voce dotta, lat. tardo cacosynthlton, dal gr. xaxo- aùvab) tov,
= voce dotta, deriv. dal gr. xaxoxpocpia * cattiva nutrizione
, lat. cacozèlus (quintiliano), dal gr. xaxóctyxoc * che imita
velenose. = voce dotta, dal lat. cachrys (plinio), deriv
. cachrys (plinio), deriv. dal gr. xdxpuc 'orzo abbrustolito
= voce scient., comp. dal genitivo del lat. cactus e
genitivo del lat. cactus e dal sufi, -forme (cfr. il sufi
ape ministra de l'aereo mele. / dal calice succhiato in ceppi stretta / la
del deserto, prorompono spinosi e duri dal ciglio dirupato della strada. laggiù, traluce
= voce dotta, lat. cactus, dal gr. xdcxxoc * cardo pungente '
albergo, e mio terrestre nume; / dal più beato e bello alto cacume,
2-51: vedendo che non si cessava dal ballare alla rinfusa, andò a fermare
= voce dell'italia settentrionale, deriv. dal fi. cadastre (1527),
cadastre (1527), deriv. dal provenz. cadastre, a sua volta dau'
le citate leggi, che dovranno essere firmate dal presidente. rigatini-cappuccini, 29: 4
rispettivo imputato. = comp. dal gr. xocxdc (con valore distributivo)
. xocxdc (con valore distributivo) e dal lat. unus 4 uno '
: quando l'anima è separata dal corpo, e'non si chiama più uomo
ferite, onde il veleno risorbito dal proprio cadavero lasci me libero e
conoscersi, come questa materiale che si vede dal l'occhio. l.
udì una specie di gorgoglio roco escir dal cadavere, e con un atto di
in un campo, col cranio spaccato dal sole / -una sposa non può trascinare
posso accertarmene, se non mi alzo dal letto... intanto il mio
torbida e cadaverosa, che bevuta. dal fuggente re dario, fu giudicata da
il ferro al vin concordi; / sorser dal vino al ferro / temerari, discordi
= voce dotta, deriv. dal lat. cadaverosus, da cadaver
, edra serpente, / e sì molle dal crin si scote intorno, / lusinghiera
/ fatto stella cadente, / precipitò dal suo fiorito cielo, / e di candidi
disperso in ruscelli, si vede scendere dal contraposto monte. de cristoforis, conc.
e di lavoro, curvati dall'età e dal dolore. pirandello, 7-164: ora
è così grande / che 'ntomo giù dal letticciuol trabocca, / e da capo
: rapito allora e provocato insieme / dal suon, che par ch'a sé l'
. = voce dotta, deriv. dal lat. cadentia, neutro plur.
. da cadenza, ma per influsso del fr. cadencer (nel 1701),
di fiori], non più tosto ebbe dal cantante giovene udito amaranta nominare, che
fiume], delle voci che sembravano cadere dal cielo, delle grida disperate, e
imbevean le rose / nel sangue che fluì dal mirmillone. deledda, iii-241: dalle
nuovi volavano giù lasciandosi cadere a picco dal nido. ungaretti, iv-28:
del tramonto. pavese, 1-141: dal portico fanno la catena per i covoni
canz., 79: quando costei dal cielo a vui discese, / una piogia
la rugiada fresca e pura / che cadeva dal volto de la luna; / e
in quell'ora / cadean più folte dal sereno cielo. tasso, 7-9: siccome
molte commodità, e tra l'altre levano dal sangue gran parte degli spiriti vitali;
serpente, / e sì molle dal crin si scote intorno, / lusinghiera del
denti le erano caduti come i semi dal fiore spogliato; i suoi occhi erano nascosti
. idem, purg., 22-137: dal lato onde 'l cammin nostro era chiuso
m'assottiglio. petrarca, 29-33: dal voler mio non mi svoglia, /
la lingua si altera in due modi, dal popolo e dagli scrittori. la prima
suon dell'ore viene col vento / dal non veduto borgo montano: / suono