purity 'purezza ', che è dal lat. puritas -àtis (v. purità
v. purità); cfr. anche fr. puritain. puntate,
gli occhi chiari / e prendi qualità dal vivo lume. leggenda aurea volgar.,
la man di pura linfa, indi dal nappo / versa libando. arici, i-14
nitida e pura / diana, fin dal ciel per l'arduo folto / bosco giù
così dire si staccano puri e brillanti dal fondo candido di un cachemire. d annunzio
ministri, o giove, / e se dal ciel giust'ira ora non piove /
1-i-239: chiamarà [cristo] quel'dal diricto lato: / « del mio padre
come augelli semplicetti e puri / lunge dal suo natio almo ricetto, / volano
oè per pura confessione, per contricione dentro dal core e per adovramento de pietae;
non doveva né poteva essere subito compatita dal pontefice. c. i.
carrà, 503: si era tutti, dal più al meno, dei puri scapestratelli
ché la substanzia pura, / separata dal nostro ombroso velo, / quanto si
il primo spirito... che vien dal cielo nel corpo terreno è puro,
indipendenza nazionale. borgese, 6-145: dal mio petto, come da una scabra
, le sequenze di paesaggi puri dipinti dal dosso per le camere estensi. bacchelli
2-i-106: la pura favella romana era dal volgo sconosciuta. vico, 4-i-774:
confini del ducato nostro, sia absolto dal suo bando de asasinamento over omicidio pensado
in forma assoluta e universale, prescindendo dal contenuto empirico e contingente e dall'
immediatezza, non ancora mediato e rischiarato dal concetto, si deve dire intuizione pura
-che ha il colore richiesto dal rito: bianco (un paramento)
(con partic. riferimento all'esenzione dal peccato e alla verginità perpetua).
= voce di area merid., dal napol. purpo per polpo1 (v.
scient. purpura (nel 1753), dal class. purpùra (v. porpora
dotta, lat. scient. purpura, dal class. -purpura (v.
nel 1753). e registr. dal d. e. i. pórpora3
purpur [ina]; voce registr. dal d. e. i.
= deriv. da purpurico; cfr. fr. e ingl. purpurate (nel
. = voce dotta, comp. dal lat. scient. purpurea, dal
. dal lat. scient. purpurea, dal class, purpura (v. porpora
bada. moravia, xii-77: una lampada dal paralume rosso montato su un piedestallo di
te vide su 'l colle emergere / dal solco di romolo torva / riguardante su
un faggio purpureo e un pino austriaco enorme dal tronco rivestito di scaglie viola.
, 670: ricordo di te che dal purpureo / amarissimo sale del mio sangue
cesarotti, i-xxxn-251: la bell'aurora dal balcon del cielo, / mentre coperta a
il profumo dell'ovario / segreto che dal riso della bocca / attrae senza desio
d'albicocca / il bacio sospirato / dal tuo purpureo fiato. -rosso per
= voce dotta, lat. purpuréus, dal gr. 7top lat. scient. purpuricenus, deriv. dal class, purpùra (v. porpora colore delle elitre; è registi-, dal d. e. i. (che . = voce dotta, deriv. dal lat. purpùra (v. porpora) v. porpora); cfr. fr. purpurique e ingl. purpuric (nel dotta, lat. scient. purpuridae, dal nome del ge nere purpura lat. scient. purpurina, deriv. dal class. purpùra (v. porpora v. porpora); è registi-, dal d. e. i. purpurina2 purpurin (nel 1839), deriv. dal lat. purpùra (v. porpora v. porpora); è registi-, dal d. e. i. cfr. . letter. ant. arrossato. fr. colonna, 3-416: onde non cusì . da purpurissum, che è adattamento dal gr. 7top9upi£ov, da 7top9up (£o> = voce dotta, deriv. dal lat. purpùra (v. porpora)