che desinava la mattina con lui binguccio dal poggio e nuto buglietti, sì che egli
vizii premiati e virtù neglette. = dal lat. siccus (v. secco)
seccetate; / estannoce l'ocelli, loco fr. martini, i-305: el sapore resulta
più duro caldo perché allora, venendo dal forno, si trova nel vigore della sua
altre, cioè umidità e siccità, dal medesimo aristotile chiamate prime, a differenza
il marchese, uomo dabbene, indovinando dal calore della mia eloquenza la siccità del mio
; dall'altra dormiva, come incantata dal gran sole pomeridiano, la campagna siccitosa.
sembianza calamitosa. 5. inaridito dal sole e dal salmastro (la pelle)
5. inaridito dal sole e dal salmastro (la pelle). cassieri
sf. ant. arsura. fr. colonna, 3-9: vaso da bevere
/ poscia che vide polissena mi dal mio pensiero di venire avostra signoria innanzi,
hanno le stelle, tutta l'nanno dal sole, ma non però dimeno elle sono
/ siccome il sol che schiude / dal pigro germe il fior. piave, 25
il casto petto / che i lunghi crindiscorrenti dal collo / coprian siccome li moveano paure.
sa per esperienza di qualche legno grossogià sbattuto dal vento dentro al porto. -con
animo, così queste lettere saranno confuse dal mio non saperdire il bisogno mio. giannone
, e l'anima la più dominata dal furore ha di necessità i suoi intervalli
per indicare la dipendenza della poesia pastorale dal modello greco del poeta siracusano teocrito).
voce dotta, lat. sicèlis -idis, dal gr. zixexlg. sicèlio (sicèlicon
sorella dina. = deriv. dal lat. sichem (ebr. shèkem,
, agg. che presenta termini derivati dal dialetto siciliano (il lessico di un'
, a teorizzare e perseguire l'indipendenza dal regno napoletano e, in seguito,
! sici- lianaccio » gli disse venerina dal letto, mentre egli lo contemplava deluso
nella cuna. = deriv. dal toponimo sicilia. sicìlico (sicìliquo
. danzatore di sicinnide. fr. colonna, 3-231: fora dii tempio
= voce dotta, lat. sicinnista, dal gr. oixiwtotfjg, deriv. da
= voce dotta, lat. sicyontus, dal gr. eixvòviog, deriv. daltoponimo zixixbv
= voce dotta, lat. sycites, dal gr. ouxltrig [oìvog], deriv
= voce dotta, lat. sycitis, dal gr. ovxìxig (v. sicite1)
era un peso detto dagli ebrei 'schekel'dal verbo 'schekal', che significa pesare,
voce dotta, lat. tardo siclus, dal gr. olxxo$, che è dal-
, dal gr. olxxo$, che è dal- l'ebr. shegel, deriv.
alle retate dei giannizzeri, si riconoscano dal modo di parlare. 2.
= voce dotta, lat. sycophanta, dal gr. ouxoqpavxrjg, propr. '
solo con guardare le orine e far dal suo tripode ricettacce, dopo d'averle
dotta, lat. sycomóros e sycomórus, dal gr. odxó ^ ooog, comp
egli chiama sicopirina. = dal portogh. sicupira, adattamento di una voce
= voce dotta, deriv. dal gr. oùxov 'fico'(v. sicite1
pulci, lxxxviii-ii-303: inclita musa, che dal sacro asilo / delfico in te tant'
surge tuo gloria e si rigira, / dal mar sicuro all'indo e quel di
in versi, quali sono stati illuminati dal san- tangelo, e designano nella specie
= voce dotta, lat. sicùlus, dal gr. zixexós, che è dal toponimo
, dal gr. zixexós, che è dal toponimo zixexxa 'sicilia'. sìculo2 (
seguranza e cussi se accostassemo. = dal provenz. seguranza, deriv. da segur
, deriv. da segur, che è dal lat. securus (v. sicuro
i prestatori col pegno. -liberare dal pericolo di incorrere in una pena ultraterrena
difendere l'onestà alle fanciulle ch'egli traeva dal pericolo di rovinare. rosmini, xiii-355
-esplosivo di sicurezza: quello che, dal momento che è mescolato con sostanze inerti
cinelli, 2-24: 1 carabinieri si sbarazzavano dal viluppo dei mantelli. « scusino,