regno. leopardi, 5-78: e tu dal mar cui nostro sangue irriga, /
: nis§uno non ardisca... dal tocco dell'una ora di notte insino a
: vedi ch'è tocco / meridian dal sole, e a la riva / cuopre
. tassoni, 3-41: l'alba sorgea dal liquido elemento / e squarciava a la
serenità canavesana. montale, 2-16: dal porto / di vernazza le luci erano a
le luci erano a tratti / scancellate dal crescere dell'onde / invisibili al fondo
che del tuon rimbomba / spesso che dal vesuvio intorno fiede, / colà dove
man punendo, / gli occhi svelti dal capo e condannata / la sua vergogna ad
i-8-273: qual gloria non avesti / dal tuo padre immortai! / non tutto in
e sera. zanella, 38: dal fior della scienza amaro tosco / sugge
, e la prima luce entrava squallida dal balcone spalancato a rischiarar torbidamente quella camera
quei dranci non sia, descritta già dal dotto e grazioso vegghiatore delle notti sermatiche
greca, divinità primitiva delle tenebre nata dal caos e genitrice di altre divinità fondamentali
guardie di notte per mantenere l'ordine dal tramonto all'alba e perseguire taluni reati
più cura al viver politico e cristiano dal quale depende il ben essere di tutti,
. stor. notte dei cristalli', quella dal 9 al io novembre 1938, in
: oggi co''carri di piazza 'inventati dal gribeau- val, oltre alla utilità delia
le batterie perché il pezzo tira di sqpra dal parapetto. -andare di notte:
, / quando nunzia d'amor venne dal colle / la bruna, occhi-modesta verginella
accecamento che non sa discernere il bianco dal nero, il giorno dalla notte.
dotta, lat. scient. noctiluca, dal class, noctiluca 2. trascorrere
stretta, / di nottetempo. = dal lat. nòctis tempore. nòtti,
morti, là s'annida. = dal lat. mediev. nocticorax -acis (alberto
alberto magno), deriv. dal lat. tardo nycticórax -àcis 'gufo '
notturno (un astro). fr. colonna, 2-352: nel fronte anteriore
la noctiluca cynthia, per ordine incominciando dal primo cucinanti terminavano ad selene.
da nòx nòctis 'notte 'e dal tema di lucere 'risplendere ',
voce dotta, comp. da notte e dal lat. lùdus * gioco '.
abitudini notturne (un animale). fr. colonna, 2-406: essendo venuto (
, 328: già era partito il dì dal cielo e l'alma febe teneva il
e poco, / insanguinato dal tema del lat. vordre nòttola1
malaugurio, caratteristici didule svolano, quando qualcuna dal grappolo cada / giù una nottola
a atene e crocodili a egitto. fr. andreini, 69: comincio avvedermi
(v. nottolina1). = dal lat. tardo noctùìa, dimin. del
augnato, poggia liberamente sul coperchio, dal cui girare riceve e comunica alla pendola
.. e gli altri nottoli che rifuggono dal 2. elemento di un meccanismo
una sole del trecento e del cinquecento, dal boccaccio, dal determinata posizione, impedisce
trecento e del cinquecento, dal boccaccio, dal determinata posizione, impedisce il moto all'
posizione, impedisce il moto all'in-firenzuola, dal davanzati, e salutano la stelluzza mandietro
, / ritinta a lungo andare in cremisinoj dal sudiciume che traspar di sotto; /
, nulla nottua v'ha. fr. colonna, 2-55: accedeva ancora il
mamestra; per lo più è accompagnato dal nome delle piante che ciascuna specie attacca
dotta, lat. scient. noctua, dal class, noctiia (cfr. nottua1
dotta, lat. scient. noctuidae, dal nome del genere noctua (cfr.
= voce dotta, comp. dal lat. noctui [nus \ 'notturno
; la var. nocturlàbio e registr. dal d. e. i.
segreto, ineffabile, di un lume dal quale le cose paion rifiorire più ostensive