fanciullo che non gli è dato busse dal padre o dalla madre o dal maestro
dato busse dal padre o dalla madre o dal maestro diventa pazzo nel troppo bene,
con auree collane i poeti, che dal più dolce furore fiammeggiante pazzi sono agitati
, / siam morti e già deposti dal feretro, / e pur ci ritroviam n'
gleba che c'incatena, / poi dal suo ciel guatandoci / rise alla pazza
, più dolente che consigliato, preso dal nuovo caso un furore pazzo e dalla maraviglia
con occhi pazzi. -che nasce dal fanatismo religioso. cavalca, iv-22:
.. / bisognerebbe vivere lontano / dal pazzo cittadino cellulare / in un paese
bontempelli, ii-870: erano ancora storditi dal pazzovolare. -che si muove con
(in locuz. come cavare il pazzo dal, del capo; fingere il pazzo
mani lui, che gli caverebbe il pazzo dal capo. g. m.
/ cagion del guaio fu quel pazzacchióne / dal- l'ali in capo ed ai calcagni
voce di area tose, (registr. dal d. e. i.),
ingegnano di farle rivoltar faccia. detto così dal suono che fa quello sbuffamento.
. 2. boccata di fumo dal sigaro o dalla pipa. p.
una tirata di fumo dalla pipa o dal sigaro. lasciami fare un pe. dopo
li spirti mei / présono un desio dal cor sviato, / e menollo, le
quasi trentamila lire sterline. = dal fr. pèage, deriv. dal lat
trentamila lire sterline. = dal fr. pèage, deriv. dal lat.
= dal fr. pèage, deriv. dal lat. mediev. pedaticum (v.
potevano servire a tanta gente. = dal portogli, peanha. peana (
bartolini, 1-23: s'udì, portato dal vento, di sera, dopo l'
voce dotta, lat. paean -ànis, dal gr. ilatàv -àvo <;, deriv
e all'ingl.; è registr. dal d. e. i.
. = voce provenz., dal lat. piper -èris (v. pepe
). = voce lig., dal provenz. pebreto, deriv. da pebre
. pebre); è registr. dal d. e. i. pebrina
parassitarla del baco da seta, provocata dal protozoo nosema bombycis, le cui spore
distingue la pebrina dalla moscardina. = dal fr. pébrine, che è dal provenz
la pebrina dalla moscardina. = dal fr. pébrine, che è dal provenz.
= dal fr. pébrine, che è dal provenz. pebrino, deriv. da
seta). = cfr. anche fr. pébriné. pebrinóso, agg.
una voce algonchina; cfr. anche fr. pècan. pecare e deriv.
si distinguono due sottogeneri, il pecari dal collare (tayassu tajacu), simile
diurne e di pelame rossastro, diffuso dal texas alla patagonia, e il pecari labiato
ha abitudini prevalentemente notturne, è diffuso dal messico al paraguay ed è aggressivo quando
= dallo spagn. pecari, deriv. dal caraibico pakira e passato al fr
dal caraibico pakira e passato al fr. pècari, al ted. pekari,
(con valore aggett.): esente dal peccato, senza macchia, irreprensibile.
peccare. 2. che deriva dal peccato. niccolò cieco, lxxxviii-11-187:
. aretino, iv-6-65: ero sforzato dal peccatiglio de la gola a richiedere il
fosse quel perfetto poeta ch'è tenuto dal mondo. p. nelli, i-4 (
proprie capacità vitali. 4. difettoso dal punto di vista estetico. scaramuccia,
= voce dotta, deriv. dal lat. tardo peccamen -inis,
, erroneo, aberrante dalla logica o dal senso comune. bembo, iii-84
in tutti gli uomini entrò la morte dal tempo in qua che peccarono. bandello,
una giovane, la quale, stigata dal diavolo, peccava carnalmente col padre.
1-2 (1-iv-51): egli trovò dal maggiore infino al minore generalmente tutti disonestissimamente
essendovi una infinità di montagne nate non dal fuoco, ma dall'acqua. b
... tanto ancora son lungi dal risparmiare il più che si può questa