la favola che non necessità derivanti dal carattere. piedi sopra le giunture,
orrido e grande / serpe che si dal cassiere del ministero la somma snocciolata al catarinic-
. g. giudici, 8-47: provvido dal taschino del panciotto la f. f.
e snocciolata 7 sul polpasità che dal ferro, per non saper ancora lo snodaménto
forza [di amore], / dal mie cor lasso le catene snoda, /
la cagione / nel suo tacere, dal timor la snoda / e dice: «
non ne le snodi. -redimere dal peccato (con riferimento a cristo).
levamento di durezza, presa la traslazione dal nodo, il quale è la più
di una pianta; togliere i nodi dal fusto di una pianta. -al figur.
larga vena ad uscire. sciogliersi dal nodo in cui è raccolto; ricadere
sinuosi. -in partic.: liberarsi dal torpore, sgranchirsi. niccolò da correggio
, e io giù (salto) dal letto: cascai, che mi si snodò
pisis, 1-99: s'è destata lenta dal su torpore e si snoda..
del violino... si levava dal giradischi e si snodava e si attorcigliava per
da queste stanze invano prese ad esempio dal pescarese. -intenerirsi (l'animo
reparto militare); separarsi, allontanarsi dal proprio gruppo. m. villani,
n. 4. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
sciolta, come avanti che fosse tocco dal male. -sfrontato, impudente,
longitudine, i quali, per sottrarre dal ricevere l'impressioni del comun movimento della
e che le snodature dei tiranti, dal tortiglione di comando ai cuscinetti, fossero salde
più tardi. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
lavoro degli altri. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
alcune altre persone. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
in casa loro. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
un pugnale o un'arma in genere dal fodero. francesco di vannozzo, 105
il brando. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
. 2. sguainato, estratto dal fodero (un'arma, in partic.
goldoni, xii-590: giungeva il cavalier dal monte / colla spada snudata, 1
l'infimo cadere. = comp. dal pref. lai ex-, con valore intens
del boia. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
meticolosa e senile. = comp. dal pref. lat ex-, con valore privativo-detrattivo
grecia so euristeo rege. = dal lat. sub, di origine indeur.
nel 1697. = deriv. dal nome del monastero di ash- shuwair.
regno e soalzato. = comp. dal pref. lat. sub-'sotto'e da
di tipo levalloisiano. = dal nome della regione indiana del soan.
del barone nubilara. = adattamento del fr. soirée 'serata', deriv. da soir
cavano i colori più brillanti e soavissimi odori dal nero catrame. -dolcemente profumato (
. scala del paradiso, 253: quando dal sonno noi ci leviamo buoni e soavi
. francesco, 2-45: io te chiamai dal secolo, essendo tu nelli peccati,
cagionatole o dalla sua stanchezza, o dal mormorio di quel- l'acque. cesarotti
1-xxxii-114: corre a quello affannoso e dal bel guardo / cerca all'interna struggitnce fiamma
di andar soave, mi fu donato dal buon marchese del vasto.
e diserrando, sì soavi / che dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi. libro
/ traimi di pena. = dal lat. suavis, corradicale di persuadére (
soave più squisito. = dal toponimo soave. soaveménte (ant.
e i zeffiri sereni, / e quando dal nevoso aere inquiete / tenebre e lunghe
amorosi congiungimenti,... poi vinti dal sonno abbracciati soavemente dormendo stettero tanto che
'l colmo de l'arco / che dal quarto al quinto argine è traghetto. /
il neonato] e suo piccolo dito dentro dal fondamento mettere e soavemente aprire, per
bella / soavemente inchina / vedo tremar dal puro ciel la stella, / la