7tpó 'in vece di 'e dal tema di cprjpli ^ dico, parlo '
boccaccio, viii-3-99: essendo stato dal padre creato immortale ed essendogli stato da
pare che profeteggi che la crudeltà consigliata dal caraffa sugli ungheri 'in omnem posteritatem
re maggiore, / ancora che venissero dal vino, / hanno del profettesco e del
profetessa... non si partiva dal tempio, servendo a dio giorno e
gridò la profetessa: itene lunge / dal bosco tutto. catzelu [guevara]
estens. in modo da lasciar intuire fin dal- l'inizio l'esito finale; in
sol questa volta ingrata, / perché dal ciel pietoso non vieni a me negata
sempre alla mente, a tutti, dal machiavelli al carducci, i versi intrepidi
/ per parer della legge osservatore. fr. serafini, 158: qui sì ci
veder colla venerabile oscurità profetica giove tonante dal campidoglio e fulminante le nazioni. nievo
versi. oliva, 521: rifiutossi dal magnanimo sacerdote quel numeroso contante, preveduto
. tardo (eccl.) prophetxcus, dal gr. tcpoqjirj'ttxói;, deriv
. = voce dotta, deriv. dal lat. scient. [cucumis] prophet
kellermann] l'idea di dio, data dal profetismo, come un'idea etica o
una schiera di profeti, che scenderanno dal luogo eminente profetizzando e tenendo davanti il
. tardo (eccl.) prophetizàre, dal gr. denom. da 7ipoqnr)
deriva da una concessione in amministrazione fatta dal capo della famiglia a un figlio o
abbraccia solamente quel che nel figlio sia pervenuto dal padre senza titolo valido ed appropriato
s'incominciò a distinguere il peculio avventizio dal peculio profettizio, e di quello si
2. ant. che viene fornito dal padre o da altro ascendente (dote
altra avventizia. la profettizia dota è dal padre per la figliuola ovvero dall'avolo
libera proprietà e disponibilità dei beni profettizi dal demanio, di modo che senza ingiustizia
, lat. tardo profecticìus, deriv. dal class. profectus, part. pass
che dovesse rimanere. -presagio ricavato dal comportamento di animali sacri nelle religioni pagane
giornali spagnuoli, presi nell'ultima guerra dal medesimo anson nel galeone di manila insieme
dotta, lat. crist. prophetia, dal gr. npo ^ yiieta, deriv.
= dal lat. professio -dnis (v. professione
(v. professione); cfr. fr. ant. prophecie.
su per il profèrlio. = dal lat. tardo * proferùlum, deriv.
lat. tardo * proferùlum, deriv. dal gr. rcpoipepiq; 'posto davanti
da 7rpó 'prima, davanti 'e dal tema di < pépa> 'porto '
reputa a gran favore la profferta fattagli dal supposto erostrato di salvarlo da pencolo con
: al cognato o genero profferto loro dal demo. 2. che si
per continuare la metafora che avea tolta dal calice a lui proferto. colletta,
a riforme assai più vaste delle profferte dal re. tommaseo, 3-i-23: prego
. = voce dotta, comp. dal gr. « pò 'pnma, davanti
. = voce dotta, comp. dal gr. « pò 'prima, davanti
in quel brieve piegarsi a terra scoprivonci dal pulito seno la miglior parte degli dui
bianca neve coperti. = dal lat. tardo prodeficàre e prodificàre (per
da prode (v. prode2) e dal tema di facère * fare '.
passando allo stato razionale, acciò che dal razionale passando allo spirituale tractando, piaccia
: incipienti, proficienti e perfetti. fr. orazio della penna, lxii-2-iii-137: il
sicil. prufficu), deriv. dal lat. caprofìcus, var. di cafirificus
. non si allontanava mai il sabato dal suo lavoro. quella giornata di lavoro in
verga salda, a discutere attentamente il vero dal falso, il pio dal perverso,
il vero dal falso, il pio dal perverso, il proficuo dal pernicioso.
il pio dal perverso, il proficuo dal pernicioso. -che ha proprietà terapeutiche
parrebbe molto a proposito la totale astinenza dal vino per qualche tempo considerabile, bevendo
, lat. tardo proficùus, deriv. dal class. proficere (v. proficere