dall'uso corrente di una lingua; escluderle dal proprio linguaggio. f
f tolomei, 3-108: sbandita dal regno suo la umiltà de'vocabuli,
11-263: non pur dagli scritti ma e dal discorso familiare e dal pensiero i gallicismi
scritti ma e dal discorso familiare e dal pensiero i gallicismi sbandivo, cosa a me
quanto ai romantici, chi può rimanersi dal dire che delirano, allorché pretendono di
angoscia e la disperazione avevano quasi sbandito dal mio spirito. 14. letter.
tutto il paese. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
, sbandisci). ant. richiamare dal bando. giamboni, 4-182: comandò
loro fossero riposti. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
indulto a tutti gli sbanditi e sorgiudicati dal regno. foscolo, vt-178: perdonò [
fu mandato questo dolce e amoroso verbo dal padre a sostenere morte per darci
facto a lui da * signori o dal camarlengo e la condannagione facta di lui.
era né conosciuto né amato. -sbandito dal cuore di qualcuno: non più amato.
il vero, / io vedrei dal tuo cuor medea sbandita. c. i
i-n-148: rimandatelo deriso / e sbandito dal cor vostro / ai suoi monti,
e con prevaricazione da una società o dal mondo (una virtù, la verità
se non è in tutto morta o sbandita dal mondo la fede, la pietà,
reso non più presente neltanimo, cancellato dal cuore. poliziano, st.,
la fuga del falso, volendo sbandito dal loro cuore con asprezza stoica ogni altro
tarchetti, 6-i-636: l'amore, sbandito dal seno dell'umanità, si è rifuggito
venni qui riputato scozzese da un prete dal quale mi confessai, stupefatto ch'io
t'amerò. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
stamaiuoli e sbandolare. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
, comp. da sbandamento) 'e dal gr. [xé-rpov 'misura'.
roma. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
accozzar parti sì lontane. = dal provenz. baralhar 'agitarsi, battersi', denom
io veggo la mia gente sbaragliata / dal martel di colui spietato e duro. peri
dall'ingegno e quello è quasi tutto governato dal giudizio. comanini, l-ii-282: palamede
stesso ponte. muratori, 7-iii-339: dal rompere, aprir o dissipar que'ripari
-lasciare libero un luogo allontanandosi. fr. serafini, 207: nudate il campo
da ponti. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
e 'l significato. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
del terreno su cui l'edificio ideato dal marchese doveva sorgere. =
di san terenzio entrò, unicamente accompagnata dal marchese romani che la sbarazzò del mantello
parlando trovasi ancora sviluppata dalle nubi e dal piccolo avanzo del corredo d'inverno:
e soddisfare ai doveri dell'impiego addossatomi dal governo. de roberto, 3-150:
sgradita, allontanandola da sé o estromettendola dal proprio ambito di azione, dalle proprie
, stia tranquilla. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
signif. n. 5 è calco del fr. se débarrasser (nel 1661)
). sanmimatelli, n-103: apparvero dal mondo della luna, pieni di sonagliere
da sbaraz zare, ineccepibile dal punto di vista formale ma non da
vedere » diss'ella avviandosi, seguita dal marito, attraversando la parte posteriore della
di grandigia. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
metà di novembre si sbarbano con diligenza dal vivaio i castagnoli. manzoni, pr.
simil. sollevare qualcosa da terra,, dal fondo. giusti, 2-247:
2-xxiv-654: lo sconosciuto... cavò dal sacchetto un ferro, sbarbò i quaranta
i santi uomini, acciocché eglino sbarbino dal cuore le spine delle mortifere cogitazioni.
conoscesse questi esser trovati d'invidia per isbarbarlo dal già acquistato splendore. segneri, 1-188
americani saranno in parte sterminati e sbarbati dal mondo, come ben si meritano.
3-66: il demonio non mi sbarba / dal mio proposto di farti del bene.