. corine, deriv. dal lat. cor * cuore '. corindóne,
m. franco, 1-135: mensa il cor, leggìo una baldoria, / bicchier
manifesta. 3. dimin. cor lètto. garzoni, 1-751: si
di noi fussi ubbrigato a menare la sua cor- nachia, ché tal nome aveva lor
in fra quelle virtù tali, qualche spennachiata cor- nachiuccia. -cornacchino (sm
le gru e migravano branchi di corvi, cor- nacchiando come rochi strumenti di un accordo
cornamusino, sm. ant. suonatore di cor namusa. pulci,
nelle locuz.: andare, ire a cor- neto, passare per corneto: essere
torto, soprano e basso, detto anche cor none). b. giambullari,
uno segno bianco a modo d'una luna cor- niculata. garzoni, 1-119: la
splendore, / quel potè a un cor gentil togliere amore. pulci, 9-68:
; / sì forte el suona che suo cor si muta / e uscigli il
anche cornio. cor nòcchio, sm. dial. tutolo di
viani, 14-363: bianchiscono il pane macinando cor- nocchi di gran turco commisti ad
sf. scherz. ant. paese dei cor nuti. a
cornuta cetra, / d'intenerire un cor si dava vanto. marino, 9-100:
la mia lira, e m'arde il cor. guerrazzi, i-144: mentre eponina
compiere tutti li dolorosi mestieri che a le cor- pora de li morti s'usano di
(v.). -acer. cor póne. b. giambullari, 1-1-308
/... / fèrmati in cor che sorgeran tempeste: /...
. porta seco dalla nascita, come necessario cor2- 2-14: fra sé pensosa dubitò natura
macchina in questi ultimi anni è stata alquanto cor 7. corredo del bosco
da loro, scritto v-237: note cor come dicono anche con poetica
asprezza lacera la vita e il costume del cor = deverb. da corredare
dante, 62-13: però se leggier cor così vi volve, / priego che
sdegno, / che 'l penoso tuo cor tragga di pene. marino, 13-177:
fango, / oggi, mutato il cor da quel ch'i soglio, / d'
mio compar tribolo disse che aveva lasciato certe cor reggine che legavano la sua
. correttore. cor reggiménto (corregiménto), sm. ant
(corregiménto), sm. ant. cor rezione. pietro
correggimento. l. salinoti, 15-21: cor- reggimenti, che con l'autorità delle
cuoio ». correggiòla1 (coreggiòla, cor [r] eggiuòla), sf.
correggia *. correggiòla2 (coreggiòla, cor [r] reggiuòla), sf.
etimo incerto. correggiòle1 (coreggiòlo, cor [r] eggiuòh) t sm.
. correggiòlo2 (< coreggiòlo, cor [r] eggiuòlo) t agg.
. tasso, 6-iv-2-27: 'l digiuno mio cor, che brama, e pensa /
córro; pass. rem. córsi, cor rèsti, córse, corrémmo
, 2-131: e tanto buono ardire al cor mi corse, / ch'i'cominciai
: sì rara donna in vita al cor ti corse / per trame fuor rime
: per quel ch'io sento al cor gir fra le véne / dolce veneno,
— deriv. da correre. cor riho, sm. ant. specie di
. corritòrio, ant. e region. cor- ridóre, corredare, corritóre),
mano, mi addusse per lunghi e lunghissimi cor- ritoi, che illuminàvansi a tratti come
'l mondo fa nudo, e 'l mio cor al cardinale di ferrara e all'ambasciator francese
, ebbe apollo la sera delli ventidue del cor oh mia fortuna triste e
massa, ix-1112: in tredici giornate di cor tanto, che non posso
; in italia è stazionario e comune. -cor riere grosso: poco comune
gerundivo di corrigère 'correggere '. cor rigènte, agg. e sm. ant
tutti i termini tecnici della pittura con quelli cor rispondenti per uno scrittore.