retro in conno. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
una luce insufficiente. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
fruscio d'impertinenza / in voi nasce dal giuoco, non giuocate ». nieri,
anzi d'essere come una sguerguenza permessasi dal creatore di essi in un momento d'estro
= dallo spagn. vergiienza, che è dal lat. verecundìa (v.
segò la pappagorgia. = comp. dal pref. lat ex-, con valore intens
lo sgufa. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
tutte le altre. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
rispondere prima. = comp. dal pref. lat. ex, con valore
pungerli, sguidarli. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
baston concerollo. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
: succede un abbaglio di stampa arrecato dal soave di sguincio, quasi una sciocchezza del
viottole erbose. = deriv. probabilmente dal fr. ant. guenchir, a sua
erbose. = deriv. probabilmente dal fr. ant. guenchir, a sua volta
. guenchir, a sua volta derivato dal francone wenkjan 'andar di traverso, per
pulpito come unospiritato. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
, sm. scioglimento di un cane dal guinzaglio. cicognani, v-1-455:
(sguinzàglio, sguinzagli). liberare dal guinzaglio un cane, in partic. perché
spalandola), = comp. dal pref. lat ex-, con valore privativo-detrat-
guizzo, balenìo. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
deverb. da sguisciare. sciolto dal guinzaglio (un cane).
pelle per il solletiera due carabinieri sguinzagliati dal massimo carabiniesguisciare, brillando. tico della
partic. per nascon = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
). di un ambrogio fusella sguinzagliato dal capitano di giunievo, 17: alcuni
, 7-102: rosso di pelo, dal viso lentigginoso e un pesse in quelle e
per un cordiale. nie dal punto della partenza, ove brilla il panciotto
lo sguinzagliatóre. sguizzate dentro dal mare allora, una mezza dozzina di
ghiaccio vivo, = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
sforzo così disperato che alla fine sguizzò dal coppo in piedi su la chiatta.
5. tr. ant. estrarre dal fodero. pulci, 18-32: quivi
proprio nella nassa. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
agostini, 4-8-49: grifon sguiccia fuora [dal nascondiglio], e dietro tocca /
piemont. sghiarola. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
, passaro. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
lelor peccae no se scuram. = dal lat. tardo excuràre (r. e
. w. 2991), comp. dal pref. ex-, con valore intens
. (sgùscio, sgusci). estrarre dal guscio, dalla buccia, ecc.
. con questi manini. -estrarre dal guscio un uovo sodo. g.
. -estrarre dalle valve un mollusco, dal tegumento un crostaceo. a.
prendo un buon mattone / e 'l celabro dal capoza riflessione. 10 non ti sguscio
rubesta / la vendetta e s'isguscia dal suo mallo, / come quand'una noce
giunta l'ultima giornata. -uscire dal guscio dell'uovo (un uccello, un
, 19-20: la portinaia sgusciò dal suo bugigattolo ridendo, le guance arrossate di
mangiato con gusto. -uscire dal letto, venire fuori dalle coperte per
gli svegliò l'appetito, e sgusciando lieto dal suo involucro tépente, andò fuori per
si levò all'alba sgusciando pian piano dal letto. -uscire da una folla facendosi
natura. di giacomo, i-578: dal finestrone di faccia, sgusciando per una
è sforzatodentro. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
di sgusciare), agg. liberato dal guscio, dal rivestimento esterno, dal baccello
, agg. liberato dal guscio, dal rivestimento esterno, dal baccello, ecc