di qualità che ti strania dal prossimo. -intr. per lo
l'uomo essere bestia quando si strania dal vero amore. thovez, 103:
2-15: fingeva ora d'essersi straniato dal discorso quasi volesse intendere che alla fin
estatico che mi straniò d'un tratto dal luogo e dal tempo. -intr.
mi straniò d'un tratto dal luogo e dal tempo. -intr. con la particella
.. l'aspetto di persone straniate dal mondo circostante. -in una sineddoche.
da quella notte nuova ed infelice / e dal fondo del mio sangue straniato / schiavo
guittone, ii-iv-3: omo religioso, departito dal mondo e stra niato,
», borbottava simile a uno straniato dal dispiacere. idem, 12-151: dalla mattina
di non dir nulla e di attendere dal mare e dal cielo e dall'aria quella
dir nulla e di attendere dal mare e dal cielo e dall'aria quella sempreviva perfezione
. che è diverso dalla propria nazione o dal luogo di cui si parla.
. che si parla in un paese diverso dal proprio (una lingua); che
unificazione dell'italia e della sua emancipazione dal dominio straniero e teocratico. quasimodo,
valgono. -isolato dagli altri o dal mondo; chiuso in sé.
uomini eretici... sono stranieri dal grembo della santa chiesa. 8
di una persona, che è alieno dal suo modo di pensare o di agire;
o germanesi- mo prorompente d'un tratto dal fondo misterioso ai una vergine razza che
. che proviene da fuori, che agisce dal di fuori, che deriva da cause
dalla sostanza con cui si mescola o dal corpo a cui si unisce o su cui
straniero dalla sua refezione. = dal fr. ant. estrangier (mod.
dalla sua refezione. = dal fr. ant. estrangier (mod. étranger
. da estrange, che è dal lat. extranèus (v. estraneo)
ant. e letter. che è diverso dal proprio paese, straniero; lontano dalla
strania, che cadea / una pioggia grandissima dal cielo, / n'andasse per le
spagn. extrano, portogli, estranho e fr. ant. estraigne ed estrange (
ebbe attorno un cerchio di gente stranita dal suo fare, cominciò a elemosinare pietre
vita di romita e tutta fu istranita dal mondo. = deriv. da
moltitudine de fedeli. = comp. dal lat extra (v. extra) e