, lungo più di due braccia e dal lato più grosso di sopra sfessi in croce
breccia. sanudo, lviii-535: deserossi dal cielo una saita che minò tre caxe
il capello. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
sua sfenditura, con le sue fini unite dal rosso della bocca, con l'incarnazione
lat. scient. sphenia, deriv. dal gr. acpi ^ v acpryvóg
lat. scient. sphenisciformes, comp. dal nome del genere spheniscus (v.
color nero, macchiato di alcuni punti che dal bianco lato. =
dotta, lat. scient. spheniscus, dal gr. otprivloxog, dimin. di
lat. scient. spheniscus, deriv. dal gr. ckpryvlaxos (v. sfenisco1
apofisi sfenoidale-. sporgenza che si origina dal tramater [s. v.]
. = voce dotta, comp. dal gr. ocpfyv ocpryvóg (v. sfeno
. = voce dotta, comp. dal gr. ocpfyu ocpryvóg (v. sfeno
e xpóxacpog 'tempia'; è registr. dal d. e. i. sfenodèsmo
lat. scient. sphenodesmus, comp. dal gr. ocpfyv ocpryvóg (v.
) e òeopóg 'legame'; è registr. dal d. e. i.
lat. scient. sphenopsida, comp. dal gr. tramater [s.
e òòoóg òòóvxog 'dente'; è registr. dal d. e. i.
dotta, lat. scient. sphenodontidae, dal nome del genere sphenodon (v.
. = voce dotta, comp. dal gr. ocpfyv ocpryvóg (v. sfeno
dotta, lat. scient. sphenophillaceae, dal nome del ridofite, fossili dal
dal nome del ridofite, fossili dal devoniano al triassico, che hanno fusti
dotta, lat. scient. sphenophillales, dal nome del genere sphenophillum (v.
lat. scient. sphenops, comp. dal gr. ocpfyvocpryvóg (v. sfeno)
, diffuse nel paleozoico e ora rappresentate dal solo genere equiseto, che hanno cauli artico
, = voce dotta, comp. dal gr. o . da sfenoide, n. 1 e dal gr. otófia 'bocca'. lat. scient. sphenodon, comp. dal gr. ocpfyv = voce dotta, comp voce dotta, comp. da sfenoide e dal gr. xoyxfy 'taglio'. bianca e la lat. scient. sphenorinchus, comp. dal gr. = voce dotta, comp . = voce dotta, comp. dal gr. ocpfyv ocpryvóg 'cuneo'e xlùog = voce dotta, comp. dal gr. ocpfyv ocpryvóg 'cuneo'e yréxqov genere sphenophillum, che è comp. dal gr. ocpfyv ocpryvóg (v. tramater ) e cpóxxov 'foglia': è registr. dal d. e. i. porzione della nella pelvi, = deriv. dal gr. ocpfyv ocpryvóg (v. sfeno
lat. scient. sphenostigma, comp. dal gr. otpfjv ocpryvóg (v.
. = voce dotta, comp. dal gr. ocpfyv o (pr] vóg
. = voce dotta, comp. dal gr. ocpi'yv oqnjvóg (v.
che si chiama il centro di essa, dal quale tutte le linee diritte che si
nell'aver tutte le linee rette prodotte dal suo centro sin alla circonferenza eguali.
discendono i troiani, ed elettra discende dal massimo atlante che, con le spalle,
e alle superne sfere / tutta rivolta, dal tuo puro e cheto / aere che
ungaretti, i-115: quando mi desterò / dal barbaglio della promiscuità / in una limpida
di azione'quella i cui raggi si estendono dal centro del fornello sino ai punti ove
massa sferica che si allarga co'suoi raggi dal centrodel fornello della mina fino ai punti nei
molecole del terreno non sono più smosse dal suo effetto o dove la tenaglia del
e posto in una sfera che lo esclude dal paragonedi maggioranza, è perciò appunto sano e
fuoco: raggiera luminosa che si diparte dal capo e giunge al centro dello scudo.