quando incontrai -era di estate, venivo dal paese, non passava per istrada alcuna
di seccume ancora ancora quasi riscaldato dal sonno d'una lepre, io frugando
= voce dotta, deriv. dal lat. calèfactus, part. pass,
= voce dotta, comp. dal gr. xocxostsfjc; 'di bell'aspetto
'e el8oq 1 aspetto ') e dal tema di axottéo) 'osservo,
più. come gli anni entrassero e uscissero dal calendario era un affare che là dove
comp. da calend [ario \ e dal gr. ypdccpcù scrivo '.
incolti. = voce toscana, dal lat. volgar. * calendiola, deriv
ambulante: un sapientone. = dal nome del frate agostiniano ambrogio calepino,
fino al 1772). cfr. fr. calepin (nel 1534) anche col
elleno perciò mai forza di farmi uscire dal mio vezzo, sì ch'io lasciassi di
toscano; / ché tratto a forza dal possente odore, / post'in non cale
di non poterti dire addio altro che dal calesse, ed ora mi dispiace di
1-147: come giunse col calesse all'uscita dal cortile, si volse com'era suo
bestemmiatore e brillo. = fr. calèche (sec. xvii),
. calèche (sec. xvii), dal ted. kalesche (nel 1604),
2-233: e perché non volete voi che dal vocabolo spagnuolo « calessero » si formi
: ad uno per volta, discendono dal cielo i motori, e vanno a calettare
sul po; quanto aveva patito si scorgeva dal gran numero di pezzi freschi, di
, incominciavano ad incipriarsi il viso. fr occhia, 443: là, sul cassettone
i rospi] laggiù nella vasca. attirati dal misterioso richiamo dell'adunata formano fra i
le serviva da cavalcatura. = dal nome di un personaggio (caliban) della
voce dotta, lat. chalyps -ybis, dal gr. xàxu'jj -u3o <;,
il sec. xv-xvi; cfr. fr. calibre (nel 1478), spagn
altri rami di calicanto, il fiorellino dal penetrante profumo: il fiore del gelo
e cielo / col tuo ghiaccio disciolto dal mio pianto, / dalle pleiadi al
dotta, lat. scient. calycanthus, dal gr. xdcxo£ -uxo? 'calice
avversità, considerandole sempre inviategli patema- mente dal suo signore qual calice amaro sì, ma
la goccia cordiale e il dolce che viene dal cielo mesciuto agli uomini nel calice della
, 59: questo uovo quando si stacca dal suo picciuolo, è ricevuto dall'ovidutto
calice dicono i botanici quella parte che dal basso sostenta il fiore, e per lo
anche lo circonda e abbraccia, distinta dal gambo con un poco più di grossezza
stretto. mascheroni, 842: dal calice succhiato in ceppi stretta / la mosca
, ovvero si staccavano, portati via dal vento, pen- nacchiofi argentei e leggieri
d'acqua, dove nuotano i pistilli dal giallo pòlline attaccaticcio. onofri, 118:
soave santità di bianco giglio, / esalante dal calice era nato / un profumo di
voce dotta, lat. calyx -ycis, dal gr. xóao5 -uxo£ 'calice'(
, comp. da calice1 e -forma, dal lat. -formis (da forma '
deriv. da calice2: voce registr. dal tommaseo. calicio, sm.
dotta, lat. scient. calycium, dal gr. xaxùxiov, dimin. di
tura e alla tintura). = fr. calicot, deriv. dall'inglese calicò
calicot, deriv. dall'inglese calicò, dal nome della città di calicut, sulla
comune nella regione medi- terranea), dal capo peloso, nero, che fabbrica i
lat. scient. chalicodoma, comp. dal gr. -ixos * sasso 'e
lat. scient. calycophora, comp. dal gr. xdtxu£ -uxoc * calice '
gr. xdtxu£ -uxoc * calice 'e dal tema di cpépo * porto '.
= voce dotta, deriv. dal gr. -ixo <; * sasso,
la casa dove dimori. = dal nome della città indiana di calicut.
= voce dotta, lat. calydonius, dal gr. xocàusómog, da kotxustàv -óvot