= dal fr. slabre, forse dal lat. liburna, che è dal gr
forse dal lat. liburna, che è dal gr. xipugvóv [jixoiov] 'navicella
sfibbiare l'armatura; scingere l'arma dal fianco. boiardo, 1-23-34:
le ginocchia, tu non puoi slacciarti dal suono se non slacciandoti da te stesso.
3. per estens. liberare dal proprio dominio. bartolomeo di castel detta
slacciava il cuore da troppo tempo stretto dal dolore. 4. separare i
, da lui si slaccia, / pende dal letto e quasi in piè si rizza
, poiché slacciossi a lui l'elmetto / dal colpo del nimico e dal dispetto.
elmetto / dal colpo del nimico e dal dispetto. monti, 5-251: l'elmo
il ferreo ardor già non si slaccia / dal petto tuo, che tanto ti martira
guzione del suo ufficio = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
. volponi, 8-85: sale dritto dal sotterraneo dei garage,... già
da anni quando fu veduta da david dal palazzo. segneri, ii-579: •
un rumore sordo simile a quello prodotto dal cozzare di due gusci. calvino,
altri. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
voce di area sett., comp. dal pref. lat ex-, con valore in-
ancora sladinata, questa è una macchina dal rodaggio lungo. 2. femm
spaldi / contesi. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
voce d'origine espressiva, probabilmente comp. dal pref. lat. ex-, con
deriv. da slalomismo; voce registr. dal d. e. l. i.
d'una frana. = comp. dal pref. lat. -ex, con valore
delle 250 libbre. = comp. dal pref. lat. -ex, con valore
alcuni luoghi essendo il monte slamato talora dal carico delle nevi e talora dalla forza dell'
imbastiture o slanaggi. = comp. dal pref. lat. -ex, con valore
cappelli. = comp. dal pref. lat. -ex, con valore
con la quale si separa il vello dal cuoio degli animali macellati ricorrendo alla fermentazione
agenti chimici. = comp. dal pref. lat. exr, con valore
. calzabigi 106: in languido suon dal petto slancia / i suoi dolenti appassionati
un luogo; levarsi in tutta fretta dal letto. - in partic.: andare
mazzini, 41-281: i carabinieri guidati dal colonnello boldrini si slanciavano ad inseguire l'
con due grandi ale alle mani si slancia dal vertice della torre, e va maestralmente
le viscere. pratesi, 5-110: slanciandosi dal muro corse verso leonarda.
1-391: qualche slancio poetico può uscire dal popolo e deve uscire. leoni, 481
via slanciati. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
e me fa strafriger tuta la carne dal co fin a la cima e sera menor
tuxa la mare. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
quando colui disse della slanciata del sasso dal ciclope a'danni della nave d'ulisse
a salti, a corse, scendevano dal colle nel vallone di ventina.
che il campo di slancio sia invaso dal pollame » disse paolo tarsis, alludendo
strepitosi che non riescivano mai a distaccarsi dal suolo. marinetti, 1-52: 'corsa di
creano nuove specie (ed è calco del fr. élan vital, teorizzato nell'opera
checco, abbassandosi ad un muricciolo con termine dal quale, di slancio, si poteva
slancio il corridoio mentre il vecchio usciva dal bagno. -con un unico,
deverb. da slanciare, sul modello del fr. élan (nel 1778) per
cotesto mio ragionare. = comp. dal pref. lat. -ex, con valore
ama citare i suoi 'predecessori'di romanzi giovanili dal 'ca- tcher in thè rye'stesso a
thè rye'stesso a tondelli e molto eredita dal loro stile slangato e antiletterario.
dalla monta. = comp. dal pref. lat. -ex, con valore
stanchi e annebbiati. = comp. dal pref. lai -ex, con valore intens
. = voce onomat., tratta dal linguaggio dei fumetti americani. slappare,